Conseguenze intervento di resezione endoscopica di neoformazione vescicale

Buongiorno Gent.mi Dottori,
mio padre di anni 78 è stato sottoposto in data 14/04/2018 ad un intervento di resezione endoscopica di una neoformazione vescicale.
La diagnosi di dimissione, avvenuta in data 19/04/2018, è neoformazione vescicale a larga base di impianto para ostiale sx.
Ora stiamo aspettando i risultati dell'esame istologico.
Papà è un po' preoccupato per i disturbi che sta ancora accusando ovvero minzioni molto frequenti con bruciore e alcune volte difficoltà nell'urinare. Ha anche notato l'espulsione di alcuni coaguli di sangue.
Premetto che soffre da anni di ipertrofia prostatica benigna tenuta sotto controllo con i farmaci (Avodart 0,5 mg e Xatral 10mg).
Vorrei sapere se i disturbi che accusa sono normali come decorso post-operatorio e se esistono farmaci che possono alleviarli.
Vi ringrazio anticipatamente per le risposte.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38k 1.7k 17
Ad un paio di settimane di distanza dall'intervento endoscopico è abbastanza normale la persistenza di disturbi irritativi, in particolare se vi è un certo grado di ingrossamento prostatico, che rende più sensibile il collo vescicale al seppur relativo trauma del passaggio di uno strumento endoscopico di calibro discretamente elevato, come il resettore. altra condizione favorente è l'area vescicale sottoposta a trattamento, la cui cicatrizione è comunque graduale e variabile da caso a caso. Tutti questi disturbi sono irritativi, non vi è infezione e quindi gli antibiotici sono perlopiù inutili.
Attendiamo dunque i risultati dell'esame istologico.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
La ringrazio per la risposta Dott. Piana.
Nel pomeriggio del 24 aprile purtroppo a papà è venuta una febbre abbastanza elevata sui 39 con stato confusionale. Abbiamo contattato telefonicamente il centro dove lo hanno operato e ci hanno detto di dargli la levofloxacina 500mg. Secondo lei sono necessari ulteriori accertamenti magari recandoci ad un pronto soccorso oppure possiamo aspettare?
Grazie ancora
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Dr. Paolo Piana Urologo 38k 1.7k 17
L'unico dubbio è che so padre non abbia ristagno vescicale (causa di infezione e febbre) e svuoti la vescica in modo accettabile. per questo motivo sarebbe comunque opportuno che venisse visitato da qualsiasi medico, in prima battuta anche non specalista.
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Utente
Utente
Grazie ancora Dottore.
Porteremo mio papà da un medico.
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Utente
Utente
Gent.mo Dottore,
a seguito di controllo ecografico presso il centro chirurgico che ha svolto la resezione, è stata esclusa l'ipotesi di ristagno vescicale.
Mio papà ha fatto un ciclo di levofloxacina 500mg x 5gg e poi iniezioni di rocefin per 3gg ma la febbre persiste anche se non supera i 38 gradi.
Il risultato dell'urinocoltura è 2000 col. di enterococco.
L'urologo ha consigliato di prendere qualcosa per liberare l'intestino visto che soffre di stipsi ma di sospendere gli antibiotici. Papa' è molto debilitato, mangia pochissimo e non dorme molto dovendo andare spesso in bagno durante la notte.
Secondo lei dovremmo fare ulteriori accertamenti?
Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38k 1.7k 17
Se la vita é davvero molto disturbata dall'eccessiva frequenza ad urinare, il catetere a permanenza per un certo periodo talora diventa un compromesso accettabile. La febbre è più difficile da giustificare, specie se l'urocoltura é sostanzialmente negativa. L'origine potrebbe anche non essere hurinaria, forse sarebbe utile eseguire anche una radiografia del torace.
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Utente
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Grazie Dott. Piana per il parere.
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Utente
Utente
Gentile Dottore, scusi se la disturbo di nuovo.
Mio papa' continua ad avere febbre soprattutto la sera sui 38 gradi ed è molto inappetente.
L'urologo che ha effettuato la Turv il 14 aprile scorso ha rilevato all'ultima visita un residuo post minzionale di circa 100cc. ed ha prescritto il bactrim forte 2 volte al giorno per 7 giorni.
Prima di prendere il bactrim abbiamo fatto nuovamente l'urinocoltura che riporta una colonia di enterococco pari a 1.000.000.
Ho cercato di ricontattare l'urologo ma senza successo; il medico di famiglia alla luce dei risultati dell'urinocoltura sostiene che sia meglio utilizzare l'amoxicillina.
L'urologo aveva prospettato anche di rimettere il catetere.
Che consiglio ci può dare visto che siamo un po' in confusione.
Grazie per la pazienza.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38k 1.7k 17
Di rimettere il catetere avevamo parlato anche noi. Per qaunto riguarda l'antibiotico, è opportuno giudicare in base all'antibiogramma, se disponibile, e comunque continuare a tenere presente la posibilità di altri focolai infettivi al di fuori dell'apparato urinario, principalmente polmonari.
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Utente
Utente
Mi scusi, avevo omesso il fatto che in questi giorni abbiamo eseguito anche una rx al torace con esito negativo per focolai polmonari.
L' antibiogramma è disponibile ma l'urologo ancora non l'ha visto. Magari aspettiamo la sua conferma per l'antibiotico.
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