Fobie ossessive

Salve,
Vi sarei davvero molto grata se riusciste a risolvere questo mio dubbio. Credo di aver sviluppato un’ossessione per una fobia che ho, quella della depressione. Mi ha sempre fatto paura ma non ci ho mai pensato così intensamente, ossessivamente. È cominciato tutto quando ho scoperto che è una malattia “che puo’ colpire chiunque” (la vedevo come qualcosa di impossibile) perchè un ragazzo che vedo molto allegro e solare mi ha detto di averne sofferto in passato. Da allora ho cominciato a pensarci e rimuginarci tutti i santi giorni senza un secondo di tregua. Poco intelligentemente ho cercato di tutto su google riguardo questa malattia, ovviamente peggiorando enormemente la situazione. Sono entrata in uno stato d’ansia, una mattina appena sveglia addirittura ho avuto forti dolori d’ansia allo stomaco. Inoltre ero assente nella vita di tutti i giorni e disinteressata a tutto fino a convincermi di essere depressa o che il momento sarebbe arrivato. Piano piano però sto imparando a gestire i pensieri, a dare loro meno importanza e sto di nuovo bene, sono tornata in me. A volte cerco ancora qualcosa su internet per tranquillizzarmi, ma ieri ho trovato la testimonianza di Paolo Bianchi, lo scrittore che ha scritto un libro sul suo disturbo bipolare di tipo due. Mi ha gettata nel panico, completamente. Ho letto che la sua depressione è iniziata con ansia generalizzata e ossessione alle sue fobie (sentiva che sarebbe accaduto qualcosa di terribile) in un periodo in cui tutto andava per il verso giusto. È stata la stessa identica cosa che è successa a me. È il mio caso? So che l’ansia puo’ portare alla depressione, ma in quali casi e come succede? Non tutte le persone con disturbi d’ansia cadono in depressione, giusto? Come si passa dall’ansia alla depressione? Cosa succede nel mezzo delle due? E, soprattutto, le fobie ossessive non sono una spia d’allarme, qualcosa che precede la depressione...o si? Io comunque mi sento felice, soddisfatta della mia vita, di me stessa e delle persone che mi circondano. Ho una paura allucinante di perdere tutto ciò, di perdere la mia vita e il controllo della mia mente. Sto solo provando benessere passeggero prima di ammalarmi o è normale quello che ho provato? Scusate tanto se mi sono dilungata troppo, vi ringrazio in anticipo, spero che risponderete alle mie domande perchè ho bisogno di risposte certe.
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Salve,

da una parte mi sento di tranquillizzarla, perché il malessere che può presentarsi nella nostra vita lo possiamo affrontare. Oltretutto lei è una giovane ragazza e sente di avere delle risorse per gestire se stessa. Questo è senz'altro positivo.

Da un'altra parte penso possa essere importante interrogarsi sui motivi per cui sviluppa il timore di essere malata, in un modo che dalle sue parole sembra irrimediabile, quando ad esempio dice: "Il momento sarebbe arrivato".

Dice di temere di perdere "la sua vita e il controllo della sua mente". Questo può succedere per numerosi motivi, tra cui la paura di diventare grandi, il timore che si perda il supporto dei propri genitori, un senso di smarrimento o di disorientamento ad esempio.

Considerando le domande che si sta ponendo, lasciando perdere un uso eccessivo di internet come lei stessa sa giustamente, ha avuto occasione di parlarne in famiglia oppure con uno specialista?

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

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dopo
Utente
Utente
Salve, grazie mille per aver risposto.
Sì,ne ho parlato a lungo con i miei genitori che mi hanno detto di stare tranquilla, di smettere di pensare troppo e che semplicemente avevo sbalzi ormonali ( ho l’ovaio micropolicistico e quindi ormoni sballati). Sono andata da uno psichiatra per tranquillizzarmi, ed effettivamente mi ha tranquillizzata dicendomi che nella vita “ho contato molto sulle mie forze senza affidarmi agli altri” e quindi la paura della depressione, che ti fa perdere le tue risorse individuali, è giustificata da questo.
Io, però, ritengo normale averne paura ma NON esserne ossessionata e pensarci tutti i giorni e tutto il giorno. Questo stato d’ansia puo’ portare a patologie più gravi solo se diventa invalidante in modo significativo, o a prescindere è segno che qualcosa nella mia testa non va?
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Per rispondere alle sue domande è necessario un consulto dal vivo, per poter approfondire il suo malessere e la sua storia.

Mi sento di dire che la possibilità di parlarne con i suoi genitori è positiva, così come le parole tranquillizzanti dello psichiatra.
Inoltre, lo psichiatra le dà alcuni importanti suggerimenti, da quanto dice. Le parla della possibilità di affidarsi a se stessa e alle sue risorse, così come della possibilità di affidarsi agli altri.

Non dobbiamo sottovalutare queste riflessioni, sono molto utili. Aprono numerosi interrogativi sulla sua vita, aiutandola a guardarsi dentro e ad affrontare il senso di ansia di cui ci parla.

Se sente che il suo malessere non è più gestibile, potrebbe essere utile fare una consultazione dal vivo e valutare un percorso approfondito con uno specialista.
È fondamentale che lei possa tranquillizzarsi, ma non in modo temporaneo: da una parte si sente rassicurata, ma poi l'ansia e certi pensieri sembrano tornare.
È quindi importante che lei possa acquisire un senso di tranquillità rispetto ai suoi dubbi, di fiducia e di sicurezza, in modo stabile.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
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dopo
Utente
Utente
Si, capisco, vorrei sapere solo in quali casi e in quali circostanze l’ansia puo’ portare alla depressione. Grazie
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Non c'è una risposta univoca e semplificabile in assoluto. I vissuti di cui ci ha parlato sono complessi. Tenga presente che ogni persona ha una sua storia, che va indagata e approfondita in modo rigoroso e dal vivo. Solo così si può rispondere ai suoi dubbi, occupandosi di lei come persona.

Come già le dicevo, il suo malessere può essere affrontato, su questo mi sento di tranquillizzarla. E, dal mio punto di vista, la strada è quella di guardarsi dentro e fermarsi ad ascoltare se stessa, con comprensione e cura.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
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