Ovviamente vivo con questa ossessione da 3 anni

Buonsera,

sono fidanzata da 7 anni con un ragazzo 1 anno più grande di me. Ho 20 anni, perciò è una persona davvero importante, con cui sono cresciuta e affrontato tante situazioni belle/brutte della mia adolescenza.
Durante il 4° anno di fidanzamento ho scoperto dei messaggi con una sua collega in cui LUI le chiedeva di vedersi, lei aveva rifiutato. Inizialmente volevo lasciarlo perché era una cosa troppo grande da sopportare (soprattutto perché lui avrebbe dovuto continuare a vedere tutti i giorni questa persona e a me non andava giù). Dopo varie scuse e promesse da parte sua ho deciso di andare avanti nella storia cercando di non pensarci. Ovviamente vivo con questa ossessione da 3 anni. Vivo di ansie e insicurezze. Ho perennemente paura di essere tradita, di non essere abbastanza per il mio ragazzo, di poter essere sostituita da qualcuno. Controllo perennemente i suoi social (invadendo anche la sua privacy) e mi rendo conto che ciò mi fa stare solo male. Ogni volta che litighiamo anche per stupidaggini gli rinfaccio ciò che è successo ma lui cerca sempre di tranquillizzarmi dicendomi che è una cosa vecchia, che fu solo un momento di crisi da parte sua etc... . Penso continuamente all'idea che lasciarlo forse mi farebbe vivere con più tranquillità, meno ansie e ossessione. Ma solo il pensiero di lasciarlo mi fa stare male peggio di come già lo sono.
Ormai sono abituata a questa situazione e cerco di conviverci. Tuttavia lui da settembre si trasferirà in una città e ha trovato una casa in cui ci sono 3 ragazzi e 4 ragazze. Quando mi ha detto questa cosa, e cosa ne pensavo, mi si è fermato il cuore! Ogni volta che ne parliamo cerco di non fargli capire quanto ci sto male e cerco di essere indifferente a questa situazione. Ma io so per certo che se lui farà questa scelta sarebbe la mia più grande tortura.
E' un amore malato?
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Attivo dal 2018 al 2024
Psicologo
Gentile ragazza,
sembra di star vivendo questo rapporto con la costante paura di non valere abbastanza per il suo partner.

E' come se, da quella esperienza di possibile tradimento, lei si senta irrimediabilmente ferita.

Sembra, inoltre, che la sua fiducia verso il suo compagno sia rimasta decisamente incrinata da allora.

Nello specifico, il punto focale mi sembra proprio la natura con cui è avvenuta la dinamica da cui è nato tutto, mi riferisco al "tradimento".

In quell'occasione lei ha scoperto, all'improvviso, di avere accanto a sè una persona dalla quale non ha tutte le certezze che la farebbero stare bene.
Questo ha innescato un meccanismo per cui lei sta accumulando rabbia nel tempo, ma ciò che contestualmente sta accumulando è anche la paura di poter scoprire ciò che la impaurisce, ossia un eventuale tradimento.

Tutto questo sembra che le stia condizionando la vita a tal punto da ritenere una vera e propria ossessione l'idea di essere tradita.

Quanto detto, rischia di esasperarsi qualora da settembre lei perdesse quel controllo sul partner che le serve per indagare segretamente se lui sia fedele.

Questo vissuto, che sembra le stia inquinando fortemente la sua qualità della vita, andrebbe affrontato per il benessere suo e della sua relazione.

Le consiglio dunque di contattare uno Psicoterapeuta in modo che lei possa trovare una diversa gestione dei suoi vissuti, conoscerne l'origine personale, il significato, ed avere anche una padronanza decisionale riguardo il suo stare in questa relazione.