Ansia, panico con agorafobia e fobia aghi

Salve, sono un ragazzo di 18 anni e da anni soffro di depressione alterna a periodi di esagerata attività fisica e mentale (migliaia di progetti che si generano e non vedono mai la luce per la depressione), e per questo mi è stato detto che potrei essere bipolare da una psicologa amica di famiglia; ma il problema ora è un altro, visto che, nonostante disturbi alimentari e autolesivi, e qualche idea suicida nel corso degli ultimi 7 anni circa (il tutto dovuto ad anni di bullismo), non ero mai arrivato al punto di voler chiedere davvero aiuto, ma in questo periodo ho iniziato (dopo essere svenuto su un autobus, probabilmente perché avevo mangiato un pasto piccolo in 2 giorni e perché mi ero impressionato del sangue che mi usciva da una crosta) ad avere sempre più ansia, senso di soffocamento e peso sul torace, sudorazione leggera ma immotivata ed in generale una preferenza a stare in ambienti aperti o almeno con poca gente. Un'altra volta ho avuto un attacco d'ansia mentre parlavo con una persona a me cara di questioni delicate come morte, suicidio e il suo ricovero in psichiatria dopo un tentato suicidio: ma nulla di allarmante, era già successo in vita mia di soffrire di attacchi d'ansia e di panico, ad esempio quando ho abbandonato la scuola la prima volta perché non riuscivo ad avvicinarmi più di un tot, mi veniva mal di pancia e tornavo a casa, ogni giorno, fino all'abbandono. Dopo questa scelta ho passato un periodo chiuso in casa in depressione grave, e, anche essendo stato seguito da una psicologa per 6 mesi, non è cambiato nulla...fino a che due persone (il mio migliore amico e la mia ex) mi hanno tirato fuori di casa, e da li ho ricominciato a vivere, anche se ho preso strade poco raccomandabili come l'iniziare a fumare marijuana e peggio ancora sigarette, oltre a iniziare a vivere una vita pienamente di strada, tra tutto lo stress che ne deriva, ma a parte il mio umore "indeciso" e svariati fallimenti scolastici e non dovuti appunto alle fasi depressive e/o all'ansia, sono sopravvissuto fino ad ora, consapevole di essere già in una brutta situazione, ma non abbastanza da farmi di nuovo aiutare (sfiducia nella psicologia e nella farmacoterapia), preferendo sempre tenermi impegnato e...fatto di canne (per farvi capire)
Il problema maggiore nasce questa settimana, quando ho avuto diversi attacchi di panico sia sui mezzi pubblici che a casa nel letto, e questo mi ha fatto chiudere in casa, smettere di fumare e alla fine mi sono convinto a farmi aiutare, quindi sono andato dal medico che mi ha prescritto xanax e una visita psichiatrica urgente (lunedì), oltre che ad un esame del sangue per escludere fattori fisici e non psicologici...l'alprazolam mi sta aiutando con il senso di ansia costante (15 gocce al giorno in 3 volte), ma il problema ora è un altro, ovvero che ho la fobia degli aghi, sto malissimo a pensarci e a vedere solo una foto di una siringa, è necessario al 100% secondo voi il prelievo? Perché secondo me è palese sia psicologico
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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Non possiamo dire a distanza quanto il prelievo di sangue sia necessario. A parte questo, fa bene ad andare dallo psichiatra, ne ha bisogno, e tenga conto che quanto prima si interviene tanto più rapida ed efficace sarà la cura.

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

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dopo
Utente
Utente
Grazie mille della risposta veloce, si, diciamo che mi sono convinto a farmi aiutare perché la situazione attuale è ingestibile e sopratutto invivibile, immagini per un 18enne attivo come me...prima.
Riguardo al prelievo io so cosa vogliono controllare, ovvero anemia, diabete, problemi alla titoide e basta praticamente, Però il problema è che ho davvero una paura allucinante degli aghi, non del sangue, delle ferite, degli oggetti che incidono la pelle, visto che purtroppo è uno dei miei problemi quello di autoinfliggermeli, ma proprio la questione siringa mi fa volare via dall'ospedale in un attimo (già successo)... secondo lei che è psichiatra, anche se non può esporsi troppo, è così necessario escludere patologie fisiche? Infondo penso di aver dimostrato a me stesso e a chiunque leggerà che il mio problema non è sentirmi debole o avere giramenti di testa, ma problemi legati alla mia mente devastata dalle varie situazioni che ha dovuto sopportare, e questo lo posso assicurare.
Se no se proprio devo fare delle visite per escludere quelle patologie, non esistono altri metodi? Ad esempio per la tiroide esistono ecografie, per la glicemia esiste la "macchinetta" (che buca lo stesso ma è diverso), e per l'anemia? Ci sono altri metodi?

Mi ero dimenticato di aggiungere che quest'anno ho di nuovo abbandonato la scuola per una crisi depressiva inaspettata e molto vicina ad un'altra che mi ha fatto perdere l'anno scolastico passato (non riuscivo a rimanere concentrato sul recuperare perché stavo vivendo una delle crisi peggiori di sempre, nella quale ho iniziato appunto a tagliarmi) e per questo ho deciso di lasciare definitivamente, volendo seguire un progettato tanto ambizioso quanto complicato, che ho pure iniziato e portato avanti fino ad organizzarne l'innaugurazione, che non è mai avvenuta perché poco prima del giorno prestabilito sono ricaduto e non ho più organizzato nulla a riguardo... questo mi ha frustrato veramente molto, avevo pensato di riprovare ad aprile ma...eccomi qui
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