Disturbo di personalità narcisistico.

Gentili dottori, mi è stato diagnosticato un disturbo di personalità narcisistico in seguito a delle sedute di terapia cognitivo-comportamentale precedute da una consulenza psichiatrica. Il motivo per cui mi ero recato dalla dottoresa era principalmente per disturbi d'ansia e del sonno, depressione, derealizzazione e depersonalizzazione. Mi fu affidata una terapia medica a base di un SSRI e xanax in comoresse da sospendere gradualmente dopo l'inizio dell'effetto dell' SSRI.
Venendo al punto della situazuone, ci sono stati degli avvenimenti che hanno cambiato il mio modo di vivere, premetto che sono ipocondriaco e soffro di dismorfobia associata al dnp intesa come paura di imbruttire piuttosto che una vera e propria dismorfofobia.
In ogni caso dottori avrei alcune domande che riguardano dei miei dubbi:
1) è possibile che ipocondria, dismorfofobia e doc negli anni possano sfociare in un disturbo simil narcisistico di personalità? Faccio questa domanda perché studiando un po' ho visto che questi disturbi possono causare una sorta di egogentrismo e empatia negativa (simile a quella dopo i lutti)?
2) é un disturbo che dovrò portarmi dietro per tutta la vita?
3) Sto cercando di informarmi meglio su un possibile piano terapeutico, il punto è che il mio disturbo non mi consente di fare una giusta scelta, capirete il perché. Quale tipo di psicoterapia è la più indicata?
Dottori io vorrei fare una vita serena, senza la paura di essere tradito, senza l'impulso di tradire (cosa mai fatta), senza valutare e svalutare le persone, senza la paura di sentirmi sempre inferiore. Vorrei la vita di un neurotipico. La trovo decisamente una condanna.
Cordiali saluti
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Buonasera,

desidero lasciarle in questa sede il mio punto di vista, a seguito della lettura del suo consulto. Ci tengo, affinché possa rappresentare un pensiero con cui confrontarsi.

Non mi concentrerei in modo così specifico sulle voci diagnostiche, lei è prima di tutto un essere umano. Sente un malessere e una vulnerabilità, che può disporsi ad affrontare per cambiare.
È giusto che non senta gravare su di sè il peso di una condanna, di un destino che non può essere cambiato.

Circa l’indicazione di una psicoterapia, è necessario fare una consultazione psicologica per prendere questa decisione. Posso comunque chiederle perché sente di non poter fare una scelta giusta per se stesso in merito?

Sia in questo sia nei consulti precedenti, ha parlato di una terapia che stava svolgendo, l’ha interrotta?

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottore per la risposta. Ho interrotto la terapia psicologica perché informandomi sul web, nel caso di queste patologie sarebbe meglio affidarsi a degli specialisti "specializzati" nel trattamento di questo disturbo. Mi sono documentato, io purtroppo vivo una situazione familiare in cui non posso chiedere aiuto avendo un padre a sua volta molto egoista e manipolatore, narcisista e antisociale che da un anno circa ha deciso di andarsene via di casa per rifarsi una vita con una donna che lavorava con lui da più di 6-7 anni, tradendo mia madre quindi. Cosa che ha già fatto negli anni precedenti. In più mia madre e le sue condizioni psicologiche ed economiche non le consentono di darmi un aiuto e per tale ragione mi trovi allo sbaraglio, dove devo prendermi la responsabilità di tutto.
Sia chiaro non ho provato molto per il fatto che mio padre sia andato via. Io in fin dei conti lo odiavo per la persona perfida e calcolatrice che è, sempre violento, fisicamente e soprattutto psicologicamente. Ha cresciuto noi 3 figli con l'intento di sfruttare la nostra firma per questioni bancarie, spedendoci per i debiti contratti e non pagati direttanete in tribunale diverse volte. Inoltre ho questa invia patologica e odio profondo nei confronti di molte persone. In più mia madre sempre senza rispetto si sfogava su di noi urlando fino a farci impazzire.
In ogni caso dottore quale tipo di psicoterapia è efficace nel trattamento di questi disturbi? Psicodinamica? Psicoanalitica? Metacognitivo interpersonale? Cognitivo comp?
Cordiali saluti
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Buon pomeriggio,

la sua storia è ricca di aspetti che necessitano un approfondimento dal vivo. Dalle sue parole non sente la possibilità di condividere i suoi pensieri e stati d'animo in famiglia. Il mio consiglio è di valutare di riprendere un percorso, effettuando inizialmente una consultazione psicologica.

È importante che non si senta solo. E, con i limiti del consulto online, sento che anche per lei è importante, forse per questo ci scrive, anche se non basta fermarsi ai consulti online, deve procedere dal vivo. Ci sono oltretutto diversi vissuti emotivi che emergono attraverso il suo racconto. Sono preziosi e devono essere ascoltati e compresi nelle sede idonea, con i giusti tempi.

Una consultazione psicologica serve per valutare con lei se e quale percorso sia più adatto al suo caso. Non posso risponderle online circa il tipo di intervento da effettuare, ci sono tanti fattori da tenere in considerazione. Intanto senz'altro si faccia lei stesso un'idea dei diversi tipi di trattamento, cercando di capire quale preferirebbe intraprendere. Insieme al terapeuta farete poi le dovute considerazioni in merito.

È possibile che lei abbia trovato "specialisti specializzati" in alcuni disturbi su internet. Questo però vuol soltanto dire che ci sono alcuni specialisti in psicoterapia che aderiscono a orientamenti teorici e modelli di lavoro che trattano specificamente alcuni disturbi più di altri. Quindi sono specialisti che selezionano i disturbi che scelgono di poter trattare, tralasciandone altri. Quindi non è un'ulteriore specializzazione dello specialista.

In altri termini, stabilita la trattabilità del paziente alla psicoterapia, uno specialista in psicoterapia è autorizzato a intervenire su tutti i disturbi. Se sceglie di trattarne solo alcuni è perché riduce la propria area di intervento.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
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