Polmonite, quesiti su passato, presente e futuro

Buongiorno, una ventina di giorni fa a seguito di febbre e forte dolore ai polmoni ho effettuato lastra e scoperto di avere polmonite che è stata curata con successo (per ora) con dieci giorni di antibiotico Avalox e molto riposo; mi restano tuttavia molti dubbi che il mio medico non ha saputo ben chiarire sul mio passato, presente e futuro:
PASSATO: mi piacerebbe capire come questa malattia abbia potuto colpirmi: non sono fumatore, non faccio vita di comunità (lavoro in un piccolo ufficio nel quale mi reco con la mia auto, non frequento mezzi pubblici, centri commerciali, ristoranti, cinema,etc), faccio sport costantemente, nei weekend esco per passeggiate nel verde, mi nutro in modo sano e variegato ed oltretutto in inverno integro con vitamine, eseguendo ogni anno la vaccinazione anti-influenzale; unico "problema", ho una bimba che frequenta la scuola materna, da qui forse scaturiscono virus e quant'altro??? Ma soprattutto, come si stabilisce se la mia polmonie è stata causata da pneumococco o da cosa, occorre effettuare un qualche tipo di analisi?
PRESENTE: dato per scontata la mia guarigione ed un periodo di cautela senza ripresa di sport o affaticamenti vari (sto prendendo anche integratore Neovistres), è vero che in questo momento io ho difese immunitarie abbassate e sono quindi facile soggetto per ricadute? Inoltre mi chiedo come dovrei comportarmi nel caso possa contrarre in questi prossimi giorni qualche malattia influenzale, o addirittura peggio, perchè ad esempio nell'asilo di mia figlia si sono verificati casi di scarlattina.
FUTURO: una volta passato un ragionevole lasso di tempo dovrei eseguire di nuovo lastra di controllo ed aspettarmi una completa recessione del fenomeno oppure rimarrà una specie di "cicatrice" nel polmone a "ricordo" della vicenda? Inoltre, dovrò ricorrere a "misure cautelative" ulteriori (ulteriori vaccini, ad esempio la vaccinazione contro il pneumococco o altri tipi di cure per migliorare le difese) per tutti i giorni a venire in quanto soggetto "a rischio" o potrò tornare a una vita completamente normale considerando l'episodio concluso e quindi con stesse probabilità ed aspettative di salute uguali agli altri?
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Dr. Giorgio Marano Medico internista, Cardiologo 20 2
Gent.le Utente,
rispondo ad alcuni dei suoi quesiti.
Il tipo di polmonite di cui è stata affetta è la cosiddetta polmonite comunitaria e come dice il nome viene appunto contratta al di fuori di ambienti particolari come gli ospedali dove avviene per meccanismi legati alla selezione di determinati microrganismi patogeni.
Il riconoscimento del germe in causa non è facile in quanto esistono indagini specifiche per un limitato numero di agenti patogeni, mentre altre volte si isola il microrganismo dal secreto bronchiale espettorato o broncoaspirato.
Le indagini sierologiche più "abbordabili" sono la ricerca dell'antigene urinario del Pneumococco e della Legionella, la ricerca degli anticorpi sierici contro il Mycoplasma pneumoniae e la Chlamydia.
Quest'ultima non sempre è specifica di infezione polmonare.
Talora l'agente patogeno è riscontrabile nelle emocolture come nel caso del Pneumococco.
La radiografia del torace di controllo non è strettamente necessaria se l'evoluzione del quadro clinico è favorevole.
Comunque sono state approntate da tempo linee guida per la diagnosi è il trattamento della polmonite extraospedaliera ed ampiamente disponibili.

Cordiali saluti.

G. Marano

Dr. GIORGIO MARANO

[#2]
dopo
Attivo dal 2007 al 2010
Ex utente
Salve e grazie per la cortese risposta...permangono tuttavia le mie paure/dubbi in merito al presente/futuro, in specifico: è vero che in questo momento ho difese immunitarie abbassate e mi conferma che dovrei per il futuro ricorrere a "misure cautelative" ulteriori (ad esempio la vaccinazione contro il pneumococco o altri tipi di cure per migliorare le difese) in quanto soggetto "a rischio", oppure dopo l'episodio concluso non sono richieste particolari prevenzioni per il futuro?
Grazie mille
[#3]
Dr. Giorgio Marano Medico internista, Cardiologo 20 2
Gent.le Utente,
la vaccinazione per il pneumococco è solitamente riservata a paziente anziani e a soggetti comprovatamente immunodepressi (HIV, trapiantati d'organo o midollo) o per esempio sottoposti ad intervento di splenectomia (asportazione della milza) o con patologie gravi a carico dell'apparato cardiovascolare, respiratorio, renale, etc; non è prevista l'applicazione su larga scala in soggetti immunocompetenti.
Non esitono al momento terapie in grado di aumentare le difese immunitarie; vari farmaci disponibili in passato e attualmente non hanno mai dimostrato una reale efficacia secondo i canoni della medicina basata sulle evidenze.
Credo giovi di più una vita ed una alimentazione sane ed una graduale ripresa delle attività quotidiane.
Molto importante è la vaccinazione antifluenzale per evitare eventuali sovrainfezioni batteriche.
In conclusione penso che, vista la sua storia clinica praticamente normale, si sia trattato di un episodio isolato.

Cordiali saluti.

G. Marano
[#4]
dopo
Attivo dal 2007 al 2010
Ex utente
GRAZIE MILLE PER LA CORTESE RISPOSTA !!!
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