Disturbo borderline della personalità

Gentili Dottori,

Soffro di un disturbo della personalità ( Borderline) attualmente seguita regolarmente da uno psichiatra.
A causa di una relazione tossica avuta con uomo sposato non ho saputo reggere emotivamente e sono crollata, l'uomo in questione, oltre ad essere sposato, è anche il mio capo in ufficio, sono due mesi che manco dal lavoro, ho avuto due ricoveri in un mese, purtroppo ora ho un problema enorme con il sonno, sono praticamente tre mesi che la notte mi sveglio prestissimo, lo psichiatra mi ha aumentato il dosaggio di Olanzapina da 5 mg a 10, in più prendo Gabapentin 300mg per tre volte al dì, Depakin 1000 la sera, Una compressa di En da 1 mg la sera e il Librium 2 cp al giorno, (Ho smesso di bere da quasi due mesi ero caduta nuovamente nell'alcol a causa di questa relazione) Nonostante tutto, nono dormo lo stesso la notte.
Ho fatto molte assenze al lavoro e ho superato il limite di malattia disponibile in tre anni e ho dovuto prendere l'aspettativa, adesso dovrò rientrare il 20 al lavoro e io non sono stata sostituita da nessuno in questi due mesi, quindi vi lascio immaginare la situazione che troverò nella mia scrivania. Questo mi genera ansia, anche perché l'uomo con il quale ho avuto una relazione mi ha mandato le fotografie della scrivania, mettendomi ancora più ansia.
Vi scrivo per avere un parere vostro sulla terapia, io non penso che la mia insonnia sia un problema di neurolettici, ma credo a questo punto che si dovrebbe puntare di più verso il disturbo del sonno invece di aumentare sempre l'Olanzapina, dato che non dormo lo stesso.
Al mattino mi sento sfinita, senza energie psichiche e passo l'intera giornata chiusa in camera mia sdraiata sul letto a guardare la TV.
Ho 50 anni, sono divorziata e abito ancora con i miei genitori che sono anziani e questo mi pesa, purtroppo nel periodo attivo del mio abuso dall'alcol e dalle benzodiapine, li associavo insieme, ho fatto dei debiti e non posso permettermi di pagare un affitto. Tra l'altro ho tanta paura che l'azienda voglia fare in modo che io mi licenzi da sola dato che sono invalida e non può farlo lei.
Mi sento come un robot senza emozioni con 10mg di Olanzapina, io ero abituata a 5mg e sinceramente non avevo tutti questi tremori così accentuati al mattino soprattutto.
Non sarebbe forse il caso di inserire nella terapia qualcosa di mirato per il sonno? Tipo il Trittico o il Laroxil ad esempio? Non è che voglia fare il medico da sola ma dato che sono riuscita a troncare la storia con quest'uomo e ora mi sento abbastanza equilibrata, magari ridurre i neurolettici e mirare di più a curare l'insonnia? Premetto che sono in premenopausa da un pezzo e adesso i cicli si fanno sempre più rari, mi saltano spesso il mese e questo sicuramente influisce molto anche sull'insonnia.
Vi ringrazio in anticipo
Cordialmente.
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 988 248
Gentile utente,

L'orientamento sul sintomo non ha sempre senso. Il medico imposta una cura sulla diagnosi, e questo è corretto. Se mai, non è chiaro come mai abbia due benzodiazepine in terapia, e che funzione dovrebbero avere.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Attivo dal 2013 al 2020
Ex utente
Buongiorno,

Intanto la ringrazio per la disponibilità e per la risposta tempestiva.
Inizialmente prendevo soltanto il Librium, che mi aveva prescritto la tossicologa del ser. D, in un secondo momento lo psichiatra ha aggiunto En da 1 mg per dormire, dato che il Librium non è un ipnoinduttore.
Infatti adesso di Librium ne sto prendendo solo una al mattino per calmare i tremori.
Ho preso un appuntamento con la mia Dottoressa del ser. D per il prossimo martedì 14,proprio per chiederle se potevo interrompere almeno quelle.
Le faccio presente che lo psichiatra mi ha detto che se non dormivo bene con En da 1mg di prenderne 2.
Sinceramente sono molto preoccupata perché come le ho spiegato, il 20 rientrerò al lavoro e ho molta ansia e paura di non farcela.
Di nuovo un cordiale saluto.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 988 248
Sono entrambe benzodiazepine, si sovrappongono come meccanismo. Il librium, se assunto regolarmente, è soggetto a tolleranza, non produce alcunché. L'assunzione del librium in chi è tollerante certamente interrompe l'astinenza dal librium, ma questo non rientra in un'azione terapeutica.
Per contro, non c'è una cura per l'abuso alcolico, presumo al serd fosse andata per quello.

Per il resto, è giusto che si cerchi una buona base, perché i sintomi presi in sé, come il sonno, che vanno e vengono, sono in queste forme altamente instabili, per cui si finisce per cumulare farmaci per i sintomi, che magari invece non sono indicati per la diagnosi.
[#4]
dopo
Attivo dal 2013 al 2020
Ex utente
La ringrazio Dottore

Anche se non ho ben capito chiaramente cosa potrei fare per riuscire a dormire la notte.
Purtroppo questo rientro al lavoro mi sta ossessionando e mettendo molta ansia, anche perché come le ho scritto, il mio responsabile di ufficio è stato il mio amante fino a due settimane fa e sinceramente dover lavorare insieme a lui e interagire mi spaventa.
Non conosco quale sarà la mia reazione, un accumulo di lavoro di due mesi, io che faccio solo 6 ore e in più la rabbia repressa che ho verso di lui, francamente ho paura di non saperla gestire in maniera propositiva.
La ringrazio di nuovo
Cordialmente.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 988 248
Magari sapere che diagnosi ha e che cura gli si applica. Se uno ha una polmonite dorme male, ma non è che la chiave di tutto sia un sonnifero.
[#6]
dopo
Attivo dal 2013 al 2020
Ex utente
Buonasera Dottore,

Credo che attualmente la mia preoccupazione per il lavoro sia la causa principale della mia insonnia, anche se probabilmente l'entrare in menopausa può sicuramente aggravare la situazione.
Comunque la diagnosi mi è stata fatta nel 1998, disturbo Borderline della personalità.
Per quanto riguarda l'insonnia il mio psichiatra ha solo ritenuto opportuno aumentare il neurolittico.
Non so perché non è andato a fondo nella questione, giovedì riprenderò la psicoterapia e chiederò un parere anche al mio psicoterapeuta.
Purtroppo non ho saputo reggere la paura dell'abbandono da parte di quest'uomo, e non ho mai accettato il fatto che lui non contaccambiassi i miei sentimenti.
Gli ultimi tre mesi sono stata veramente sotto pressione dal punto di vista emotivo e ho avuto un crollo.
Adesso non bevo e ho smesso con qualsiasi comportamento autodistruttivo, anche perché ho preso coscienza del vuoto interiore che ho e che ho sempre cercato di colmare nella maniera sbagliata.
Temo che se non riuscirò a riposare bene la notte, io non possa affrontare la situazione al lavoro.
Per fortuna che ho trovato la forza di staccare con quest'uomo ma la cosa mi ha praticamente distrutta.

Un cordiale saluto e grazie di nuovo per la risposta.
[#7]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 988 248
Appunto, ma concentrarsi sul sintomo isolato, e addirittura su una sua interpretazione estrinseca, è poco verificabile. I punti fermi della sua diagnosi ci sono, e su quelli ha senso lavorare.
Andare a fondo non significa introdurre mille fattori e dare un consiglio per ciascun fattore, può significare puntare sul fattore noto e condizionabile. Non è detto che dorma meglio nell'immediato, ma magari la stabilizzazione generale sarà migliore al prossimo giro.
[#8]
dopo
Attivo dal 2013 al 2020
Ex utente
La ringrazio Dottore, adesso ho capito.
Aspetterò che magari la terapia cominci a funzionare, anche perché tra pochi giorni, come le ho scritto, rientrerò al lavoro.

Di nuovo un cordiale saluto.
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