Insofferenza

Salve ho già posto questo quesito ma soffermandomi più sulla sintomatologia a seguito dello specifico accaduto anziché magari sull'aspetto più intimo e interiore ricevendo risposta quindi differente ..ho lasciato il mio fidanzato dopo 6 anni a seguito di un forte senso di insofferenza che a stento mi permetteva di dormire ,cominciando a pensare di non aver vissuto abbastanza essendomi fidanzata troppo piccola ..ho cominciato a non avere più stimoli verso quella persona ,perdita di attrazione e che pertanto ,seppur in maniera sofferta ,chiudendo tutto avrei trovato pace..sono passati quasi 8 mesi e la situazione è immutata ,nonostante abbia cercato di rivederlo constatando nuovamente la perdita del sentimento ,la mia insofferenza non passa,durante il giorno provo ansia ,non riesco a non pensarci costantemente tutto il giorno tutto i giorni (come un'ossessione)pur uscendo non trovo nè distrazione ne sollievo se non minimo ..provo un forte dolore al pari della perdita di una persona cara,ho paura nonché fastidio all idea di vederlo con altre o immaginare possa costruirsi una vita e innamorarsi di una ragazza diversa (cosa possibilissima e da non vietargli ),cerco sempre un motivo che mi spinga a lottare per riconquistarlo seppur sia conscia del mio cambiamento nei suoi confronti ,lo cerco e lo immagino in ogni azione che compio come se desiderassi che fosse ancora nella mia vita Seppure abbia deciso tutto io ..soffro praticamente ogni giorno dato che il mio pensiero non cambia ,mi sento a disagio e strana anche quando sono in compagnia e faccio cose differenti ...è possibile che io ancora fatichi ad accettare il tutto seppure deciso e voluto da me ??come non mi sentivo soddisfatta prima non lo sono nemmeno ora e non mi pesa lo "stare da sola " perché la compagnia di altri ragazzi non è quello che cerco nonostante credevo fosse uno dei motivi iniziali ..non riesco più a concertarmi nello studio ne in ogni altra azione quotidiana
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le Ragazza,
temo che si tratti di un disagio individuale che è stato confuso con un disagio nella relazione di coppia, per questo la rottura della relazione non ha sortito alcun cambiamento.
Inoltre leggendo la sua richiesta precedente credo che dovrebbe parlare con l'attuale psicologo e fare il punto della situazione riguardo al percorso svolto finora, sopratutto in funzione dell'obiettivo terapeutico inizialmente concordato.
Qualora questa impasse nel percorso terapeutico non sia superata, sarebbe opportuno valutare la possibilità di rivolgersi ad uno psicologo-psicoterapeuta.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it