Crisi del (quasi) quarto di secolo

Buongiorno, sono una ragazza di 24 anni. Purtroppo questa età la ho solo all'anagrafe. Sto attraversando da qualche mese un periodo di "crisi in cui mi sono cacciata da sola". Non c'è stato NULLA di spiacevole ultimamente… semplicemente mi sono svegliata una mattina ed ero così, forse consapevole del tempo che avanza.
Nella vita studio all’università (laurea a ciclo unico), con una media buona ma indietro con gli esami (non in modo drammatico, non ancora). Ultimamente però certi giorni non riesco proprio a studiare a causa della demoralizzazione sulla mia vita. Fatto sta che la sessione estiva non ha portato molti risultati, e quelli che ho ottenuto sono al di sotto delle mie capacità (che in passato sono state ottime). Ho le idee chiare sul mio futuro, ma a volte penso di non esserne in grado.
Da bambina e da adolescente non avevo amici ed ero anche vittima di bullismo, quando ho conosciuto i miei attuali amici ero così felice, finalmente avevo trovato persone con cui trascorrevo volentieri il tempo!! Siamo ancora amici, anzi, molto amici, solo che ultimamente mi sento talmente rimasta indietro, nella mia vita, che sempre più spesso non mi sento più a mio agio con loro, soprattutto a uscire, e la cosa mi dispiace perché non se lo meritano.
Esco ancora coi miei genitori, a me piace starci, ma mi chiedo se a 24 anni è giusto essere ancora piuttosto legata a loro.
Non ho un ragazzo. In realtà ho avuto solo qualche frequentazione… ebbene sì, a 24 anni sono ancora vergine. Non sapete quanto vivo male questa cosa. Ragazzi ci sono stati, alcuni non piacevano a me, altri sì ma non eravamo compatibili e non ha funzionato, altre volte ancora non ero ricambiata da chi “amavo”. Sarò io che non so far funzionare una relazione come si deve (alla mia età!!) oppure semplicemente non ho trovato la persona giusta? Sarò io immatura (altra mia paura...)?
Soffro un po’ di colon irritabile. Ho però un grosso problema psicologico, non riesco a mangiare fuori, mi viene un nodo in gola, ansia e spesso non mangio o mangio molto poco, provo molta ansia da prestazione.
Tutti questi problemi (che all’esterno non si vedono) si sono tradotti in demoralizzazione, ansia e a volte panico, e sfiducia nel futuro: ho paura di perdere la stima degli altri, di giocarmi la carriera e di non trovare mai un partner. Soprattutto questo: un ragazzo vorrebbe davvero una ragazza di 24 anni, carina e brava, ma con problemi di ansia e panico, ancora legata ai genitori e soprattutto ancora vergine? Le mie paure su un eventuale fidanzato sono due: quando vorrà avere rapporti e pur volendoli anche io dovrò dirgli la verità, e quando mi porterà fuori a cena e io sarò talmente in ansia da non riuscire a mangiare… non riuscirà a stare con me, si spazientirà e andrà da una ragazza più normale di me.
Non so cosa aspettarmi dal futuro. Fino a pochi mesi fa ero una persona tutto sommato felice e serena, e produttiva… ma cosa mi è successo? Mi basterebbe solo “qualcosa” che mi desse un input…
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Dr. Alberto Migliore Psicologo, Psicoterapeuta 53 28
Cara ragazza, il titolo che ha dato al suo consulto rappresenta bene quello che sta vivendo ossia una fase di crisi. Sono fasi, che a intensità diverse, si possono incontrano nel proprio ciclo di vita. La crisi è un processo delicato ma molto importante perché se affrontato bene può potare al cambiamento e ad un nuovo e più stabile equilibrio. I problemi che alimentano la sua crisi sembrano essere legati ad aspetti che hanno a che fare con la sua autostima: sarò mai in grado di avere una relazione? saprò svolgere la mia professione?...
Aspetti piuttosto frequenti nelle “crisi dei giovani adulti”. Valuti la possibilità di affrontare questo momento con il supporto di uno psicoterapeuta.
Un caro saluto

Dr. Alberto Migliore
Psicologo - Psicoterapeuta
Torino - Chieri
www.migliorepsicologia.com

[#2]
dopo
Attivo dal 2018 al 2019
Ex utente
Grazie per la risposta.
Sa come mi sento? Come se avessi un grosso potenziale, in tanti ambiti, ma ci fosse QUALCOSA che mi blocca. Questo qualcosa è la paura (che a volte si concretizza) di stare male e avere panico in situazioni sociali, soprattutto mangiare fuori da casa mia... mi chiedo, come faccio a avere per esempio una relazione se la prima volta che mi porta fuori a mangiare non mangio?
Non sono anoressica né bulimica, ma ho questo problema che ormai è diventato una vera e propria ansia da prestazione... ormai me lo trascino da un paio di anni, è cresciuto e mi sono sempre ostinata a volerlo risolvere da sola.
So bene che avrei bisogno di un aiuto psicologico, ma i problemi sono due: non lavorando non posso permettermi uno psicologo privato e per quelli pubblici ci saranno tempi lunghissimi tra una seduta e l'altra, e poi penso anche un po' che mi vergognerei se la mia famiglia o la gente che conosco sapessero che ci vado... e a ragione perché le persone che conosco sono un po' chiuse di mentalità (mentre invece io sono di mentalità piuttosto aperta). A volte penso che questo problema lo ho e me lo devo tenere, perché è meglio per tutti tranne che per me, per non rovinare delicati equilibri...
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