Non so più chi sono

Salve, vi scrivo perché mi trovo in difficoltà.
Ho 25 anni (non so perché nel profilo dice 45), sono fidanzata dall'età di 17 anni con lo stesso ragazzo, eravamo in classe insieme alle superiori, l'ultimo anno di superiori inizio a ricevere, almeno così mi sembrava, da un ragazzo che era in classe con noi delle attenzioni, mi guardava, mi difendeva, c'era complicità, anche lui era fidanzato da molti anni, le superiori finiscono ed io questo ragazzo non lo vedo più, ma il suo ricordo, la mia idealizzazione per lui continuano, diventa il mio rifugio segreto, penso che un giorno vivrò una passionale storia d'amore con lui, con il mio ragazzo non ho mai provato piacere ed è stato il solo con cui sono stata, immagino che partiremo per dei viaggi, cosa che con il mio ragazzo non facevo, a dirla tutta vedevo lui come porta per la libertà e l'indipendenza che in famiglia non avevo, sono figlia unica ed i miei sono stati e tutt'ora a volte sono restrittivi, più mia madre che mio padre.
All'età di 21 anni una mattina decido di scrivere a questo ragazzo, gli confesso quello che provavo e gli chiedo se mi fossi immaginata o meno le sue attenzioni a quei tempi, gli chiedo anche se questa conversazione potesse rimanere tra noi, lui era fidanzato, io anche nonostante avessi confessato al mio ragazzo di questo interesse che provavo. Ricevetti risposta negativa anche abbastanza crudele da questo ragazzo e poi lui inviò al mio ragazzo quello che gli avevo scritto, aggiungendo che la sua ragazza si faceva grosse risate. Ci sono rimasta ferita, il mio ragazzo non mi ha fatto problemi, anzi è stato comprensivo e mi ha difeso, ma io sono rimasta lacerata, stavo così male che decisi di avvicinarmi allo yoga, è stato un percorso sempre più restrittivo, sono diventata vegetariana, vegana, facevo yoga, non ebbi più rapporti sessuali, smisi di truccarmi, di farmi i capelli, di vestirmi iper femminile come avevo sempre fatto, fu graduale ma essendo già abbastanza magra, andai sottopeso. Feci tutto ciò per una forma di controllo credo, infatti sviluppai anche qualche ossessione nei confronti di ordine e pulizia. All'inizo non me ne accorgevo ma ora lo vedo chiamamente. Ed il problema sorge ora, se prima stavo bene nella mia iperfemminilità e poi nella mia rinuncia di una femminilità esplicita, ora non mi ci ritrovo più. Non so chi sono, acquisto dei trucchi e poi mi sento in colpa, mi stiro i capelli e mi dico questa non sono io, così li rovino. Ma poi mi guardo come sono oggi, poco trucco, capelli senza senso, vestiti anonimi perché li compro tutti uguali ma di colore diverso basta che siano di cotone, altra fissazione avuta nel mio percorso yoga, e non mi piaccio, non sono io. Come posso uscirne? da circa un anno soffro anche di problemi intimi di cui mai ho sofferto prima, ed ho anche pensato che potrebbe essere come un grido del mio corpo, alla fine sono in conflitto con la mia femminilità.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le Ragazza,
è possibile che l'insoddisfazione, forse non solo sessuale che vive nella relazione di coppia l'abbia indotta a rifugiarsi in questa idealizzazione che una volta infranta in modo così brutale a sua volta, ha generato un ritiro in se stessa.
Lo yoga è diventato un mondo in cui rifugiarsi che però ha indirettamente contribuito a consolidare il suo malessere.
Onestamente non credo che il punto sia la femminilità se non ad un livello superficiale.
Ci sono aspetti relativi allo stile di attaccamento che le ha sviluppato che interferiscono con il modo in cui vive la relazione di coppia.
L'indicazione più opportuna sarebbe un colloquio di coppia con uno psicoterapeuta per identificare le criticità e le risorse presenti attualmente nella relazione con il partner.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio dottoressa per la sua risposta, avevo pensato alla mia femminilità perché, subito dopo il rifiuto di quel ragazzo nei giorni successivi cercavo di migliorarmi ancora di più, forse nella speranza che quello che mi aveva detto potesse cambiare, dopo di che ho forse capito che più di quello che ero nel mio aspetto esteriore non potevo fare, nonostante mi sia rifugiata nello yoga non le nego che a volte speravo che lui prima o poi mi scrivesse per chiedermi almeno scusa delle brutte parole dette, alla fine ci vedevamo tutti i giorni a scuola non ero di certo una completa estranea, ogni libro che leggevo mi immedesimavo nella protagonista, sperando che accadesse anche a me con lui. Il non essere più molto femminile nel modo di vestirmi abolendo tacchi, reggiseno, tagliando i capelli a caschetto in un certo senso mi dava un senso di sicurezza come nel dire "vedi, così sono sicura che non potrei mai piacergli, non posso illudermi" non so, forse il fatto che fossi tanto convinta del contrario prima mi ha portato in questo modo a proteggermi.
Qualche settimana fa sono stata ad una festa di famiglia del mio ragazzo, e lì essendo sera ho deciso di mettere un bel vestito, dei tacchi, mi sono truccata e guardandomi allo specchio mi batteva forte il cuore, forse per l'ansia, rivedere quella me, un po' mi ha sconvolta, o forse quello che ho pensato mi ha sconvolta: "così potrei piacergli?" e non mi sono goduta la serata, ero distante dal mio ragazzo... È che tutte questi pensieri negli anni sono sempre stati accompagnati da alcuni sogni ricorrenti che facevo su di noi. Guardando alcune sue foto recenti, lo guardo e mi dico" mah, a me non piace" è che sono consapevole di aver alimentato io il tutto con la mia immaginazione... A volte penso che mi sono creata questa storia, questo piano B per proteggermi da alcune cose, la relazione con il mio fidanzato i primi anni è stata travagliata, lui ha una sorella più piccola di 7 anni e portava a casa sempre le sue amiche, io ero gelosa perciò ci sono stati litigi tra di noi ma anche con la sua famiglia, tanto che per alcuni anni non sono andata a casa sua, in quegli anni ho creduto che la nostra storia non potesse avere futuro a causa di questa rottura con la sua famiglia, poi le cose si sono aggiustate ed ora li frequento e ci sentiamo abitualmente. Se le devo dire la verità non mi sono mai immaginata come una ragazza da storie lunghe, amo quella fase iniziale in cui ci sono sguardi, ci si conosce, il matrimonio non è mai stato tra i miei sogni, forse perché vedevo e vedo i miei che stanno insieme da tanti anni ma questo amore e questa complicità non c'è. Anche nella lettura dei romanzi, quando la storia d'amore si fa abituale mi annoia e talvolta neanche lo finisco di leggere. Sarà che dopo 8 anni insieme, lui sa tutto di me, conosce le mie debolezze, le mie crisi, che farci l'amore o fare la sensuale con lui mi risulta innaturale.
Mi ritrovo a non capire cosa voglio, ne chi sono, sono la ragazza salutista, che fa yoga e che ha rinunciato ad ogni piacere o sono la ragazza di prima che fa quello che le piace, che si concede di mangiare ciò che le va, che le piace vestirsi e farsi bella? Questa me mi spaventa, è come se avessi una sensazione di pericolo pensando a lei, mentre la me vegetariana, che fs uoga e non si trucca è un luogo sicuro seppur guardandomi allo specchio proprio non mi piaccio. Eppure so che mi ha portato tabti problemi come la perdita eccessiva di peso, mi ha resa più fragile sia fisicamente che emotivamente...forse inconsciamente mi punisco, come tagliando abitualmente i capelli pur preferendoli lunghi... Come posso uscirne? Prenderò in considerazione una psicoterapia di coppia, credo che farà luce su alcuni aspetti della nostra relazione, noi parliamo molto ma probabilmente alcune cose sono difficili da tirare fuori.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Sono d'accordo con la sua ultima osservazione, consideri che in terapia di coppia si fanno anche colloqui individuali con entrambi i partner finalizzati all'approfondimento della storia personale, in quella sede sicuramente potranno essere approfonditi gli aspetti del suo vissuto nonché il rapporto con il suo corpo.