Cambio terapia da citalopram a cipralex

Salve Dottori,
da una settimana sotto indicazione dello psichiatra ho effettuato il passaggio da citalopram 40 mg a cipralex 20 mg.
Sono stato in cura per diversi anni con citalopram 40 mg, con risultati accettabili ma non ottimi. Dopo un tentativo di sacalaggio (in cui sono stato piuttosto bene per diversi mesi a 10 mg), circa 4 mesi fa' ho avuto un forte peggioramento, con aumento dell'ansia, giramenti di testa, testa vuota e derealizzazione. Quindi, dopo aver riportato il dosaggio a 40 mg in circa 2 mesi, il medico ha optato per questa scelta. Volevo chiedervi se il passaggio al nuovo farmaco può causare nei primi periodi un peggioramento dello stato ansioso anche s ele due molecole sono molto simili. Per adesso, dopo 4 giorni che sono a dose piena di cipralex (20 mg) noto un peggioramento di alcuni sintomi: testa vuota, senso di svenimento, derealizzazione.
Grazie mille.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Francamente il passaggio è abbastanza poco comprensibile, il farmaco è lo stesso. Capirei per migliorare gli effetti collaterali, ma in caso di inefficacia che la scelta cada sul farmaco che è semplicemente il citalopram sottotipo "s", già contenuto nel citalopram che prendeva prima, è discutibile.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
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Grazie Dottore per la risposta.
Il cambio è stato effettuato perchè lo specialista, invece di aumentare il dosaggio di citalopram a 60 mg (tentativo due volte fallito a causa degli effetti collaterali), ha preferito passare al cipralex, che a 20 mg dice essere equivalente ai 60 di ditalopram come efficacia, ma con minori effetti collaterali.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
No, equivale a 40 mg
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Utente
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Un'ultima cosa: sono possibili comunque peggioramenti inziali dovuti al cambio di molecola? (cambio effettuato in 6 giorni con affiancamento dei due farmaci).
Grazie mille.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Sì, teoricamente sì, anche se è simile, perché potrebbe agire senza l'altra componente che forse attenua alcuni dei sintomi iniziali, però ripeto, qui parliamo comunque di una molecola già in corso, sarebbe come dire che sale con la dose, non sono verosimili differenze così marcate, quindi può essere che semplicemente sia un peggioramento che prosegue.
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Utente
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Salve Dottori, vi scrivo per una ulteriore domanda. Il passaggio da citalopram a cipralex non ha sortito gli effetti sperati, quindi da circa due mesi e mezzo sono passato a fevarin. Portato a 300 mg da una settimana, prima una settimana a 200 mg. Inoltre assumo da alcuni mesi 3-5 gocce di rivotril al mattino. Il passaggio al fevarin è stato fatto perchè lo psichiatra intravede alcuni tratti ossesivi. La situazione purtoppo non è molto migliorata. Lo psichiatra mi ha parlato di un possibile passaggio ai triciclici, qualora questa terapia non dovesse funzionare. Potrebbe essere una valida alternativa, soprattutto per contrastare il senso di testa vuota e sbandamenti e gli altri sintomi ansiosi, visto che gli ssri non hanno risolto la situazione?
Grazie mille.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Dopo 2 settimane fa il bilancio del passaggio a fevarin ? Perché mai ?
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Utente
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No mi sono spiegato male ed ho fatto un errore nei dosaggi. Il passaggio da cipralex a fevarin è stato fatto circa due mesi fa; quindi considerando la fase di passaggio sono stato con fevarin 200 mg per circa due mesi, poi una settimana a 250 mg e da 10 giorni a 300 mg. Scusi la confusione nel primo messaggio.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Quindi a 200 mg il bilancio era neutro (non miglioramenti), adesso è da vedere, complessivamente farebbero circa 3 mesi. In effetti, se non vi fosse miglioramento a 3 mesi a dose massima da un mese, sarebbe il caso di pensare ad un cambiamento.
