Auto-sospensione Anafranil e presunta confusione

Salve a tutti, è la prima volta che chiedo un consulto qui, spero di non sbagliare nulla. Sono un ragazzo di 20 anni a cui era stato diagnosticato 3 anni fa un disturbo ansioso depressivo importante, culmine di una tensione psicologica durata 6 anni. Oramai il disturbo acuto è pressochè guarito da un anno, mi rimangono solo tracce ansiose nel comportamento e brevi periodi sporadici di malumore, ma niente di grave. Dopo 7 mesi da che mi fu diagnosticato il disturbo, mi sono stati prescritti 70 mg di anafranil giornalieri. Dopo un anno di assunzione, visto che la situazione migliorava, è stato ridotto a 30 mg. Sono andato avanti così fino alla fine della psicoterapia dopo che il problema sembrava risolto, un anno fa. Più o meno 6 o 7 mesi fa, non avendo in quel momento la possibilità di pagare la visita psichiatrica, ho scalato da solo a 20 mg (anche se so che è un comportamento non consigliabile). Successivamente, un mese fa, ho ulteriormente scalato il dosaggio a 10mg giornalieri. Il problema è che ultimamente percepisco un calo generale dell'energia e facoltà mentale ed emotiva, di entità così lieve o graduale che spesso ho dubbi se ci sia effettivamente un problema o meno. Sto riscontrando affaticamento mentale, leggera confusione, problemi nel leggere, fatica nel ragionare e pensare, e la cosa che mi preme di più è il far fatica a "inquadrare le cose nel loro insieme". In generale, oltre a percepire questi problemi, mi sembra di percepire che la situazione 7 mesi fa era migliore. Ho avuto anche una leggera ricaduta per quanto riguarda l'ansia, rimettendo in atto schemi comportamentali ansiogeni che non attuavo dall'inizio della psicoterapia, sebbene in forma molto lieve. La mia domanda è: può essere causato dallo scalo sbagliato del farmaco? E se lo è, passerà da solo con l'affievolirsi spontaneo dei problemi da astinenza? Il problema è che sono conscio del fatto che la ricomparsa dell'ansia può essere la causa della preoccupazione riguardo agli effetti delle medicine, e non il contrario, e potrebbe essere benissimo un serpente che si morde la coda. Quindi volevo sapere da un consiglio esterno quanto sia probabile che la causa sia l'anafranil, e in caso se devo tranquillizzarmi e aspettare o se devo fare qualcosa a riguardo per evitare di "rimanere così". O, in ultimo, se sia invece frutto di un po' d'ansia venuta a galla, e che quindi sia un fatto prettamente psicologico. Grazie in anticipo :)
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Potrebbe essere una ricaduta per cui deve ripetere la visita psichiatrica.


Dr. F. S. Ruggiero

http://www.francescoruggiero.it

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#2]
Dr. Giovanni Portuesi Psichiatra, Psicoterapeuta 634 37 1
Dunque, a me sembra che il farmaco sia stato ridotto gradualmente in maniera sensata. Sarebbe stato meglio un parere professionale, d' accordo, ma non mi sembrano probabili fenomeni di astinenza. Le ricordo comunque che se uno non ha soldi per una visita privata può rivolgersi a un ambulatorio pubblico di salute mentale della ASL.
Come dice il collega, è probabile che lei abbia avuto una ricaduta della sintomatologia ansiosa depressiva. E' quindi un quadro che andrebbe sottoposto al medico di base innanzitutto e poi ritengo anche appropriata una visita specialistica.

Dr Giovanni Portuesi

[#3]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille, in un certo senso è rassicurante. Cercherò di trattare la cosa come un fatto prettamente psicologico e in caso di necessità ripeterò la visita psicoterapeutica :)