prostatectomia

Egr. Dir. il 19.3 scorso sono stato sottoposto a prostatectomia totale per un adenocarcinoma acinare (gleson 4+3 ) 7, con robot da vinci.L'intervento è riuscito perfettamente per quanto mi ha riferito il chirurgo operante, anche se vi è stato un imprevisto ovvero una ferita della biopsia si era attaccata alla parete posteriore quindi il chirurgo ha dovuto scavare più del solito per rimuovere quella parte infiltrata. Premetto che la biopsia l'ho fatta presso altro nosocomio e non nel luogo dell'intervento che è altamente specializzato laddove eseguono 16 prelievi anzichè i convenzionali 10. Eseguo la riabilitazione del perineo, 10 gg. di salaparina 0,44 e antibiotico 55 gg. Urino regolare solo qualche rigurgito alla fine, mentre agli inizi quando mi alzavo dal letto vi era un lieve rilascio.
L'ho interpellata per alcuni chiarimenti e sono:
1)- Avverto dolenzia ai testicoli ma sono al tatto, più al sx dove molti anni addietro sono stato sottoposto a intervento di varicocele. Sono effetti collaterali all'intervento?
2)-per quanto riguarda la potenza sessuale, devo eseguire qualche cura riabilitativa o è ancora prematuro;
3)-durante la tac total body è emerso:
A- una cisti al rene dx, meritevole di indagine e quando mi è stato prescritto una tac tra 6 mesi, ma informalmente i medici mi hanno consigliato di rimuoverla (Sul versante posteriore alla corticale renale sx, al polo superiore, è presente immagine rotondeggiante di circa 12 mm. ad impregnazione disomogenea più evidente in fase arteriosa e progressivo veloce washout, cui si associa aspetto assottigliato e retratto del profilo corticale corrispondente riferibile a eteroplasia, meritevole di valutazione chirurgica). Sapevo di averla da molti anni ma tutti gli accertamenti venivano ricondotti ad un calcolo renale
B-In ambito toracico non si documenta.................ma solo alcuni aspetti micronodulari limitrofi in corrispondenza del lobo inf. dx, non tipizzabilli per le contenute dimensioni ma in prima ipotesi aspecifici: Non linfoadenomegalie ilio-medianistiche nè versamento pleuro-cardico.
C).In ambito epatico si documenta una piccola immagine ipodensa al domo epatico di alcuni millimetri, non tipizzabile ma non altre alterazioni focali rilevabili con la metodica.
Le chiedo un parere e indirizzo sui punti che le ho elencato per poi approfondire le indagini.Grazie e un cordiale saluto
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.2k 1.7k 17
1) A sole due setimane dall'intervento qualche dolore irradiato in area genitale è ampiamente giustificabile;
2) Oggigiorno si tende ad iniziare abbastanza presto la riabilitazione sessuale, se richiesta dal paziente, in genere con infiltrazoni intracavernose di prostaglandina (Caverject);
3) Se l'alterazione renale è presente, come ci riferisce, da moti anni immodificata, si potrà probabilmente continuare a controllarla nel tempo. Le alterazioni polmonari sono molto verosimilmente noduli da remoto contatto tubercolae (complessi primari). L'alterazione dle fegato non è significativa, d'ogni modo si controllerà nel tempo, come tutto il resto.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Utente
Utente
Egr. Dr. grazie della esaustiva risposta, gradirei che mi illuminasse maggiormente sulle alterazioni polmonari specificatamente su "noduli da romoto contatto tubercolae". Chiedo se devo preoccuparmi e intensificare le indagini nel timore di eventuale alterazione del segnale.
Anche per l'alterazione del fegato chiedo se può approfondire maggiormente in quanto mia suocera è recentemente deceduta per un cisti al fegato stazionaria da 10, evolutasi in linfoma. Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.2k 1.7k 17
Ci scusi il refuso:

"noduli da remoto contatto tubercolare"

La maggioranza dei soggetti con più di 60 anni è entrato in contatto in un momento non specificato (perlopiù infantile) con il batterio della tubercolosi. La maggior parte di questi piccoli noduli polmonari periferici sono il risultato di questa remotissima infezione. La parola definitiva sta però al suo Curante o comunque a Colleghi che conoscano bene la sua storia. In futuro lei eseguirà certamente delle ecografie di controllo in cui si potrà anche valutare la situazione del fegato.
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dopo
Utente
Utente
Grazie, per quanto riguarda la cisti al rene sx, ho trovato un referto del 21.01.2003 - eco renale e vescicale, dal quale risulta per quanti riguarda i reni:
Morfo-volumetria nella norma;
assi bipolari e spessore del parenchima nella norma;
ecostrutura nella norma;
non calcoli non idronefrosi.
E' possibile che l'attuale cisti si sia formata, in questi 14 anni successivi, e se fosse così come effettivamente sembra, è possibile che una possibile causa sia stata la ritenzione idrica a causa della I.P.B, che negli ultimi anni mi ha foto molto fastidio sino all'intervento chirurgico.
Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.2k 1.7k 17
Le cisti renali non si formano in segioto alla ritenzione urinaria, comunque ci pasre che si tratti di una situazione semplicemente da tenere sotto controllo con ecografie cadenzate a scelta del suo urologo di riferimento.
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Utente
Utente
Grazie e un cordiale saluto
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