Anoressia

Buonasera,
Le scrivo perché ho avuto un calo di peso notevole con un riscontro a livello psicologico. Tutto é iniziato quando pesavo 66kg a gennaio 2017,ho incominciato a perdere peso fino ad arrivare ad ora che peso 48,5 e sono alta 1,71m. Il problema é che nonostante io sappia di essere in sottopeso non riesco a mangiare. Parto con il dire che vivo da sola e sono una studentessa fuori sede ed é per questo che riesco a mangiare quello che voglio in poche quantità. La mia alimentazione si riduce solo a frutta e verdura e da una settimana a questa parte mangio solo qualcosa la sera, nonostante ciò mi continuo a sentire gonfia come se fossi piena nonostante non mangi a pranzo da circa una settimana. Questo senso di gonfiore mi causa inappetenza ed é per questo che le mie porzioni sono ancora più ridotte. Ho provato ad andare da una psicologa ma non ha funzionato. I miei genitori non sanno niente, vedono il mio dimagrimento e mi hanno portato da una dietologa ma ho avuto quasi un attacco di panico quando mi ha detto che dovevo mangiare carboidrati e proteine che ancora ad oggi non ho nella mia alimentazione quotidiana ed é per questo che ho continuato a mangiare come volevo io mentendo a tutti.Non riesco a mangiare fuori in serenità con gli amici perché mi sento a disagio e non voglio mangiare cose che mi porteranno ad ingrassare e se a volte accade il giorno dopo salto un pasto. Oramai é da settembre che sono in questa situazione e sta peggiorando dato che non voglio tornare a casa solo perché so che i miei genitori non mi farebbero avere l’alimentazione che voglio io. Non so se soffro di qualche disturbo, però il pensiero del cibo mi rende la vita difficile e piena di ansia in momenti come la condivisione del pranzo ,con amici e persone esterne, che dovrebbero essere invece momenti di gioia e felicità. Nonostante sappia che tutto ciò é sbagliato, continuo ad andare avanti cercando di ridurre sempre di più le porzioni. Non so piú come fare e come comportarmi. Grazie mille in anticipo
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile utente,

La soluzione c’è!

Eventuali problemi legati ad alimentazione e nutrizione, è importante che vengano gestiti in accordo con una equipe multispecialista attraverso cui potersi avvalere di specialisti psicoterapeuti, medici nutrizionisti, endocrinologi, psichiatri etc...
che possano studiare a fondo il singolo caso e decidere, in comune accordo, quali strategie terapeutiche proporre alla/al paziente ed eventualmente applicarle affinché questa/questo ultimo possa ri-avvalersi di un rapporto sano con il cibo e con il proprio corpo.

I centri AIDAP (associazione italiana disturbi dell’alimentazione e del peso) sono presenti su tutto il territorio nazionale con lo scopo di svolgere il compito suddetto.
Le allego il link con le sedi italiane https://www.aidap.org/centri-aidap/

rivolgersi a figure singole come ha fatto lei: prima psicologo poi dietologo, serve a poco dato che
1) in questi casi occorre un approccio diagnostico e curativo multidisciplinare;
2) l’eziologia di un eventuale problema legato a nutrizione e alimentazione è estremamente multifattoriale e, per tanto, occorre che sia studiato e seguito da esperti che si occupano esclusivamente di questi problemi.

Cordiali saluti

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66
Gentile utente,

Di fronte alla Sue difficoltà: "..continuo ad andare avanti cercando di ridurre sempre di più le porzioni. Non so piú come fare e come comportarmi.."

d'accordo con quanto Le ha suggerito il Collega.

Un solo specialista, che sia dietologo, psicologo, psichiatra,
è condannato al fallimento, essendo i disturbi alimentari multifattoriali,
e dunque l'equipe che cura ha da essere multi disciplinare.
Troverà materiale di approfondimento qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6999-anoressia-bulimia-binge-eating-come-sconfiggere-i-dca.html

La informo che
su tutto il territorio nazionale esistono i Centri per i disturbi dei Comportamenti Alimentari della Azienda Sanitaria, pubblici dunque (solo ticket),
che funzionano proprio in equipe. Ne troverà gli indirizzi nell'articolo linkato.

Si rivolga ad essi con fiducia.

Se ritiene ci tenga al corrente sulle azioni che intraprende.

Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

DCA: Disturbi del Comportamento Alimentare

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