Doc omosex

Salve Dottori, vi scrivo perché sto affrontando uno dei momenti più difficili della mia vita. Ho 30 anni, all’età di 19 ho inziato a soffrire di attacco di panico e nel corso degli anni ho sofferto di ossessioni legate al far male alle persone, all’essere malato, fino a questa attuale che riguarda la mia presunta omosessualità. Ho avuto delle esperienze durante la prima adolescenza omosessuali (non rapporti completi) con un mio amico che frequentavo ogni giorno (ci masturbavamo a vicenda pensando alle ragazze che ci piacevano), ma non ho mai dato peso nel corso della mia vita, anche perché è sempre stato naturale per me provare attrazione sessuale, esserne innamorato, sognare un futuro, con una donna. Ne ho avute tantissime di donne, sempre trovato a mio agio, sempre fatto sesso con enorme godimento e sempre innamorato di donne. Mai provata attrazione per un uomo, ne sentimentale, ne sessuale. Spesso mi chiedevo se fosse un problema trovare un uomo attraente (inteso bello), ma svaniva tutto via. Mi è capitato, non tante volte, di essere particolarmente eccitato durante la masturbazione e di esplorare tematiche gay, bisex, ma non mi è mai pesato. Da un mesetto (ho perso mia nonna a cui ero legato in modo fortissimo un mese e mezzo fa) non vivo più, passo giornate intere, senza sosta, a credere di essere gay e il pensiero mi devasta perché io non riesco ad immaginarmi con uomo. Alimento il tutto dicendo a me stesso che non voglio accettarlo, ma quando cala l’ansia mi sembra inverosimile il sol pensiero. Frequento tutt’ora donne, ma ho difficoltà di erezioni perché mi sento continuamente messo alla prova (con una però faccio sesso mai fatto in vita mia ed è l’unica che sa di questi miei problemi, ma anche prima di confidarle tutto). Il circolo vizioso è inarrestabile e a parte una masturbazione compulsiva su tematiche etero, ho anche accettato di guadare materiale gay, eccitandomi pure, ma non riesco ad essere felice se penso che mi sia preclusa la felicità di stare con una donna, e non per chissà quale struttura mentale, ma semplicemente perché io non sono felice se penso di essere gay, non sono me stesso (ma ovviamente quando ho picchi di ansia lo metto in dubbio). Metto in atto continue prove guardando uomini per strada e pensando se mi attraggono realmente, ma la risposta è sempre no. Ci rimugino giornate intere (ho perso lavoro in questo mese), continuo a vedere se trovo attraenti donne e la risposta è sempre si. Ho livelli di ansia altissimi, mi sveglio già con questa ossessione, e peggiora quando quelle poche volte, sento dei sintomi fisici di eccitazione. Provo a convincermi che le fantasie sessuali non significano tutto, ma non ragiono più bene, e spesso immagino scene omo che mi disturbano, nonostante sia sicurissimo che nella vita “reale” mai farei sesso con un uomo. Mi sembra assurdo anche solo che io lo pensa. Sono 24 ore su 24 in uno stato di panico che alimenta con forza le idee che più mi disrubano. Sono esausto, mi sto ossessionando, nella mia vita non ho mai provato attrazione per un uomo, e nemmeno me lo sono mai chiesto più di tanto. Ho paura che le mie rarissime fantasie sessuali possano essere segno di omosessualità. Non riesco più a vivere bene, mi sto escludendo dal mondo, perché sono stanco, vorrei solo non avere questi pensieri fastidiosi, perché quando non li ho, so chi sono e sono felice. Concludo dicendo che nel corso degli anni ho avuto le stesse ossesioni su temi diversi, quasi con la stessa intensità, ma oggi sono stanco davvero. Non riesco più a reagire, e quando mi dico “accetta che sei gay” sto ancora più male perché sento che vorrei accettare una cosa che sento non appartenermi, se immagino di stare con uomo, mi sembra assurdo e mi sale ansia.Grazie in anticipo
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Buon pomeriggio,

mi sembra di capire che stia vivendo un periodo faticoso. Una persona a lei molto cara, sua nonna, è scomparsa. Descrive di avere avuto con lei un legame fortissimo, immagino che la perdita dev'essere molto dolorosa per lei.

Inoltre ha perso il lavoro e anche se non dice di più a riguardo, mi sono chiesto quale impatto emotivo abbia avuto in lei e se questo abbia anche generato un senso di preoccupazione per il futuro.

Nei limiti del consulto online, le lascio una suggestione, cioè di non sottovalutare il senso di destabilizzazione che questi avvenimenti, queste perdite, hanno potuto generare in lei. Lei parla di uno stato di ansia molto intenso, come se forse sentisse la terra franarle sotto i piedi, e questo può spaventare.

Sarebbe necessario approfondire la sua storia familiare e relazionale, anche per capire come mai negli anni ha avuto la preoccupazione di "fare del male alle persone e di essere malato". Questo è indispensabile anche per darle un'indicazione sull'orientamento sessuale.

In proposito sono necessarie due specificazioni, che in sede di consultazione dal vivo sarebbero cruciali per la diagnosi.
L'omosessualità non è una malattia, ma un orientamento sessuale normale.
Le ossessioni, secondo il punto di vista psicoanalitico, sono pensieri ripetitivi che hanno lo scopo di abbassare l'ansia, non di alimentarla.

Lei dice di temere di essere omosessuale quando è in ansia. Quando invece non è in ansia, non sente questo dubbio. Questo sembra spostarci da un funzionamento ossessivo a un discorso diverso, forse legato all'ansia. Bisogna quindi capire se il problema è l'ansia che si aggancia su alcuni temi (essere malato, fare del male, essere omosessuale) che per lei sono fonte di paura.

Leggendo il suo racconto è importante che lei possa ricollocare l'omosessualità come orientamento sessuale, diverso dagli altri ma normale. Mi sento di darle questo consiglio in questa sede, principalmente.
Nel tempo questo dovrebbe allentare il timore di essere omosessuale, in quanto non c'è nessun problema a esserlo. Libero da questa paura, l'ansia non dovrebbe più agganciarsi al timore di essere omosessuale. Sarebbe libero di capire dentro di sé quale sia il suo orientamento sessuale.

Al di là del discorso legato all'orientamento sessuale, resta tuttavia fondamentale occuparsi della sua ansia e della specifica costellazione emotiva che esprime, come anche del dolore che sta vivendo in questo periodo.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Innanzitutto grazie per la risposta. Mi sembra di capire dalla sua risposta, che per lei sia una possibilità da prendere in considerazione la mia omosessualità. Non ho mai vissuto l’omosessualità come una malattia, in famiglia ho un mio cugino tranquillamente dichiarato con tutti e non ho mai pensato fosse un problema esserlo. Lei mi ha detto che le tue ossessioni dovrebbero abbassare lo stato ansioso, ma vado in panico quando nella mia testa si presenta l’idea, semplicemente perché non mi fa sentire quello che voglio per davvero. Tutti i giorni, 24 ore su 24, come se fosse un martello. Perché se ho uno stato di ansia basso, questi pensieri non si presentano e mi sento capace di capire cosa voglio per davvero? Anche sui pensieri ossessivi di poter far male alle persone, o di essere malato (somatizzai sintomi a tal punto da ricorrere a specialisti), non so per quale motivo preciso, come per la questione omosessualità sono stati pensieri che si presentavano e non andavano più via per mesi
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Se ha uno stato d'ansia basso e i pensieri non si presentano, come le dicevo, è possibile allora che sia l'ansia a generarli. Bisogna pertanto distinguere se parliamo di ansia o di ossessioni o di altro, cosa che è possibile fare soltanto attraverso un rigoroso approfondimento dal vivo.

Non so quale sia il suo orientamento sessuale, lei è l'unico che può saperlo. Possono esserci alcuni elementi che le impediscono di ascoltarsi e riconoscerlo.

Comprendo che sia preoccupato per il suo malessere che sente di non riuscire al momento ad affrontare. Posso chiederle se sente l'opportunità di fare una consultazione dal vivo, come vede questa possibilità?

