Crisi di coppia per dubbio moglie su orientamento sessuale

Buongiorno dottori,

vi ringrazio anticipatamente della disponibilità che vorrete dimostrare per questa mia richiesta di consulto.
Dopo 6 anni tra convivenza e matrimonio, qualche settimana fa mia moglie (le parole tra virgolette sono le sue) mi ha confessato di aver avuto una relazione con una ragazza, che dopo tre settimane si è spinta a "qualche bacio". Mi ha confessato tutto subito e ha detto di voler tentare di ricostruire il rapporto con me, per questo ha immediatamente interrotto questa relazione.

Da allora sono iniziati i problemi: mi accusa di essere stato la causa di questa sua sbandata. Mi ha detto che, pur avendo avuto saltuariamente dubbi su questa sua possibile natura bisessuale, era riuscita a contenere la cosa finché le cose tra me e lei sono andate bene. In effetti, da qualche tempo il nostro rapporto si era decisamente incrinato, anche perché per problemi familiari (morte di mio padre a causa di una repentina malattia, contrasti forti tra lei e mia madre) e lavorativi (precarietà mia e successo professionale suo) mi sono sempre più chiuso in me stesso. Non le "davo stimoli" e, di conseguenza, ha iniziato a uscire molto più di prima con le amiche e con i colleghi. Non gliel'ho impedito, ma forse questo ha contribuito a farle sentire di più lo stacco tra "bello/fuori" e "brutto/dentro" casa. Insieme alla distanza, in lei sono tornati i dubbi sul suo orientamento sessuale: ha conosciuto questa persona, con cui ha sentito subito "una forte empatia" e "forse attrazione fisica" e ha deciso di spingere per "mettersi alla prova" e "capire se in lei ci fosse anche un orientamento bisessuale".
Dopo lo choc iniziale, abbiamo deciso di provare a dare un'altra chance al nostro rapporto. Ma, per ora, senza molto frutto. Dice di essere molto confusa e di non sentire nulla per me, come se fosse "ovattata". Ha intrapreso, anche su mio incoraggiamento, un percorso con una psicologa per andare a fondo a questo suo dubbio e io cerco di essere comprensivo nei suoi confronti, anche se a volte è veramente difficilissimo. Continua ad uscire come e più di prima perché sente di stare meglio fuori e rifiuta per il momento di analizzare la questione da un punto di vista di coppia (sia tra noi che con l'aiuto di un terapeuta), perché secondo lei deve concentrare "tutte le energie" sulla soluzione del dubbio che la attanaglia. Ma mi ha anche chiarito che, se dipendesse da lei, non mi lascerà almeno finché non avrà le idee più chiare (ma anche che non scarta a priori l'ipotesi).

Come potete immaginare, per me è un inferno. Vorrei parlare con lei ma ogni volta mi oppone un muro e sta a casa solo se si parla d'altro e si cerca di essere "normali". Non so davvero come starle vicino e vorrei avere dei consigli su quale possa essere l'approccio più costruttivo: restare e resistere, accettando questa lontananza da parte sua che mi distrugge? Scappare e farle sentire il "vuoto" della vita senza di me, col rischio che lei scopra che in effetti sta meglio?
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Comprendo l'inferno che sta vivendo in questo momento, ma temo sia necessario concedervi il tempo di metabolizzare le emozioni che state vivendo.
Sua moglie le ha parlato subito dell'accaduto e non è andata oltre il bacio, credo che questo abbia un significato.
Le dia il tempo di fare chiarezza dentro di sé all'interno delle sedute con la psicologa, cercando di mantenere un atteggiamento di apertura nei suoi confronti, magari poi sarà lei stessa a cercare il confronto.
Nel frattempo se ne sente la necessità ci scriva.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 183
Caro utente, io partirei da lei stesso, ossia da cosa farebbe sentire meglio lei, e non la sua compagna. Si ponga queste domande: ne è ancora innamorato? La vede bene come partner, sulle lunghe distanze? Vorrebbe costruire una famiglia con lei? Dico questo perché mi ha colpito la sua lettera, e una parte la copio qui. Provi a leggerla come se non fosse stato lei a scriverla, e si chieda che impressione le farebbe se fosse la confessione di un amico il quale, rimasto da un momento all'altro privo del padre e con un lavoro precario, dalla moglie non ricevesse solidarietà, ma segnali di indifferenza, sgarbi alla madre rimasta vedova, confessioni di adulteri veri o tentati, e accuse di esserne lui, e non lei stessa, la causa.
"Continua ad uscire come e più di prima perché sente di stare meglio fuori e rifiuta per il momento di analizzare la questione da un punto di vista di coppia (sia tra noi che con l'aiuto di un terapeuta), perché secondo lei deve concentrare "tutte le energie" sulla soluzione del dubbio che la attanaglia. Ma mi ha anche chiarito che, se dipendesse da lei, non mi lascerà almeno finché non avrà le idee più chiare (ma anche che non scarta a priori l'ipotesi)".

