Problema con le sigarette

Salve vi espongo un problema che mi tormenta da tempo.. e vorrei capire se è solo frutto della mia psicologia oppure ho un dipendenza.. dunque ho 29 anni e non fumo da molto precisamente ho iniziato 3 anni fa.. all’inizio mi piaceva molto anche se avevo svariati sintomi di malessere continuavo imperterrito senza sosta.. poi ho provato a smettere esattamente un anno fa, da li in poi è cominciata la mia odissea.. ho smesso per 15 giorni poi ho ripreso di nuovo ed ho cominciato a soffrire di problemi al colon come se avessi una colite.. poi ho smesso di nuovo per poi riprendere sempre a tentativi! Dopo un anno che che faccio un mese di allontanamento dalle sigarette per poi ricominciare, ho creato un qulcosa a livello psicologico che mi impedisce di fumare come se so gia che le sigarette mi fanno male.. e oltretutto da questo è nata una forma di ansia che prima non avevo che mi ha accentuato non poco i miei sintomi gastrointestinali.. dunque dopo questo periodo di lotte non andate a buon fine se riuscissi a smettere di fumare.. risolverei tutti questi problemi?
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Buonasera,

sembra chiedersi se il suo malessere gastrointestinale sia legato alle sigarette oppure se sta dando una lettura personale all'interferenza eventuale del fumo.

Ho letto anche i consulti precedenti e mi ha colpito che si è rivolto a gastroenterologia prima, a psichiatria poi, e ora a psicologia. Non so se possiamo dire che questo iter manifesta in lei una maturazione ovvero il desiderio di approfondire la prima diagnosi di somatizzazione fatta dal gastroenterologo che l'ha visitata, se non mi sbaglio.

Mi sono chiesto se c'è una parte di lei che trova questa diagnosi possibile e un'altra parte di lei che non ne è invece convinto. Ho pensato questo perché da una parte scrive a psicologia e questo forse accade perché appunto si domanda se ci sono in lei aspetti somatici da approfondire, dall'altra comunque attribuisce il suo malessere eventualmente al fumo, in qualche modo confutando la diagnosi di somatizzazione e forse prendendone le distanze?

Questo non deve stupire in verità, chi tende a somatizzare si concentra su aspetti del corpo, alla ricerca di cause organiche, esterne (es. "è il fumo che...") o ambientali.
Però lei mostra anche un interesse per il suo mondo interiore ed emotivo, e questo a me sembra un segno favorevole. Questo accade quando si chiede, come dicevamo, se è lei che attribuisce un senso soggettivo al fumo. Come se forse, anche se magari potrebbe essere difficile, può in parte concepire che il suo malessere possa avere anche una causa emotiva, diremmo legata al suo mondo interiore, alla sua storia personale e relazionale.

Se ha voglia di dirmi cosa pensa delle mie parole, l'ascolto volentieri.

Un cordiale saluto,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

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Utente
Utente
La ringrazio dottore effettivamente si è come dice lei.. attribuisco una causa del mio malessere a tutto ad esempio le sigarette oppure la gastrite oppure farmaci.. il problema è che non ne riesco a uscire! Non so se andare da uno psicologo per iniziare una terapia.. io caratterialmente sono abbastanza ansioso ma non è mai stato un problema per me.. mi capitava solo quando dovevo vomitare.. adesso invece mi focalizzo già da appena svegio sul mio organismo stomaco.. intestino sigarette che mi fanno male.. eppure continuò perché vorrei fare quello che facevo prima e vivere come vivono gli altri.. leggendo in varti articoli comunque ho letto che queste dannate sigarette creano molti scompensi sia a livello gastrointestinale che psicologo.. secondo lei conviene iniziare una terapia? Psicologica? Per quanto riguarda la somatizzazione il mio unico pensiero è lo stomaco e il cibo.. in senso preoccupato però che ho paura di star male
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Comprendo che sia più semplice per lei focalizzarsi sull'organismo e su cause esterne. Questo può succedere per diversi motivi. A volte non si è abituati ad ascoltare il proprio mondo interiore e bisogna sviluppare questa capacità, altre volte si ha paura di guardarsi dentro e di esprimere se stessi, altre volte ancora possono esserci ferite che possono fare male se vengono aperte. E così via, ogni individuo ha la sua storia personale e dev'essere approfondita per capire come si sviluppano certe manifestazioni sintomatologiche, come mai si vive un proprio malessere.

