Difficoltà nella comunicazione

Salve a tutti,ho già fatto una domanda giorni fa riguardo l’ansia. Come già detto sono una ragazza di 19 anni,da qualche anno ormai noto una cosa alquanto strana.Premetto che soffro di ansia,e sono in terapia da più o meno 2 mesi.Con la mia psicologa sto adottando una terapia cognitivo-comportamentale,che ancora non sembra dare molti risultati.Comunque sia vorrei chiedere a voi dottori un consiglio e un parere. Da qualche anno ho problemi nella comunicazione,con qualsiasi persona,nel senso che noto difficoltà nel formulare bene un discorso,non trovo le parole giuste,mi incaglio,mi blocco,questo mi provoca molta ansia e imbarazzo e di conseguenza cerco di nascondere il ‘guaio’. Questa cosa ormai va avanti da molti anni,e mi sta letteralmente rovinando,perché anche solo uscire con le mie amiche mi mette ansia,perché ho paura che questo problema si possa ripresentare,e così avviene. Ho provato in tutti i modi di contrastare questa cosa ma quando l’ansia prende il sopravvento non riesco più a gestire la situazione e questo mi rende impotente,perché penso che non ci sarà mai una soluzione per cambiare tutto questo. Chiedo a voi una semplice opinione,grazie per l’attenzione.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
"sono in terapia da più o meno 2 mesi. Con la mia psicologa sto adottando una terapia cognitivo-comportamentale,che ancora non sembra dare molti risultati."

Gentile Ragazza,
non è chiaro il numero di sedute già effettuate (immagino al massimo 5-6, a fronte di anni in cui ha costruito il suo disagio...), ma in ogni caso sarebbe bene che parlasse di questo aspetto con la collega che la segue, ricordando che la terapia non 'fa effetto' di per sé, ma che è indispensabile un impegantivo lavoro fuori dalla seduta da parte del paziente perché si attui pian piano il cambiamento e si concretizzino dei risultati.

"Ho provato in tutti i modi di contrastare questa cosa ma quando l’ansia prende il sopravvento non riesco più a gestire la situazione e questo mi rende impotente,perché penso che non ci sarà mai una soluzione per cambiare tutto questo."

Anche di queste sue tentate soluzioni è necessario discutere in terapia, così come delle convinzioni e delle modalità di pensiero disfunzionali che contribuiscono ad alimentare il problema, anziché a risolverlo.

In generale, c'è senz'altro possibilità di miglioramento, non si scoraggi, ma prosegua con fiducia il percorso iniziato da poco.

Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta dottoressa. Per ora ho effettuato 4 sedute. Diciamo che non è che non fa effetto però abbiamo solo analizzato aspetti del mio passato che abbiano potuto causare il mio disagio,e quindi ancora non ho a disposizioni tecniche pratiche per gestire l’ansia. Grazie per i consigli,ne parlerò con lei,sperando bene. Dice che è necessario che mi rivolga anche a uno psichiatra per l’uso di psicofarmaci? Oppure solo con la terapia si può risolvere il disagio?
Certo che non mi scoraggio,sono ancora giovane,voglio solo trovare di nuovo la felicità di vivere come una persona normale.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
"Dice che è necessario che mi rivolga anche a uno psichiatra per l’uso di psicofarmaci? Oppure solo con la terapia si può risolvere il disagio?"

I farmaci non sono un passaggio obbligato, ma a volte possono essere indispensabili. Ogni situazione è a sé e va valutata specificamente: anche di questo è bene ne parli con la psicologa, poderando bene insieme i pro e i contro.

Buona serata.
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dopo
Utente
Utente
Grazie..ultima domanda.. la psicologa può mettersi in contatto con uno psichiatra per la prescrizione dei farmaci,o devo rivolgermi io nel caso?
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
La terapia farmacologica è di competenza dello psichiatra e non può essere fatta per interposta persona.
La psicologa può eventualmente indicarle uno psichiatra con cui lei già collabora e, se Lei le darà il consenso, lo potrà in seguito contattare per scambiarsi reciprocamente informazioni sull'andamento della terapia.