Che cosa comoda! Per sua moglie, intendo, non per lei. Mentre lei si distrugge, sua moglie va in giro a sperimentare chi preferisce? Che si tratti di una scelta omo o etero, a me sembra indifferente: sempre di negare il suo affetto al marito, si tratta. E guarda caso, proprio nel momento della vita in cui lui sembra averne più bisogno. Ci pensi bene. Auguri di cuore.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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dopo
Attivo dal 2018 al 2018
Ex utente
Gentile dottoressa Camplone, grazie della pronta risposta. Il processo di metabolizzazione sarà lungo e doloroso, questo l'ho capito. Quello che non capisco è come possa sparire tutto il bello e l'amore di sei anni e come lei riesca a scindere totalmente l'aspetto individuale da quello di coppia.
Manterrò certamente un atteggiamento di apertura, ma non posso essere sicuro di non tornare ogni tanto a "insistere" sulla mia volontà di affrontare i problemi (col rischio, come ribadito da lei qualche giorno fa, che lei "esploda e scappi"). Come sciogliere questo nodo?

Gentile dottoressa Potenza, la ringrazio molto della sincerità e delle domande stimolanti che mi ha posto.
Prima di tutto, sì. Sono ancora molto innamorato di lei, capisco che questo è un suo momento di difficoltà che la porta ad avere comportamenti estremi che molto mi fanno soffrire (anche se, a detta sua, le uscite si limitano a modi di "evadere" ma non di approfondire questi suoi dubbi).
Ma questa persona non è la persona di cui mi sono innamorato. Ora mia moglie è così, ma nel corso del tempo mi è stata molto vicino. E' come se avesse tenuto tutto dentro (di suo è una persona estremamente estroversa e vitale) e sia esplosa come una pentola a pressione.
In questo momento non la capisco, a tratti penso di abbandonarla al suo destino. Ma poi l'amore prevale, anche se avverto chiaramente il rischio di passare da "fesso" più che da "buono".
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"In effetti, da qualche tempo il nostro rapporto si era decisamente incrinato, anche perché per problemi familiari (morte di mio padre a causa di una repentina malattia, contrasti forti tra lei e mia madre) e lavorativi (precarietà mia e successo professionale suo) mi sono sempre più chiuso in me stesso. Non le "davo stimoli" e, di conseguenza, ha iniziato a uscire molto più di prima con le amiche e con i colleghi. Non gliel'ho impedito, ma forse questo ha contribuito a farle sentire di più lo stacco tra "bello/fuori" e "brutto/dentro" casa. "

Io credo che se sua moglie la sentirà disposto a mettersi in discussione a partire da questa analisi sarà incoraggiata a fare chiarezza dentro di sé e a confrontarsi con lei, apprezzando la lucidità e l'onestà che in questo momento sarebbe molto facile perdere lasciandosi trascinare dalla rabbia e dal vittimismo.
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dopo
Attivo dal 2018 al 2018
Ex utente
Gentili dottori,

un aggiornamento. Dopo qualche giorno di lontananza chiesti da lei, sono rientrato. È più calma e spesso mi cerca, al telefono quando è a lavoro, con il contatto (ancora un po' rigido e confinato a qualche piccola tenerezza) quando siamo insieme. Eppure, quando si apre con me dice di essere ancora molto confusa e di non sapere cosa vuole. Certo, il fatto che per il weekend vada via con le amiche (alcune delle quali omosessuali) non mi aiuta a star meglio. Come affrontare la cosa? Cerco di non mostrare troppo il mio disappunto ma convivo con la voglia di metterla "alle strette", magari minacciando di andarmene. So che l'aiuto che potrete offrire a distanza è minimo, ma sarà certamente gradito.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Ora che la tensione si è "stemperata" forse è possibile creare le condizioni favorevoli per un condividere i vostri vissuti, che non significa che ognuno abbia fatto chiarezza dentro di sé.
Naturalmente se vi rendete conto che la confusione non vi consente di affrontare la situazione da soli dovreste prendere in considerazione l'aiuto di uno psicologo-psicoterapeuta di coppia.
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dopo
Attivo dal 2018 al 2018
Ex utente
Gentili dottori,

vi aggiorno sulla situazione. Abbiamo passato due settimane abbastanza serene, in cui a volte ci siamo anche divertiti in modo spensierato e abbiamo recuperato anche una dimensione di intimità.

