Mi infatuo troppo facilmente

Buonasera a tutti, sono un uomo di 33 anni e ho deciso di rivolgermi a voi perché mi sono reso cosciente solo adesso di un problema che mi accompagna da circa una vita.

Questa presa di coscienza ha avuto inizio qualche mese fa, quando incontrai in città una vecchia amica del periodo adolescenziale, verso la quale ci fu una cotta ricambiata, ma nulla di più. Lei si fidanzó, io pure e le nostre strade di separarono. Come dicevo, ci rincontrammo e venni a sapere che da poco più di un anno era stata lasciata dopo quindici anni di relazione con lo storico ragazzo. Iniziammo una relazione di letto, lei voleva essere libera e la cosa mi piaceva, perché anch'io venivo da due lunghe relazioni e non volevo nulla di definito, almeno in quel momento, stavo davvero bene con me stesso. Passa poco tempo e mi rendo conto che inizio a nutrire sentimenti per lei: inizio a fantasticare sul nostro rapporto, controllo continuamente la sua pagina Facebook, aspetto con ansia un suo messaggio, sono geloso degli altri, che so che ci sono e ci saranno. Mi sono fermato, perché se emotivamente sto soffrendo, dal punto di vista logico so che lei non è la ragazza giusta per me. Questo mi ha fatto ripensare a tutte quelle volte in cui ho conosciuto qualche nuova ragazza: bastava anche un solo incontro che io partivo per la tangente, sprecando tempo, energie e soffrenfo per qualcosa di cui non né valeva la pena. Ma ora voglio dire basta a questo mio modo di fare. Forse ho bisogno di crescere emotivamente. So che online è impossible esprimere una diagnosi, ma chiedo gentilmente un vostro parere e consiglio. Grazie anticipatamente, buon lavoro
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 182
Gentile utente, avendo letto la sua lettera precedente mi chiedo se lei abbia tenuto fede all'impegno che allora aveva preso a favore di sé stesso, ossia cercare un/a psicologo/a con cui iniziare un percorso. Ancora più importante mi sembra sapere se ha risolto il problema principale, ossia se ha trovato un lavoro. Questa tappa fondamentale dell'età adulta porta con sé le altre. Lei si mette a fantasticare storie d'amore che poi non realizza e si inebria di sogni ad occhi aperti ogni volta che conosce una ragazza, rifugiandosi dietro frasi adolescenziali: "non è la ragazza giusta", etc. Ma le relazioni si costruiscono, con pazienza, realismo, generosità e coraggio, non ci vengono elargite da un tocco di bacchetta magica. Mi chiedo se la ragazza con cui ebbe una relazione di quattro anni, e che definiva "non adatta", non si sia per caso già sposata, a questo punto. "Forse ho bisogno di crescere emotivamente", lei conclude. Forse anche in senso pratico. Sono certa che uno specialista l'aiuterà ad uscire dalla nebbia. Molti auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com