Ipocondria e problemi gastro-intestinali

Un cordiale saluto a quanti vorranno intervenire ed aiutarmi.
Mi trovo, attualmente, in una situazione ormai completamente sfuggita dal mio controllo, me ne rendo conto in alcuni, pochi, momenti di lucidità.
Quattro anni fa ho perso, durante le festività natalizie, mio padre e mia sorella di 19 anni in un incidente stradale. Per il bene di mia madre, rimasta sola, mi sono caricato sulle spalle (oltre al mio) il suo “fardello” di disperazione, riuscendo a superare senza intoppi i primi anni dopo il lutto. Sono sempre stato, anche prima della tragedia, un soggetto molto ansioso, ansia che si è sempre riversata sul mio apparato gastro-intestinale con bisogno di urgenti defecazioni nonché con improvvise palpitazioni è piccoli attacchi di panico, eventi verificatisi nel corso della mia vita ma solo in alcuni brevi periodi dell’anno, ma fortunatamente, fino a quest’anno, non ho mai avuto alcun problema di salute nella mia vita.
Purtroppo da inizio del presente anno mi rendo conto di aver sviluppato un’ossessione prima per gli infarti e successivamente per le neoplasie. Tutto è nato nel mese di Febbraio 2018, con un periodo di frequenti palpitazioni che si scatenavano durante i miei “pensieri terribili” (ovvero mio figlio che potesse rimanere senza un padre come successo a me, un problema di polipi fortutamante risolto per la mia compagna ma che mi ha destato enorme preoccupazione): ho trascorso intere giornate ascoltando il mio battito cardiaco, credendo di poter morire d’infarto. Poi la mia ossessione si è spostata altrove: una sera di marzo, a cena con la mia compagna ed il mio bambino, ho iniziato ad avvertire delle palpitazioni alla bocca dello stomaco. Da quel giorno la mia vita è letteralmente precipitata in un baratro: ho iniziato ad avere enormi problemi di digestione, coliche addominali, feci molli alternate a stitichezza, acidità, dolore alla bocca dello stomaco ed alla schiena, nausea, borborigmi, ragadi anali. In due mesi e mezzo si è sviluppata in me la convinzione e l’ossessione di avere un tumore gastrico. Ispeziono le mie feci quotidianamente, ho tachicardia prima di evacuare, tachicardia prima e dopo i pasti, da circa un mese non riesco più nemmeno a recarmi a lavorare, perché il pensiero di questo malessere mi sta distruggendo, per quasi due mesi ho mangiato solo riso in bianco, perdendo molti chili. Solo la notte, dormendo, riesco ad avere un po’ di sollievo, ma al mattino presto sono già sveglio, con le mie palpitazioni, attendendo di evacuare ed iniziare una nuova giornata di tormenti. Ho effettuato due analisi del sangue in due mesi, visite gastroenterologiche ma niente riesce a calmarmi e placarmi finché non tornerò ad essere la persona serena e sana che ero prima di febbraio. Mi sono già rivolto ad uno psicologo, che però ha affermato che l’unico aiuto che può darmi sono delle gocce, che ho interrotto dopo tre giorni poiché aggravavano le mie già deficitarie condizioni di stomaco ed intestino.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

Lei conclude scrivendo: "Mi sono già rivolto ad uno psicologo, che però ha affermato che l’unico aiuto che può darmi sono delle gocce...".

Lo psicologo NON prescrive farmaci, neppure omeopatici e quindi non so se fa confusione con un altro professionista.

In ogni caso, dal momento che gli esami vanno bene, è opportuno sentire direttamente uno psicologo che sia anche psicoterapeuta e capire come risolvere.

Se Lei da sempre è una persona che si definisce "ansiosa" e l'incidente che Le ha portato via il papà e la sorellina ha accentuato la problematica (anche nel senso che le dinamiche in famiglia sono cambiate, Lei ha tentato di confortare la mamma, ecc...), ora bisogna capire come modificare un equilibrio che non regge più e che La porta a stare male, avendo anche dei sintomi fisici invalidanti.

Per prima cosa, potrebbe verificare se il professionista interpellato sia uno psicologo ed eventualmente cambiarlo.


Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per il riscontro.
Mi perdoni, trattasi di medico chirurgo-psichiatra, ho commesso un errore io, ad ulteriore conferma del mio attuale stato.
Ho avuto con lo stesso un colloquio di circa 30 minuti, al termine del quale mi ha prescritto Daparox e Rivotril.
Ho dimenticato di scrivere che attualmente trascorro le mie giornate su un divano (non esagero, è proprio così), leggendo e cercando on-line patologie che possano trovare riscontro con i miei sintomi.
La cosa che più mi fa male è che non riesco più ad andare a lavoro, cosa che al momento riesco a tamponare con ferie e malattia. Mi domando perché ciò debba accadere a me, non ho mai fumato nè bevuto alcoolici nella mia vita. Il giorno 21 eseguirò anche una gastroscopia, il pensare anche a questa cosa, a me che non ho mai avuto niente di più grave di una febbre, mi sconvolge.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile utente,

È verosimile che lei presenti una sindrome ansioso-ossessiva su base ansiosa caratterizzata prevalentemente da automonitoraggio persistente del suo funzionamento gastrointestinale che, nel tempo (avendo escluso cause organiche) si è tramutata in un disturbo somatoforme.

Certamente credo che sia stato un medico psichiatra a prescriverle le gocce perché noi psicologi non possiamo suggerire e/o prescrivere farmaci. Tuttavia, come leggo, non è bastato. Il che non rende la situazione non curabile, anzi, probabilmente questo consulto e gli articoli che le posterò la aiuteranno a comprendere come, perché e quanto cervello/mente e apparato gastrointestinale si influenzano a vicenda anche e soprattutto attraverso una iperattivazione del nostro X nervo cranico chiamato “nervo vago” che, a partire dalla testa del midollo spinale innerva anche cuore, stomaco e intestino.

Ora,considerando che, come ho avuto modo di leggere, il suo rimuginio ossessivo tende frequentemente a spostare il focus di attenzione e attivazione e che attualmente presenta sintomi gastrointestinali, le suggerisco di avvalersi:
- dell’aiuto di un collega psicologo psicoterapeuta che si interessi di diagnosi e cura di problematiche ansiose e somatiche che ponga diagnosi e per avvalersi di tecniche e strategie per decrementare frequenza e intensità degli stati ansiosi e dell’attenzione selettiva focalizzata sul corpo e, in particolare in questo periodo, su stomaco e intestino,
- congiuntamente dell’aiuto di un medico o biologo nutrizionista che la aiuti a ripristinare il corretto funzionamento del microbioma gastrico.

Questa è la terapia combinata che le occorre per lavorare sull’asse cervello-intestino e per tornare a stare in forma.

Tenga presente che 1/10mo dei circa 86 miliardi di neuroni presenti nel nostro sistema nervoso centrale, vivono e lavorano tra stomaco e intestino. Ne deriva che stati di sofferenza psichica hanno ricadute negative sull’intestino e stati di sofferenza di quest’ultimo afferiscono in modo disfunzionale sull’equilibrio e benessere cognitivo, emotivo e comportamentale determinando un circolo vizioso che va interrotto con l’aiuto degli specialisti citati.

Questi articoli le torneranno utili per far luce sul suo problema e attivarsi per seguire le indicazioni date.
https://it.sputniknews.com/mondo/201806026077847-scienziati-cervello-corpo-umano-midollo-spinale-principio-funzionamento/
http://www.stateofmind.it/2018/05/flora-batterica-comportamento/
https://www.google.it/amp/s/www.elle.com/it/salute/alimentazione/amp168989/cibo-che-combatte-depressione-ansia/
https://www.medicinafunzionale.org/single-post/2018/02/25/ASSE-INTESTINOCERVELLOALCUNE-NOTIZIE