Ieri finalmente (anche un po' su mia insistenza) mia moglie mi ha detto che è sicura di essere attratta dagli uomini, e che in caso vorrebbe solo me, ma non può escludere di essere attratta fisicamente da persone del suo stesso sesso. Il percorso psicologico che sta facendo le porterà chiarezza nel comprendere se e quanto tale sua convinzione sia di fondata e "se sarà capace di gestirla" all'interno della nostra relazione.

Ora, mi chiedo e vi chiedo: per sua stessa ammissione, non le è mai capitato di guardare una donna con interesse. Poi, in un momento di crisi del nostro rapporto, ha incontrato questa persona e all'improvviso immagina di poter essere quantomeno bisessuale. Eppure, in questi giorni ho avuto modo di constatare quanto le cose tra me e lei vadano bene dal punto di vista sessuale. Non può essere che abbia ingigantito un episodio? Se glielo faccio presente, si irrita e mi dice che non la capisco.

Devo semplicemente stare a guardare mentre tutto va a rotoli?
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
" in un momento di crisi del nostro rapporto, ha incontrato questa persona e all'improvviso immagina di poter essere quantomeno bisessuale. "
Questo conferma l 'opportunità di riportare il ficus dell' attenzione sulla relazione di coppia con l'aiuto di uno psicoterapeuta si coppia.
Ora che c'è stato un riavvicinamento potrebbe essere il momento giusto, le risposte a mio avviso vanno cercate lasciando affiorare le criticità della relazione non nell' orientamento sessuale di sua moglie, mi chiedo se ne ha parlato con la psicologa che la segue.
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dopo
Attivo dal 2018 al 2018
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Gentile dottoressa Camplone,

la ringrazio molto della risposta. Al momento lei rifiuta l'idea di intraprendere un percorso di coppia perché è totalmente focalizzata su questa sua ipotetica omosessualità. Mi ha parlato di "incompletezza" nel nostro rapporto e dentro sé stessa, che lei immagina possa dipendere dalla sua attrazione per le donne. Fin quando non capirà se e quanto sia reale tutto questo, non intende prendere in considerazione la terapia di coppia. Ha anche considerato l'idea di cambiare psicologa perché si sente "giudicata" dalla professionista che la segue al momento. O, forse, non si sente dire quello che vorrebbe, ossia che la sua ossessione è fondata.

Le dico la verità: a me sembra che sia quasi "affascinata" dall'idea di scoprire un lato nuovo di sé stessa e che non voglia nemmeno pensare che sia una chimera che sta inseguendo pur di non affrontare le problematiche, quelle sì reali, del nostro rapporto.

Certamente non posso obbligarla a fare qualcosa che non vuole, ma d'altro canto mi sto consumando nel vederla gettare in aria tutto.

Le auguro una buona giornata e la ringrazio ngraxio nuovamente dell'attenzione
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dopo
Attivo dal 2018 al 2018
Ex utente
Buongiorno dottori,

dopo circa due settimane di provvisori riavvicinamenti e continue discussioni, nei giorni scorsi mia moglie mi ha chiesto di poter passare del tempo da sola durante l'estate.
Abbiamo concordato che forse si tratta della soluzione migliore, in quanto continuiamo ad asfissiarci con le nostre rispettive angosce, al punto da mettere seriamente a rischio la sopravvivenza del rapporto. Ognuno cerca nell'altro qualcosa che al momento non può avere: io vorrei avere vicinanza, rassicurazioni. Lei vorrebbe avere tempo e modo di approfondire le sue confusioni ottenendo da me una "tregua" dalle mie domande e paure.
Abbiamo anche concordato le tempistiche (massimo due mesi) e le modalità (non ci sentiremo e nessuno dei due ha intenzione di frequentare altre persone nel frattempo).

Quando è tornata a prendere le sue cose ieri, mi ha detto che le manco e che non può dire di non amarmi. Però continua a sottolineare quanto sia per lei fondamentale eliminare qualsiasi dubbio riguardo al suo orientamento.

Ora vi chiedo, in base alla vostra esperienza, è opportuna e può potenzialmente essere fruttuosa questa pausa?

Vi ringrazio e vi auguro buona domenica