Lutto e paura della morte

Buongiorno, sono una ragazza di 23 anni.
All’eta di 3 anni mia madre venne ricoverata in ospedale per una brutta malattia e ci stette per 3 mesi, durante i quali venivo sballottolata da casa di mia nonna, a casa di mia sorella, a casa mia quando mio padre non era in ospedale. Fortunatamente mia madre sopravvisse, ma non senza conseguenze.
Nonostante conducesse una vita normale, in “equilibrio”, ogni mese doveva effettuare i relativi controlli, visite ecc
Due anni fa iniziò a sottoporsi a dialisi peritoneale a casa, e da quel momento la sua stabilità psicologica venne ad incrinarsi, la vedevamo tutti più “depressa”, sostanzialmente più spenta.
Due mesi fa è venuta a mancare per una polmonite, morta dopo appena 5 giorni di ricovero. Per me non esisteva assolutamente l’idea che potesse morire, tant’è vero che quando i medici ci dissero che non ce l’avrebbe fatta ho avuto una reazione isterica (non saprei definirla in altro modo, scusate) e i giorni prima del funerale, mi comportavo come se non fosse realmente successo.
Il primo mese dopo la sua morte vivevo normalmente, destabilizzata ma senza segni di particolare dolore.
Da poco più di un mese continuo invece ad avere pensieri di morte, paura folle di quando toccherà a me morire, di quando sarò vecchia e avrò paura, e mi chiedo che senso ha vivere se poi morirò. Sono nati come preoccupazione che mio padre avesse paura di morire, visto che ha 70 anni, e a poco a poco si sono sviluppati come descritto sopra. Sono pensieri che mi ossessionano, non mi danno tregua da quando mi sveglio a quando mi addormento.
Mi rendo conto che solo raramente riesco a capire di quanto in realtà soffra per la perdita di mia madre, e quando succede riesco a sfogarmi piangendo. Sono sempre stata una persona ansiosa, ho effettuato sedute di psicoterapia anche in passato per disturbi di ansia generalizzata, e ora sono nuovamente in terapia. Nonostante sia passato appunto poco più di un mese però, non vedo alcun tipo di miglioramento. Seconda la psicologa ho sviluppato un senso di onnipotenza che mi ha aiutato quando da piccola mi sono sentita “abbandonata” e quindi la morte di mia madre mi ha messo davanti alla realtà. Stiamo facendo un percorso di analisi dei sogni, e mi ha dato la scheda ABC da compilare (per disturbi cognitivi immagino). Ho avuto tre giorni consecutivi di “lucidità” in cui riuscivo a vedere la luce da quando ho questo strumento, ma poco dopo sono tornati i pensieri. Mi rendo conto che non posso compilare la tabella ogni minuto in qualsiasi momento della giornata.
Vorrei capire se c’è un’altra soluzione per risolvere questi pensieri che mi stanno impedendo di vivere e di riuscire a vedere il bello della vita, o se invece interpretazione dei sogni e tabella ABC sono gli strumenti più adatti. Grazie.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
Gentile utente,

Lei ci chiede un parere sull'operato di una Collega di cui non conosciamo nè l'orientamento, nè gli obiettivi terapeutici.

Sono tutti interrogativi che vanno posti direttamente alla professionista, di persona.
Tenga conto che un solo mese è poco per vedere già risultati,
ma non si scoraggi.

Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/