Tac: possibile danno per strumento malfuinzionante?

Buonasera,
ieri sera ho effettuato una TAC SENZA MDC alla testa, durante l'operazione ho nitidamente avvertito un forte bruciore localizzato su fronte, occhi e meno pressante sul collo, il tutto accompagnato da un intenso odore che assocerei al ferro quando viene scaldato.
Premessa: sono sotto controllo oncologico per un problema di 3 anni fa, perciò non è la prima volta che faccio TAC e mai prima d'ora mi era accaduto un fatto del genere.
Finito l'esame la fronte era (e lo è ancora) un po' arrossata (eritema) spiegando il tutto al neurologo prima e poi al medico del PS mi hanno detto che non è possibile e che era una mia sensazione.
Sarò tutto ma non pazzo ed essendo l'eritema ancora ben visibile e leggermente dolente ho già prenotato visita dermatologica per il pomeriggio di oggi.
Ho poi consultato telefonicamente un amico radiologo che, sostanzialmente, dopo aver escluso reazione da MDC mi ha detto di andare a fondo alla cosa perchè potrebbe trattarsi di problema ai "filtri" della macchina.
Ora, la mia più grande preoccupazione non è chiaramente l'eritema ma, come immaginerete, la possibilità (se ne esiste una) di aver assorbito una quantità di radiazioni spropositata (le radiazioni, notoriamente, bruciano la pelle se assorbite in quantità massicce), perciò volevo capire se, una comune TAC possa mai arrivare a provocare un danno simile o, meglio, a emettere quantità di radiazioni davvero pericolose (magari con filtri non funzionanti).
Mi devo davvero preoccupare? come posso verificare quante radiazioni ho assorbito?

Grazie mille
Cordialmente.
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Prof. Paolo Campioni Radiologo, Medico nucleare 150 7
Gentile utente

le apparecchiature TC comunemente in uso hanno sistemi elettronici di protezione molto sofisticati ed a prova di guasti anche multipli.
Non utilizzano più filtri da diverse decine di anni.
La possibilità che emettano radiazioni superiori al corretto è praticamente nulla, grazie proprio ai sistemi di controllo della dose che non viene più "filtrata" ma erogata in modo dinamico a seconda dello spessore del tessuto in studio e comunque è facilmente verificabile perchè se la dose è stata eccessiva le immagini del suo esame appariranno estremamente degradate, di difficile interpretazione diagnostica.
Il cattivo odore può essere dovuto al tubo radiogeno che talvolta si riscalda troppo per l'elevata temperatura ambientale, ma ciò non ne altera le prestazioni.
Un eventuale eritema da raggi X non compare mai immediatamente dopo l'esposizione, ma ha una latenza di giorni e/o settimane.

Prof. Paolo Campioni