Prolasso valvolare

Sono una podista e una triathatleta amatoriale di 43 anni, alta 170 per 56 kg, che si dedica anche in attività agonistica su distanze fino alla maratona. Nel corso della visita medico sportiva per l'ottenimento del certificato di idoneità, da anni dall'elettrocardiogramma sotto sforzo mi viene evidenziata l'alterazione della ripolarizzazione al tracciato basale (T negativa da V1 a V4), che tengo sotto controllo sottoponendomi ogni due anni a test cardiovascolare da sforzo con pedana, da cui risulta: "non evidenziate aritmie.Durante lo sforzo accentuazione delle turbe della ripolarizzazione, al massimo carico sottoslivellamento orrizontale del tratto ST in V4-V5 (valore max di 4,3 mm), che regredisce immediatamente nel recupero.Situazione invariata negli anni". La scorsa primavera mi è stato consigliato un accertamento con ecocardiogramma da stress con dobutamina da cui è risultato:

-Ispessimento del lembo anteriore mitralico con aspetto di prolasso valvolare
-Non rigurgiti associati
-ventricoli, atri aorta regolari per dimensioni e cinesi.
-durante l'esame non alterazioni della cinesi segmentaria
-positivizzazione della ripolarizzazione ventricolare in V3 durante il test a partire dei 30 gamma, regredita completamente al recupero.
-Non alterazioni significartive della ripolarizzazione ventricolare nè all'acme dello sforzo nè al recupero.
Conclusione:-negativo per ischemia inducibile.

Chiedo gentilmente un consulto sulla diagnosi sopra riportata, per capire se ci sono rischi in considerazione soprattutto al fatto che conduco un vita attiva.Premetto che mi è stata rilasciata regolare idoneità all'attività agonistica, con la sola precauzione, in caso di intervento chirurgico, di adottare profilassi dell'endocardite.
Grazie per l'attenzione saluti.
Susanna
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Dr. Vincenzo Martino Cardiologo 6.6k 209 2
Gentile sig.ra Susanna, il test farmacologico ecocardiografico effettuato è altamente specifico per evidenziare alterazioni ischemiche e la sua negatività le dà ampie rassicurazioni sulla sua idoneità all'attività agonistica. Le aggiungo, inoltre, che le attuali linee guida internazionali non considerano più il prolasso mitralico, quando lieve, condizione necessaria per una terapia antibiotica profilattica in caso di interventi chirurgici. Allo stato, pertanto, può continuare a svolgere la sua attività sportiva sottoponendosi ai controlli annuali come sta già effettuando.
Cordialmente,

Dr. Vincenzo MARTINO

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dopo
Utente
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Le sono grata per il consulto veloce e chiaro.
Con gratitudine cordiali saluti.
Susanna