Libido calo, STANCHEZZA, difficoltà penetrazione

Salve a tutti,
sono un ragazzo di anni 28 e vorrei spiegarvi in poche righe la mia esperienza.
Sono fidanzato con una ragazza da ben 6 anni e, nonostante tale periodo, non siamo ancora riusciti ad avere un rapporto sessuale completo.
Sin dai primi tempi in cui abbiamo iniziato a provare la penetrazione, lei ha sempre avuto forti dolori e in alcuni casi anche delle vere e proprie crisi di pianto misto a panico. Non riesce in alcun modo a rilassarsi e nonostante diversi tentativi non siamo riusciti ancora nella penetrazione.
Purtroppo di tutta questa situazione ne ho cominciato io a risentire a livello fisico e psicologico; ho iniziato a nutrire dei dubbi su me stesso, dubbi che prima erano molto circoscritti. Ho avuto una serie di problemi psicologici anch'io, attacchi di panico e depressione. Sono stato in cura da uno psicoterapeuta per 1 anno e mezzo e ho assunto dei farmaci per superare le MIE crisi di panico (xanax e poi lorazepam e zoloft 50 mg al dì). Piano piano ne sono uscito, anche se ancora oggi mi capita di prendere di tanto in tanto delle benzodiazepine per stare più calmo.
Ora dopo tanti anni ho capito il mio problema.
Soffro di ansia da prestazione, e dopo numerosi tentativi falliti di avere un rapporto completo mi sono bloccato. Ho un blocco psicologico che mi impedisce di vivere la mia sessualità come vorrei. Ho iniziato a nutrire dubbi su me stesso che piano piano sono diventati enormi. Oggi mi trovo nella spiacevole situazione di non sentirmi all'altezza di nulla. Non riesco a rilassarmi, non riesco a pensare al sesso in maniera tranquilla come facevo un tempo. Ho difficoltà ad avere pensieri sessuali, mi mancano le erezioni mattutine, dormo poco e male perchè rimugino su questa cosa. Ho fatto anche degli esami clinici per vedere se questo calo della libido fosse dovuto a fattori fisiologici, ma tali esami (TIROIDE E ORMONI, TESTOSTERONE TOTALE, PROLATTINA, FOLLITROPINA ecc.) non hanno dimostrato assolutamente nulla, in quanto i valori sono perfettamente nella norma.
Ora chiedo il vostro aiuto perchè non so più cosa fare. Sento che la mia vita mi sta scivolando via. Per un uomo la sessualità è importante, essere appagati sessualmente aiuta molto a livello psicologico.
Premetto che faccio anche attività sportiva e che segue una alimentazione corretta, varia ed equilibrata. Sono perfettamente in forma e non faccio uso nè abuso di alcool e fumo.
Da cosa può dipendere questa mia paura e ansia? Perchè non riesco ad avere erezioni spontanee? Come mai il mio umore da un po' di tempo a questa parte è sempre negativo o comunque non è dei migliori? Sto riscontrando dei problemi anche a livello di studio, in quanto la capacità di concentrazione non è quella di prima, aggravata anche dal fatto che la notte dormo male, in quanto cerco di controllare inconsciamente le mie erezioni. La mia ragazza non ne vuole sapere di fare visite mediche o di rivolgersi ad un sessuologo.
Attendo una vostra cortese risposta.
Grazie.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66
Gentile utente,

dalla succcessione dei fatti raccontati,
sembrerebbe che le Sue disfunzioni siano "secondarie" (cioè arrivino di censeguenza) al disturbo della Sua ragazza: l'impossibilità di essere penetrata.

Può trattarsi di vaginismo (lo troverà descritto in Brunialti, Vaginismo e cure efficaci), dispareunia, ecc., ma solo con lei di persona si potrebbe fare una diagnosi.
Di conseguenza Lei che ci scrive può aver attribuito a sè quella impossibilità alla sessualità penetrativa,
anzichè alla resistenza della ragazza; resistenza che si manifesta anche nel non voler ".. sapere di fare visite mediche o di rivolgersi ad un sessuologo."