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Utente
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Grazie mille Dottore; quindi diciamo un'attesa di circa due settimane prima di valutare un eveuntuale cambio di terapia. Riguardo ai triciclici, che non ho mai utilizzato, potrebbero essere una valida alternativa visti i risultati pocco soddisfacenti con gli ssri?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Certo, sono ovviamente una delle classi alternative.
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Utente
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Salve Dottori, visto che la situazione non migliorava, il mio psichiatra ha deciso di cambiare terapia e sostituire il fevarin con trittico contramid. Ho iniziato da ieri 220 mg la sera, dopo due settimane di passaggio (prima 75 mg, poi 150 scalando in conteporanea il fevarin), con la prospettiva di portarlo a 300 tra 5 giorni. Sull'ansia ha avuto subito effetto, con un notevole miglioramento, rimane però la derealizzazione, piuttosto forte e fastidiosa negli ultimi giorni. Assumo adesso 2 gocce di rivotril la mattina, in fase di scalaggio. Può secondo voi il trittico migliorare anche l'aspetto della derealizzazione? Grazie mille.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Il punto è la diagnosi: questi due farmaci hanno in comune la depressione come indicazione, sul resto non saprei.
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Salve Dorttori,
torno a scrivervi per un consulto.
Dopo circa tre mesi di terapia con trittico contramid 225 mg e qualche goccia di rivotril, non avendo risolto i sintomi di derealizzazione e pseudovertigini, lo psichiatra ha introdotto abilify. 5 mg al mattino, portati dopo una settimana a 2,5 perchè alcuni effetti collaterali erano piuttosto fastidiosi: acatisia e aumento dell'ansia. Per due settimane derealizzazione e sbandamenti sono scomparsi, per poi ricomparire come prima. Il medico ha quindi deciso di aumentare di nuovo l'abilify a 5 mg. L'attuale terapia è questa: abilify 5 mg al mattino, rivotril 0,5 una compressa al mattino; trittico contramid 150 mg la sera. Volevo chiedervi se per vedere qualche miglioramento sono necessarie sempre 1-2 settimane di trattamento con abilify dal giorno dell'aumento di dose (per adesso nei primi giorni la sintomatologia è rmasta invariata, forse peggiorata); per adesso non nè presente acatisia ma soltanto aumento dell'ansia. Grazie mille.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Rimane il punto della diagnosi non definita. Abilify dovrebbe agire su quei due sintomi sulla base di quale diagnosi ?
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Utente
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La diagnosi è disturbo d' ansia generalizzato (con picchi che non sfociano in attacchi di panico), con somatizzazioni: da più di un anno pseudovertigini e derealizzazione.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Non vedo un nesso chiaro tra la diagnosi e la scelta dell'abilify.
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Secondo lo psichiatra dovrebbe migliorare la derealizzazione e altre somatizzazioni.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Questo mi pare ovvio, però non capisco esattamente il perché di questa scelta.
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Utente
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Sinceramente non so, non è il mio lavoro; mi sono affidato ad uno specialista che penso sappia fare il suo mestiere. Lui ritiene che disturbi di questo tipo si possano curare con farmaci come abilify o comunque della stessa classe; spero vivamente che non si sbagli. Come dicevo nelle prime settimane avevo notato un netto miglioramento, poi scemato. Al di là della scelta del farmaco, che ritengo giusta fino a prova contraria in quanto mi fido del mio curante, la mia domanda riguardava essenzialmente i tempi di risposta dopo un aumento di dosaggio. Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Non ci sono tempi standard, perché appunto non è proprio un classico rispetto alla diagnosi. Per il resto ci mancherebbe, si fidi pure e ci sarà un ragionamento alla base.
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Grazie Dottore, gentilissimo. Un'ultima domanda, per capire meglio: non esistono quindi farmaci specifici per la derealizzazione ma si deve curare il disturbo che la provoca?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Specifici nel senso di indicati da foglietto no, il che non significa niente. Ne esistono di sperimentati, dopo di che dipende se parliamo di sintomi, di diagnosi di base. I sintomi di derealizzazione ci possono essere in una serie di disturbi comuni; il panico, il doc, la depressione. Oppure è cosa a se stante.
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Perfetto, chiarissmo e gentilissimo. Grazie