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

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dopo
Utente
Utente
Egregio dottore,
mi creda, io provo con tutte le mie forze a spostare la mia attenzione altrove, ma non riesco più a fare nulla che non sia ispezionare feci, toccarmi lo stomaco e la pancia durante i pasti, attendere il processo della digestione e verificare l’eventuale presenza di borborigmi, tutto il giorno, specchiarmi per vedere se sono dimagrito in viso o se ho ittero negli occhi. Ho perso il gusto di uscire anche solo per fare una passeggiata, di stare con la mia compagna e mio figlio, anche loro stanno risentendo molto di questa situazione, cosa che mi ha portato il mese scorso ad andare una settimana da mia madre a Roma, per farli “rifiatare”. Negli ultimi giorni la mia ossessione si sta spostando sull’alimentazione: non riesco a non avere tachicardia ed agitazione prima e durante i pasti, dopo due bocconi sento già un macigno sullo stomaco. Anche adesso che lo sto scrivendo, la sola idea di dover cenare e trovare domani una alterazione delle feci o sentire borborigmi mi sta già mandando in panico.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Ma comprendo benissimo che non riesce a “spostare l’attenzione” dal suo corpo e non monitorare feci e sensazioni somatiche. È in un circolo vizioso di automonitoraggio continuo.

Se bastasse dire: “sposta l’attenzione e concentrati su altro”, l’aiuto specialistico di un collega psicologo psicoterapeuta che le dia gli strumenti cognitivi e comportamentali per farlo e di conseguenza trarre beneficio, non servirebbe...

Segua i suggerimenti offerti
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Ha letto gli articoli che le ho linkato?
Se ancora non lo ha fatto le suggerisco di farlo. E di fidarsi e capire ciò che dicono senza girovagare sul web dove si legge tutto e il contrario di tutto. E si affidi agli specialisti per stare meglio!
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dopo
Utente
Utente
Egregio Dottore,
Ieri sera ho letto gli articoli che mi ha postato. In alcuni momenti sono consapevole che i miei problemi fisici possono essere condizionati, in qualche modo, dalla mia psiche, prova era che credevo di essere malato di cuore a febbraio ma non lo ero, ma ormai ho perso il controllo della situazione. Mentre prima la notte era un momento di conforto e ristoro, adesso inizio a svegliarmi nel cuore della notte, per controllare di non avere dolori allo stomaco e toccarmi continuamente la zona interessata dal mio malessere fisico.
Voglio solo stare bene, tornare ad essere la persona che ero prima di febbraio!
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Dato che ora trascorre h24 ad automonitorarsi il corpo con il timore di avere problemi, c’è qualcosa che le impedisce di seguire le indicazioni suggerite?
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
“In alcuni momenti sono consapevole che i miei problemi fisici possono essere condizionati, in qualche modo, dalla mia psiche, prova era che credevo di essere malato di cuore a febbraio ma non lo ero”. Se ha escluso ogni possibile causa organica, cosa le impedisce di assumere la consapevolezza che le dinamiche psichiche siano alla base dei suoi problemi e determinarsi con gli specialisti suggeriti?

“ma ormai ho perso il controllo della situazione”. Badi bene che è esattamente il contrario: è l’estremizzazione del controllo ansioso (sul corpo) che verosimilmente è uno dei fattori causali il suo malessere
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dopo
Utente
Utente
Egregi dottori la mia situazione non migliora affatto: mi sveglio nel cuore della notte, terrorizzato dal poter sentire borborigmi allo stomaco. Attendo con tachicardia lo stimolo della defecazione; una volta defecato inizio ad ispezionare le feci. Tachicardia dopo la defecazione fino alla colazione, con la paura di non digerire, tachicardia prima e dopo il pranzo e la cena, con sensazione di stomaco chiuso ed il terrore di sentire dolori da pirosi o pizzichi all’addome. Ansia costante tutto il giorno, con ricerca online di sintomi paragonabili ai miei, paura di defecare; adesso ho iniziato a vedere un seno leggermente più grande dell’altro e non riesco a darmi pace.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Ma come si può presupporre che uno o più problemi trovino soluzioni senza affidarsi a specialisti?

Le è stato suggerito l’iter diagnostico-terapeutico da seguire, se non lo fa i suoi sintomi si incrementeranno di giorno in giorno per l’appunto come scrive.

Se poi lei vuole continuare a soffrire e mantenere il suo malessere, lo faccia pure. Anzi: non faccia nulla! Mica è un obbligo curarsi?
Ma Certamente non sarà scrivere qui che risolverà i suoi problemi.
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