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
[#4]
dopo
Utente
Utente
Sono stato già un cura anni fa (10 anni fa) con uno psicoterapeuta quando iniziai a soffrire di attacchi di panico che risolsi in parte. Dopo 4/5 anni in concomitanza con la scomparsa di mio nonno iniziarono ad intensificarsi le ossessioni (soprattutto di poter impazzire o che già lo fossi pazzo) che come oggi mi mettevano paura e mi facevano vivere con un’ansia insopportabile. Premetto che anche quando non ho pensieri del genere, vivo un’ansia costante (ormai anni ) che mi fa dormire male, non mi fa mai essere sereno anche quando non c’e nulla di cui preoccuparsi. Mi creda, pur di essere felice accetterei di essere omosessuale, non l’ho mai vista come una eventuale problematica nella mia vita, ma non sarei felice, perché sento di essere felice quando vedo la mia vita sentimentale e sessaule accanto ad una donna. È una cosa che forse non riesco a spiegare bene, ma non vivo questa ossessione come una cosa che non voglio accettare, ma la vivo come una cosa lontana dalla mia natura. Il mio psicoterapeuta mi disse che questa continua ricerca di sicurezze è dovuto in parte alla mancanza nella mia vita di mio padre, che mi ha fatto solo soffrire ed è sempre stato assente. Concludo dicendo che ora è necessaria un’assistenza dal vivo, ho bisogno di aiuto perché so che mi passerà la questione omosessuale e si ripresenterà qualche altra insicurezza che si trasformerà in ossesione.
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Un senso di mancanza profondo, come quello che ha vissuto con suo padre, può sviluppare insicurezza e sfiducia in sé. Forse la perdita di sua nonna e del lavoro oggi, nonché la presenza di altre situazioni della sua vita che non conosco, possono avere contribuito ad amplificare un suo malessere interiore, magari già presente da tempo.

Penso che per stare meglio sia importante che lei possa comprendere i suoi vissuti e il modo in cui si è sviluppato il suo malessere, ripercorrendo la sua storia e guardandosi dentro.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
[#6]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio davvero, anche se vorrei chiederle un’ultima cosa: come è possibile che queste mie ossessioni cambino sempre tematica (paura di impazzire, paura di far del male, paura di morire, paura di essere omosessuale)? Sembra che tutto ciò vada a toccare sempre le mie piccole sicurezze. Il comune denominatore è la pace che trovo quando riesco a sentire davvero ciò che voglio, lo sento dal profondo, e sento tanta felicità, ma purtroppo queste ossessioni si ripresentano in modo frequente. Mi creda, ho provato a scavare dentro me stesso per capire, ma non ho trovato risposte che magari non voglio accettare, ho trovato solo tanta paura di perdere delle mie sicurezze
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Fa una domanda importante e troppo complessa, non riusciamo a rispondere in modo esaustivo online.
Mi sento intanto di consigliarle di mettere tra parentesi la parola "ossessione". Non sappiamo se si tratti di ossessioni, come cercavo di dirle, potrebbero essere invece delle paure, che sono un'altra cosa.

A volte possiamo vivere alcune emozioni e stati d'animo. Ad esempio un senso di vuoto e mancanza, un senso di solitudine, rabbia, un senso di colpa, la sensazione di non essere all'altezza, il timore di fallire, un senso di impotenza. E così via.

Se questi vissuti non sono "accettati", come lei dice, sono comunque parte di noi. E potrebbero manifestarsi in qualche modo, ad esempio in forme indirette e simboliche. Se prendiamo un carico emotivo di rabbia e di colpa, potremmo dire in modo molto generale che in alcune persone può manifestarsi con la "paura di fare del male".

Questo è solo un esempio, tenga presente che ogni situazione presenta la propria complessità. Perché infatti si possa essere sviluppato un carico emotivo di un certo tipo, che una persona magari ha sempre tenuto nascosto dentro di sé, è tutto da scoprire in relazione alla sua specifica personalità e alla sua storia individuale.

La tematica può cambiare in base alla situazione che sta vivendo, che può evocare ora questo ora quello stato d'animo, anche se comunque può esserci un filo comune di base.

Scavare dentro di sé è importante, ma è altrettanto necessario condividere emotivamente i suoi vissuti, senza che tutto pesi sulle sue spalle. È importante non essere soli.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis