Entomofobia

Salve, ho letto tutti i post su fobie simili alla mia.Non ricordo di preciso quando ho iniziato ad avere paura degli insetti che volano, penso verso i 12 anni,e non ricordo particolari eventi traumatici in quel periodo,a parte la separazione dei miei 2 anni dopo.Inoltre ho passato la mia infanzia in campagna,per cui ero abituata a stare all'aria aperta. Purtroppo sto gradualmente peggiorando e penso sia davvero il caso di iniziare una terapia -chiedo aiuto qui per delucidazioni.All'inizio il problema si manifestava solo in ambienti chiusi riguardo al dormire, poi anche durante il giorno.Tra i 18-20 ho iniziato a soffrire, sempre gradualmente, la presenza degli insetti anche fuori:ho iniziato a negarmi pic-nic e attività all'aperto,fino a leggere un libro in giardino o al parco - a oggi anche andare sul balcone mi può creare dei problemi. Fino a 3 anni fa tutto questo però riuscivo a controllarlo, anche se con molta fatica, e soprattutto a seconda dei giorni e del mio umore. Negli ultimi 3 anni ho vissuto a New York,dove non ho avuto la possibilità di incontrare insetti e mi ero quasi dimenticata del problema. Sono ritornata a vivere in Italia a gennaio e fino a poco tempo fa non c'era stato nessun impatto con la fobia; ovviamente con il caldo il problema si avvicina inesorabile, e noto appunto che sono peggiorata. Ora, mi sembra opportuno fare due precisazioni, poichè potrebbero aver peggiorato la fobia in qualche modo. La prima è che durante le superiori ho abusato per tre anni di droghe pesanti, rischiando anche la vita una volta, ma sono riuscita a uscirne da sola tra l'estate della maturità e i primi mesi di università. Il fatto di non aver avuto nessuno aiuto da uno specialista in quel periodo o dalla mia famiglia, che ha sempre negato l'evidenza del problema, penso abbia peggiorato il mio livello di ansia e paranoia in generale. La seconda è che sono ritornata da N.Y. in Italia per concentrarmi sul progetto di dottorato e in caso ripartire verso settembre. preciso anche che ho preso una seconda laurea lì e quindi mi sento di avere possibilità di carriera, ma il mio sogno è sempre stato fare carriera accademica, per cui sto puntando tutto sul preparare questo progetto e sperare che qualche università mi prenda. Quando sono tornata qui, dopo letteralmente 3 giorni mi è stato offerto un lavoro dove vive mia madre, che doveva durare solo un mese. Il contratto mi è stato poi prolungato fino a giugno. Questo sta implicando: 1 non riesco a concentrarmi al 100% sul progetto perchè ovviamente è un lavoro full-time e quando torno a casa non sempre ho voglia di studiare 2 l'ansia di dover studiare non mi fa fare altre cose serenamente, es andare in palestra, perchè sento che tolgo il poco tempo che ho allo studio 3 sono tornata vivere con mia madre, questo mi fa sentire una profonda frustrazione e senso di falliment. Non capisco se è tutto ciò sta peggiorando la fobia in modo direttamente proporzionale o se sarebbe cmq peggiorata.
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Psicologo attivo dal 2018 al 2020
Psicologo
Salve, ho letto con attenzione il suo post. In questo momento mi sembra che la cosa più opportuna per lei si sottoporsi ad un consulto con un professionista per affrontare la sua fobia in maniera decisa e rapida. Come ha visto in passato è riuscita a metterla da parte, ma è rimasta silente per poi ripresentarsi nel corso del tempo.

Rimango a disposizione per ulteriori informazioni.

Marco Naman Borgese
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dopo
Utente
Utente
Grazie per la sua risposta.
In generale c'è un approccio consigliato per curare le fobie? Ho fatto un po' di ricerche, alcuni fonti parlano della psicodinamica, altre della terapia cognitivo-comportamentale.
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Psicologo attivo dal 2018 al 2020
Psicologo
Le fobie specialmente se limitate ad un ambito specifico, come parrebbe la sua, rispondono molto bene alla terapia. Gli approcci terapeutici sono importanti ma se leggerà la letteratura rintraccierà che l'elemento in grado di fare realmente la differenza sia l'aspetto relazionale, la fiducia nel rapporto tra terapeuta e paziente. Quindi le consiglio di scegliere un professionista che le appaia come qualificato, iscritto all'ordine e con il quale nel momento che svolge le sedute sente che è in grado di fare un buon lavoro insieme a lei.

Saluti
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