Una consultazione psicologica può essere indicata per fare una panoramica sulla sua persona e per valutare un eventuale intervento terapeutico. Sento in lei un desiderio in tal senso, una curiosità di approfondire. Questo è importante perché una terapia richiede motivazione e impegno, è un lavoro ambizioso e, nel mio modo di lavorare, non è necessariamente breve.
Facendo una consultazione di darebbe il modo di confrontarsi con questa possibilità, facendosi un'idea in prima persona di quello che significa uno spazio di ascolto, di riflessione e di condivisione emotiva necessari per poter affrontare il suo malessere.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
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Utente
La ringrazio dottore farò sicuramente così.. mi tolga una curiosità però è possibile che i miei sintomi siano amplificati da un disturbo psicosomatico? in tutto ciò anche se oramai diciamo sono in fissa con le sigarette secondo lei visto che non le tollero più.. smettendo potrei risolvere in parte almeno a livello psicologico questo problema? ho bisogno di una motivazione per smettere purtroppo
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
È una domanda complessa che pone. Intanto comunque possiamo trovarne molte di motivazioni per non fumare più, sia legate a danni a lungo a termine sia nell'immediato. Per non parlare della spesa, che potrebbe utilizzare per fare altro. Smettere di fumare male non può farle.

Nel tentativo di rispondere alla sua domanda, ad ogni modo, se ci fosse un disturbo psicosomatico, come diagnosticato, purtroppo potrebbe non passare. Quindi, se smette di fumare, i sintomi si ripresenterebbero. A quel punto potrebbe cercare il modo di giustificarli ancora attraverso qualcos'altro di esterno, che potrebbe motivarli.

Leggendo i consulti potremmo fare una riflessione.
Dice che il primo gastroenterologo, che le ha parlato di somatizzazioni, lo ha sentito "superficiale". Potrebbe essere questo un tentativo di cercare ancora cause organiche o esterne.
Assume farmaci, ma sembra che il suo malessere non passi. Quindi si chiede se è l'uso “inappropriato” del farmaco il problema.
Poi, sempre per rimanere su un piano organico, prova ad attribuire il problema all’uso del caffè.
Successivamente, prosegue ancora su questa linea, nonostante il secondo gastroenterologo confermi la diagnosi del primo.
E ora si concentra sul fumo.

Credo tuttavia che il fatto di avere scritto a psicologia, come le dicevo, implichi un passaggio differente dentro di sé, oggi. Forse qualcosa la spinge a dare valore ai gastroenterologi che l'hanno visitata e a prendere in considerazione un aspetto importante di sé, il suo mondo affettivo. Qualcosa che potrebbe provocarle il malessere di cui parla, i bruciori e le tensioni che vive.

È solo affrontando il disturbo psicosomatico in sé, ripeto se la diagnosi che ha ricevuto è corretta, che si sgancerà da quelle che lei chiama "fisse". Queste in sostanza servono per non affrontare il suo mondo interiore.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
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Utente
Ho capito dottore penso che farò un percorso da uno psicologo.. anche perché ultimamente sento nausea che mi accompagna paura di mangiare nodo in gola e molto nervoso perché penso di non riuscire a guarire.. purtroppo questo malessere che ho non mi permette di fare vita sociale riesco a stento a lavorare.. ho poca voglia di fare cose di uscire.. e penso sempre che vorrei tornare quello di prima, dove mangiavo bevevo in tutta spensieratezza..
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Non deve pensare di non riuscire a guarire, al contrario può affrontare il suo malessere e superarlo. Ci vogliono pazienza e tempo, senza scoraggiarsi.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
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Utente
Il problema dottore è che ho provato ad iniziare una cura con farmaci come eutimil e xanax.. però per il lavoro che faccio e per i sintomi molto accentuati che mi hanno provocato questi farmaci.. ho dovuto sospenderli.. quindi per me l’ultima alternativa sarebbe appunto lo psicologo.. sempre che i miei disturbi siano provocati o accentuati da un disturbo psicosomatico. Il fatto che mi scoraggia è che non so più da chi specialista andare.. se la mia nausea quasi cronica è provocata da qualcosa di organico l’inappetenza, stomaco e intestino sempre sottosopra.. non so più che fare ho pensato di riandare da un otorino visto che la nausea sembra venire dalla gola, da un cardiologo visto che ultimamente soffro di pressione bassa.. neuropsichiatra per un distrutto forse al nervo vago.. purtroppo il mio medico curante non sa darmi risposte
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Già due gastroenterologi le hanno dato la stessa opinione. Da come dice anche il medico di base non rintraccia cause organiche, se intendo bene il suo discorso.

Se crede di rivolgersi anche a un otorino, a un cardiologo, a un neuropsichiatra, significherà sentire ulteriori pareri, sottoporsi a ulteriori indagini ed esami e magari effettuare delle cure.
Faccia attenzione a non esagerare, perché può rischiare di confondersi e di far passare altro tempo. E le raccomando di rivolgersi a specialisti di cui può fidarsi, perché altrimenti potrebbe correre il rischio di squalificarli (il gastroenterologo è "superficiale", il medico di base "non sa darle risposte"), non accettando la loro opinione soprattutto se le parlano di ansia e somatizzazioni.

Di qualcuno deve fidarsi e con qualcuno deve fermarsi. So che può essere disorientato e anche spaventato, ma se potessi darle un consiglio, non faccia vincere ansia e paure. E non prosegua all'infinito, scelga una strada e provi a percorrerla.

Magari in contemporanea può anche fare una consultazione psicologica per capire se una psicoterapia potrebbe essere un intervento effettuabile e risolutivo. Facendo alcuni colloqui avrà modo di confrontarsi con uno specialista qualificato e capire se vuole affidarsi, per ascoltare in un modo differente il suo corpo, per ascoltare ed esprimere se stesso.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
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Utente
Dottorei io vorrei solo stare bene vivere la mia vita con serenità senza star sempre male.. non chiedo altro ripeto io oramai controllo quello che mangio come mangio quando vado a bagno a che ora devo dormire.. come mi alzo la mattina.. capita che quando vado a diarrea per esempio di mattina già so che starò male tutta la giornata.. vorrei fare sport per distrarmi ma.. sento come di non farcela come una fiacca persistente.. poi sto diventando ipocondriaco leggo ogni santo giorno sintomi e patologie su internet.. e penso sempre che passerò un estate in balia dei miei problemi.. secondo lei chi potrebbe fare più al mio caso? Un neuropsichiatra uno psichiatra o uno psicoterapeuta?
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Immagino sia faticoso certo ed è giusto che superi il suo malessere. Avevo capito che era già stato da uno psichiatra?
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Si però la cura che mi ha dato ha peggiorato solo i miei sintomi.. io intendevo non so come ultima strada lo piscologo o psicoterapeuta.. una curiosità dottore diciamo che i miei disturbi sono comparai all’improvviso non che prima stessi benissimo.. però andavo avanti senza troppu problemi e oltretutto mangiavo con appetito.. tutto è cominciato con dei rutti spasmi o singhiozzi nn so come definirli.. in un periodo dove stavo abbastanza stressaro per il lavoro.. poi da li in poi è stato tutto un peggioramento paura di mangiare troppo, paura di defecare ovviamente di vomitare sono emetofobo.. anche di bere troppa acqua.. vorrei uscirne ma penso sempre che il mio sia un problema organico e mi metto a leggere sintomi che magari non ho cercando una causa..
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Comprendo cosa mi vuol dire, si domanda come mai prima non aveva i disturbi di oggi. Bisogna approfondire la sua storia per comprendere cosa stia accadendo. Non riusciamo purtroppo a proseguire online, non riesco ad aiutarla nel modo dovuto.

Penso che la strada che desidera provare a percorrere con uno psicoterapeuta sia una possibilità da valutare. Non aspetti troppo tempo e magari cerchi di non leggere sintomi che non ha, altrimenti si genera confusione in lei.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
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Utente
La ringrazio per il tempo che mi ha dedicato dottore.. farò così! Nel frattempo sto smettendo di fumare.. e noto come un senso di depressione di angoscia.. con inappetenza, non so se resistere o ricominciare, però dentro di me penso poi nel fumare ritornano di nuovo i sintomi vertigini giramenti di testa nausea.. anche se mentalmente sto meglio..
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Ci sono tanti elementi da tenere in considerazione, senz'altro smettere di fumare non è facile, deve mettere in conto un periodo anche prolungato di disagio.
Però non resti da solo ad affrontare il suo malessere, proceda ora dal vivo.

La ringrazio anche io per il nostro dialogo,
Enrico de Sanctis
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Ci sto provando dottore l’ultima volta ho resistito per due mosi.. e poi ho ricominciato oramai faccio così da tempo spero che questa sia la volta buona. Una curiosità l’astinenza provoca ansia? io ad esempio ho cominciato a stare meglio dopo due mesi e non dopo un mese.. possibile che il periodo di pausa che ho fatto non è servito a migliorare il mio umore? O meglio la mia dipendenza dalle sigarette..?
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
L'ansia può essere provocata da numerosi fattori, eventualmente anche dall'astinenza, ma non solo. Così per l'umore, bisogna prendere in considerazione la sua persona nella sua totalità. Online non possiamo fare un approfondimento del genere, necessario per rispondere alle sue domande. E non riusciamo a proseguire, anche perché ci terrei che lei non continuasse una ricerca in rete, ma affrontasse il suo malessere e i suoi dubbi nella sede idonea.

Di nuovo,
Enrico de Sanctis
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È difficile non cercare cause su internet.. ma ci proverò! La ringrazio ancora dottore
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Dottore mi scusi ancora se la disturbo.. ho prenotato intanto una visita dallo psicologo.. nel frattempo ho una curiosità da chiederle è possibi che la mia nausea mattutina con pressiona leggermente bassa.. è dovuta da un malessere psicologico? che so ansia stress.. visto che oramai il mio pensiero fisso è la mia salute
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Buongiorno,

da qui non riesco ad aiutarla, non è possibile rispondere alla sua domanda specifica. Cerchi di portare pazienza, anche se non è facile, È importante che prosegua dal vivo, anche per condividere il suo malessere e non doverlo affrontare da solo.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis