Terapia e lavoro

Buonasera,

frequento ogni tanto il sito e questa volta ho deciso di chiedere un piccolo consiglio.
Sono in psicoterapia da circa 2 anni e ½ e mi trovo sicuramente bene ed ho avuto dei benefici, anche se purtroppo inevitabilmente in tempi lunghi.
Sono giovane e ho studiato e lavorato poco e a turni e quindi per ora non era un grosso problema avere un'appuntamento fisso settimanale per la terapia.
Ora invece ho iniziato un lavoro impiegatizio un po' lontano da casa e ad orari fissi che mi crea molti problemi a recarmi regolarmente in terapia. Per ora sono state trovate soluzioni tappabuchi. Il punto è che ho un po' di paura e neanche troppa voglia di chiedere al lavoro di venirmi incontro con del recupero ore.
Ho appena iniziato, assunto tramite agenzia interinale ed ho avuto una proroga di contratto dopo la prova infriore a quello che mi era stato detto. Non so appunto se e cosa chiedere a lavoro o se insistere in terapia per un cambiamento di orari, anche se molto difficile.
Voglio cambiare la mia vita ed in questo momento sto prendendo decisioni drastiche e so che prima o poi la terapia deve finire perchè non ho intenzione di potrarla per dieci anni, anche se mi trovo bene e mi serve e almeno per un po' vorrei andarci ancora.
Oltretutto c'è sempre l'ironia della sorte, nel senso che se sono a casa ho tempo di andare ma ho problemi a pagare, se sono a lavoro ho i soldi per continuare ma faccio fatica ad andare.
Quindi non so cosa fare, anche perchè questo lavoro, se continuerà ad esserci come credo e spero, sarà precario a lungo e non so quanto mi possa essere utile per essere soddisfatto della mia vita, visto che non ho certo intenzione di farlo per tutta la vita.
Grazie a tutti per l'aiuto che mi vorrete dare
Saluti
Stefano

P.S.: complimenti per il sito
[#1]
Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta 615 14 22
Gentile Stefano,
interessante la sua richiesta di un "piccolo consiglio".
Io la inviterei a farla riflettere su due questioni:
la prima, lei sostiene di essere in terapia da un pò di tempo, si trova bene, ha dei benefici e pensa di averne ancora bisogno perchè "sta prendendo decisioni drastiche" e "vuole cambiare la sua vita". Però, non vuole continuare per lungo tempo.
La seconda, ha un lavoro da poco tempo, molto precario ora e probabilmente in futuro, ma del quale non sa se si sentirà soddisfatto nella vita.
Lei pone un aut-aut psicologicamente molto significativo.

Ne ha parlato in questi termini, con il suo terapeuta? Ovvero, oltre a chiedergli di spostare l'orario per questioni pratiche, gli ha parlato di tutti i dubbi connessi a queste due cose, terapia e lavoro?

Questo è l'unico consiglio che mi sento di darle, analizzi a fondo questa problematica con il suo psicoterapeuta.

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
https://www.facebook.com/giselleferrettipsicologa?ref=hl

[#2]
Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 707 23 51

Gentile Utente,

Noi nelle Marche siamo più flessibili, come può confermare la mia collega.

Ma anche il suo terapeuta può esserlo, se vuole.

In quanto alla sua terapia, c'è sempre una data di comclusione, altrimenti diventa una terapia interminabile.
Di questo però dovete parlarne voi: lo psicoterapeuta e lei.
Dovete essere sicuri entrambi che lei da oggi in poi ce la potrà fsre da solo, e quindi smettere il suo percorso, o interromperlo almeno temporaneamente.

Saluti cordiali.
[#3]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Vi ringrazio molto per le risposte.
In effetti non so ancora quanto "ce la posso fare da solo" ma nonostante questo non mi piace il pensiero di continuare la terapia per troppo tempo.
Tra le decisioni drastiche, oltretutto, ci sarebbe quella del trasferimento all'estero per tutta una serie di motivi legati alla mia vita ed al paese in cui viviamo; e mi darebbe fastidio non riuscire ad andare alla terapia a causa di questa situazione.
Se proprio dev'essere, che sia perché lo decido io e non perché me lo impongono le circostanze della vita.
Domani proverò a chiedere i permessi a lavoro.
Speriamo bene
Grazie ancora
Saluti
Stefano
[#4]
Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 707 23 51


Senta, la flessibilità potrebbe essere anche del terapeuta. Io faccio ad un paziente una seduta dopo cena e le assicuro che non mi diverto proprio. Ma se è necessario !!