Alimentazione errata cronica

Buongiorno Dottori,

Scrivo chiedendo un consulto per mio padre, che ormai è un caso patologico. Scrivo in questa sezione perchè è quella che ritengo piu' "attinente", nella mia ignoranza.

Mio padre ha 60 anni, è alto 165 cm ed è in evidente sovrappeso, anche se non so il peso specifico.
La sua giornata è questa: sveglia alle 5 di mattina per problemi di colite cronica, caffè, niente colazione, va a lavoro verso le 7.30 e torna verso le 14.00, pranza con un primo e beve solo acqua, chiude il pranzo con un frutto.
Pomeriggio sedentario, si riposa 2 orette e poi resta seduto alla scrivania per lavorare fino a sera, senza mangiare nulla.
Cena con un secondo, contorno, mezzo litro di birra, mezzo litro di vino, 30/40 g di formaggio e una ventina di biscotti per chiudere la cena. Questo OGNI GIORNO, 365 giorni su 365. Da, credo, ormai 15 anni.
Negli ultimi 3/4 anni la sua pancia è sempre piu' gonfia, è palesemente in sovrappeso.
Non soffre, almeno per quanto ne sappiamo, di patologie specifiche, ed a parte la colite sopra citata e problemi di schiena (credo ovvi), non si può dire stia male. Da segnalare che russa con una violenza assurda ed in maniera pressochè continua tutta la notte.

E' un soggetto totalmente contrario ad ogni controllo/esame medico (sono anni che non fa nemmeno le semplici analisi del sangue), ma vive benissimo con sè stesso. Mi spiego. E' perfettamente consapevole della situazione fisica che lo riguarda e dei potenziali rischi, ma non muta minimamente le sue abitudini quotidiane. E continuerà in questo modo.

So che potrete giudicare il consulto fine a sè stesso, ma vorrei sapere da voi cosa andrebbe modificato drasticamente, cosa gradualmente, che analisi andrebbero fatte e quali sono i rischi gravi a cui, continuando così, va incontro.
Sono preoccupato, vorrei fare qualcosa, dal prenotargli una visita senza dirglielo al prenotargli un check up completo. Soffro a vederlo consumarsi in questo modo.

Vi ringrazio in anticipo.
[#1]
Dr. Michele Piccolo Medico igienista 329 15 13
gentile utente, da quanto leggo è evidente la preoccupazione per la salute di suo padre ed anche il desiderio di aiutarlo, purtroppo devo dirle che non esiste una soluzione unica e facile per tutti da poter prescrivere, se fosse cosi potremmo risolvere facilmente l'attuale "pandemia di obesità". ad ogni modo da quanto mi descrive ci sono vari punti su cui si potrebbe agire: la riduzione dell'alcol, la sostituzione di alcuni alimenti ad alta densità calorica con altri a più bassa densità. tali proposte, però non possono essere prescritte ma necessitano di un supporto motivazionale da parte di personale competente. in linea di massima, per darle un'idea, posso indicarle come affronterei il problema presso il mio studio: tutto parte dal colloquio con la persona che ha il problema (nessuno conosce le difficoltà da affrontare meglio di sé stesso); attraverso la reciproca conoscenza si passa alla ricerca di soluzioni da provare fino alla definizione di quella più efficace e facile(per la persona medesima) da portare avanti. Il ruolo del medico in questo caso, oltre ad essere garante della salute del paziente è anche quello di guida in un percorso di cambiamento in cui il paziente è il vero attore. con questo spero di essere stato utile a capire come affrontare il problema, cordialità

Dr. Michele  Piccolo

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dr. piccolo,

La ringrazio innanzitutto per la cortese e dettagliata risposta, lei ha centrato il problema. Ma il problema, mi perdoni il gioco di parole, è proprio la totale mancanza di volontà di mio padre di affidarsi ad uno specialista.
Lui vive di abitudini, e lo farà fin quando il corpo non gli farà capire che non può continuare a certi ritmi.
Per questo mi ri-scuso per il consulto fine a sè stesso, ma se posso permettermi, le vorrei chiedere quali sono i rischi associati ad un consumo giornaliero(serale) di alcool del genere(0,50L sia di birra che di vino) e se pensa che il fattore psicologico (in questo caso la tranquillità e la vita abitudinaria) di mio padre possano in un certo senso "tenere a bada" un problema che potrebbe esplodere.

La ringrazio ancora.
[#3]
Dr. Michele Piccolo Medico igienista 329 15 13
gentile utente, "le abitudini nascono come il piacere di qualcosa che non ci serve e finiscono col divenire una necessità che non ci piace", generalmente per cambiare un'abitudine e\o per chiedere aiuto non è questione di volontà, ma di "competenze". Mi spiego meglio, spesso alcune abitudini come anche l'alcol, ci sembrano utili a confortarci nelle difficoltà ( a volte mangiare e bere ci aiutano ad appagarci), col tempo ,però, da finti "amici" si possono trasformare in tiranni senza pietà. Quando e se questo succede, cambia da persona a persona. Aspettare che il corpo dia segnali forti è molto rischioso. Comunque ripensando alla sua email iniziale alcuni sintomi che possono beneficiare di una dieta sono evidenti: russa (e forse dorme anche male la notte, se approfondisce), gli fa male la schiena (e forse anche le ginocchia, se lo chiede), ma questi sono solo alcuni sintomi eclatanti; ha mai controllato la pressione arteriosa? e "sta bene da solo"... quale essere umano è felice senza amici? Forse è il momento di andare da un medico, non per una patologia ma per dedicare un pò di tempo a sé stesso e non solo al lavoro ed alla famiglia (ai doveri in genere)... provi ad aprirsi a suo padre, gli mostri le sue preoccupazioni riflettendo sui sintomi discussi e veda se è disposto a dedicare un pò di tempo a sé stesso concedendosi una visita di medicina preventiva, in bocca al lupo
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