Purtroppo non ci sono molte alternative:
Lei può sì fare una visita uro-andrologica,
ma dubito possa risolvere i Suoi problemi fino a quando perdura tale resistenza (quasi fobica) della ragazza alla Consulenza.


D'altra parte non sarebbe la prima coppia che sta assieme anni e anni di matrimonio "bianco"(senza penetrazione vaginale), nel quale un po' alla volta
DI CONSEGUENZA
il desiderio ne risente,
ed altrettanto il funzionamento maschile.

Tenga conto che quanto ho scritto non è una diagnosi,
bensì una ipotesi professionbale motivata dalle migliaia di casi di vaginismo trattati (e risolti).

Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Dottoressa,
innanzitutto vorrei ringraziarla per la disponibilità e la chiarezza con cui mi ha risposto.
Anche io ho pensato e continuo a pensare che possa essere un'ipotesi di vaginismo. Ho cercato di convincere più volte la mia ragazza a rivolgersi ad uno specialista (ginecologo) purtroppo con scarsi risultati.
Siamo entrambi alla prima volta non avendo nessuno dei due una esperienza sessuale pregressa.
Dal canto mio, sono stato da un urologo 2 3 volte, e una volta mi ha riscontrato una prostatite poi completamente risolta con cura antibiotica e permixon capsule.
Il mio stesso andrologo mi ha consigliato di fare un'attività sessuale regolare, proprio per non andare incontro a tali episodi infiammatori, potendoci essere, a sua detta, un legame tra mancata penetrazione e ingrossamento della prostata. Detto questo, io ne sto risentendo a livello psicologico in maniera incredibile e sproporzionata.
Cosa devo fare io se la mia partner non ne vuole sapere di rivolgersi ad un medico? Io mi sento totalmente umiliato nella mia essenza di uomo e sto male per questo. Sto talmente male che i pensieri sessuali sono svaniti.
Lei, sebbene a distanza, potrebbe darmi un consiglio in merito? Purtroppo mi rendo conto di aver focalizzato l'attenzione su questo problema e sulle mie erezioni.
La saluto e attendo una sua cortese e gentile risposta.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66

Il "consiglio in merito” non spetta a me,
bensì a se stesso,
semplicemente rispondendo a questa domanda:

** E’ disposto a trascorrere una vita “così”? **

- Se la risposta è sì, OK; non rimane che continuare sulla strada attuale.

- Se è no, occorre che Lei parli chiaramente alla Sua ragazza sulla necessità di una diagnosi e terapia sessuale.
In una buona percentuale di casi la ragazza, se ci tiene "veramente" al proprio compagno, se lo ama, acconsente seppure “obtorto collo” e soffrendo. Come avrà letto nell’articolo che Le ho consigliato, la percentuale di risoluzioni è quasi totale per chi segue l’iter fino alla conclusione.
Qualche partner si fa scrupolo nell'insistere, pensando di essere egoista; ma dovrebbe invece pensare che stimola la propria ragazza a superare un blocco che la fa sentire
"una donna non normale",
con un segreto da celare a tutti i costi anche alle amiche più intime,
una donna a metà.

Alla fin fine, attualmente è Lei il perno della decisione **.

Se ritiene faccia leggere questo consulto e relativo articolo all'interessata.

Ci tenga informati, se lo desidera.

Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti
[#4]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio dottoressa.
Vedrò cosa posso fare.
Di certo non posso buttare la mia vita così. Anche perchè sono andato da un andrologo e mi ha detto che il mio problema è solo di natura psicologica.
Farò leggere questa sua risposta alla mia partner.
Dottoressa dove posso trovare l'articolo a cui lei fa riferimento?
La ringrazio per la cortesia dimostratami. La terrò aggiornata.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66
Per l'articolo, digiti
"www.Brunialti, Vaginismo e cure efficaci",
comparirà.

Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti