Tachicardia da rientro nodale

Salve,
a 27 anni ho avuto per la prima volta a che fare con la tachicardia da rientro, una cosa da far paura.
Ero a tavola e mentre facevo colazione si è scatenato il cuore battendo ad un ritmo velocissimo,non riuscivo a farlo fermare in nessun modo tossendo, stendendomi,alzandomi praticamente tutto quello che facevo risultava inutile, riuscivo a respirare ma l'ossigeno inalato durava molto poco e quindi dovevo inalarne ancora.
Poi all'improvviso tutto finito,con molta paura mi reco in ospedale dove mi viene detto che è stata ansia e stress scoppiata all'improvviso.
Faccio tutti gli esami Analisi sangue compresi di tiroide poi gastroscopia eco cuore eco doppler ed ecocolordoppler risultato tutto negativo il mio corpo è sanissimo.
Dopo un anno ritona la crisi allo stesso modo ed io rifaccio tutti i controlli e mi vengono diagnosticate grazie ad un holter delle 24h piccole tpsv asintomatiche
Faccio una visita specialistica da un aritmologo a Napoli e mi viene consigliato immediatamente il ricovero per effettuare nuovamente gli esami compreso lo studio elettrofisiologico endocavitario.
Arrivo in ospedale faccio gli esami ed il cuore è perfetto quindi arriva il cardiologo e mi dice che devo sottopormi allo SEF.
Conclusione mi viene diagosticata una tachicarda da rientro nodale con alta vulnerabilità per fibrillazione atriale eliminata poi durante lo studio elettofisiologico mediante ablazione.
Dopo due mesi a seguito di una giornata di lavoro lunghissima al mattino andando in bagno mi ritorna la crisi allo stesso modo, chiamo il cardiologo e lui semplicemente mi dice che dobbiamo rifare lo studio neanche se dovesse rifare il motore di un motorino rimasto inceppato.
Sfiduciato per la leggerezza cambio cardiologo e ne trovo uno veramente docg(denominazione origine controllata garantita)in più molto umano e per niente venale.
Faccio la visita ed anche lui mi consiglia nuovamente lo studio ma solo in caso di mancato successo da parte del famoso betabloccante.
Inizio la terapia e tutto va bene fino al terzo mese continuo ancora la terapia e dopo altri tre mesi ne arriva un altra.
A questo punto subentra anche l'ansia e la paura e quindi decido di associare una terapia anche per l'ansia Xanax 025 due volte al giorno e 10-15 gocce di en prima di coricarmi.
Associando questa cura le crisi iniziano a venire con intervalli più lunghi,
solo che il giorno di san valentino scorso ne arriva una a bassa frequenza 150 160 bpm che mi porta diritto in ospedale, io contentissimo perchè erano riusciti a registrare la crisi in atto di TPSV e dopo aver avuto la mia dose endovena di betabloccante me ne torno a casa.
Faccio nuovamente la visita cardiologica da un cardilogo di pavia che vedendo il sopracitato elettrocardiogramma mi sconsiglia fermamente di rifare lo studio elettrof. consigliandomi di cambiare terapia farmacologica dicendomi anzicchè prendere corgard 40mg prenda (santo) sequacor 5 mg una volta a giorno.
E' passato un anno ed il cuore non ha mai dato fastidi solo che a volte arrivano dei veri e propri treni di extrasistole fastidosissime che fortunatamente riesco a sopprmere con xanax o gocce di en.
La mia prima domanda è le crisi che ho anzi avevo potevno essere pericolose per la mia vita?
mentre la seconda e possibile che queste crisi sono andate via per sempre all'improviso proprio come sono venute o è tutto merito del betabloccante.
Grazie per la sicura risposta
[#1]
Dr. Vincenzo Martino Cardiologo 6.6k 209 2
Gentile utente, la terapia farmacologica le è stata opportunamente data in quanto il suo cuore presenta un substrato aritmico (ossia quelle alterazioni elettriche anatomicamente determinate da fasci elettromuscolari anomali), che fortunatamente al momento si evidenzia poche volte e che lei riesce a gestire con ansiolitici.
Difficilmente penso che possa fare a meno della terapia, vista la sua buona efficacia, riguardo inoltre il pericolo corso in passato, in genere le TPSV non sono pericolose per la vita, ma tuttavia possono essere altamente invalidanti per una serie notevoli di complicanze, soprattutto neurologiche.
Cordialmente,

Dr. Vincenzo MARTINO

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dott.Martino innanzitutto la ringrazio per la tempestività della Sua risposta e mi scusi se mi permetto di farle un altra domanda.
Non sono mai riuscito a capire se queste tpsv che mi venivano in qualche modo erano legate e scaturite dallo stato d' ansia nella quale mi ritrovavo.
Grazie Paky
[#3]
Dr. Vincenzo Martino Cardiologo 6.6k 209 2
Caro Paky, di certo lo stato ansioso potrebbe aver favorito l'insorgenza delle TPSV.
Saluti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la riposta Lei è veramente gentilissimo,se dovessi ritornare al Fatebene Fratelli dove tra l'altro ho fatto lo studio chiederò di Lei per poterla conosere di persona.
Buon Lavoro Paky
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