Stanchezza emotiva

Buonasera, mi trovo in una condizione di stallo emotivo, e desideravo condividere il mio stato qui per avere un primo commento da voi. Ho 35 anni, sono gay, da inizio anno ho ottenuto un posto fisso che aspettavo da una vita, e dallo scorso ottobre ho un nuovo compagno. Nuovo perché un anno e mezzo fa sono stato lasciato dal mio ex dopo 10 anni di relazione. in queste ultime settimane mi sento emotivamente anestetizzato, e allo stesso tempo ansioso. Non c’è alcuna cosa che mi renda felice o sereno in maniera continuativa. Ho il pianto facile. Nel frattempo il mio cervello cerca in qualche modo una compensazione nelle cose materiali: spendo di più, spesso per cose inutili, provo una sorta di coccola, un piacere effimero che appunto va via presto, e penso a migliorarmi andando in palestra. Una sorta di ripiego coatto verso il sé. Inoltre sono tentato quasi quotidianamente di mollare il lavoro, quello per cui mi sono laureato, per cui ho fatto un concorso, e per cui ho sperato molto, proprio lui! Infine: il mio attuale compagno, sebbene ci piacciamo molto, ha dei problemi in famiglia ma è anche molto pigro e, negli ultimi mesi, questo limita le nostre visite a 2 o 3 volte al mese (viviamo a 5 km di distanza!!), tanto da farmi vivere quella condizione che ho sempre odiato in amore: “gettare la spugna”. Non lo cerco quasi più, non gli chiedo più io di vederci perché sono stanco di ricevere il suo ritaglio di solo un’ora a settimana. Percepisco il desiderio di non averlo mai incontrato, almeno adesso non vivrei questa mancanza. Come se la soluzione avvertita da me fosse il vuoto assoluto. Ma credo razionalmente che non sia sano. Essendo molto riflessivo ( a volte troppo, tanto da impantanarmi nei pensieri), mi sembra di essere giunto alla conclusione che il distacco e il dolore che mi ha provocato la separazione dell’anno scorso non li abbia metabolizzati a pieno. Sento dire ovunque: per superare il dolore occorre affrontarlo. Ma non ho mai capito cosa significasse! Qual è l’obiettivo di uno psicologo nel mio caso? Cosa potrei imparare?
grazie a chi vorrà rispondere
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66

Gentile utente,

Ci parla della Sua difficoltà con l'attuale compagno
ma poi aggiunge anche ".. che il distacco e il dolore che mi ha provocato la separazione dell’anno scorso non li abbia metabolizzati a pieno..".
Può essere.

Le separazioni, la fine di un amore pluriennale, implicano cambiamenti importanti a tutti i lvelli, sia psichici ma anche addirittura cerebrali:
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/5734-sei-innamorato-a-il-cervello-ti-si-illumina.html
Non è possibile "passarci sopra" introducendo un'altra persona nella propria vita prima di aver "elaborato il lutto", digerito il boccone amaro o avvelenato.

Questo può essere il compito dello Psicologo, in risposta alla Sua domanda:
"... per superare il dolore occorre affrontarlo. Ma non ho mai capito cosa significasse! Qual è l’obiettivo di uno psicologo nel mio caso? Cosa potrei imparare?.."

Carla Maria Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/