Richiesta informazioni esito fundoplicatio

Buongiorno dottore. Gradirei il Suo parere in merito a ciò che mi è successo. Sono stata sottoposta a fundoplicatio secondo Nissen. Durante l’intervento, nella fase di preparazione della parete posteriore dell’esofago, mi è stato scalfito il vago posteriore che è stato solo parzialmente interrotto a causa di un evidente processo infiammatorio periesofageo che faceva aderire il nervo alla parete posteriore, offrendone una scarsa visibilità. Per compensare questa situazione, è stata eseguita piloro plastica extra mucosa. Il mio gastro mi ha spiegato che, in pratica, il nervo vago stimola la peristalsi dello stomaco; quindi, per evitare che io avessi difficoltà digestive, mi hanno allargato il piloro per facilitare lo svuotamento gastrico. Vorrei sapere: 1) se l’interruzione, sebbene parziale, del vago posteriore ha effetti sulla produzione di acido da parte dello stomaco; 2) se il tempo di permanenza del cibo nel mio stomaco viene influenzato dal fatto che mi è stato allargato lo sfintere pilorico. In sostanza, sono molto confusa, impaurita e vorrei sapere con precisione cosa devo aspettarmi. Grazie dottore.
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Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
credo ci sia stato un equivoco nella spedizione della Sua richiesta. Sarebbe stato più opportuno indirizzarla alla sezione di Gastroenterologia o meglio, di Chirurgia dell'Apparato Digerente.
Affettuosi auguri e cordialissimi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO

Prof. Giovanni MARTINO
giovanni.martino@uniroma1.it

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Dr. Luciano Zardo Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Oncologo 6
Se realmente la lesione avesse riguardato solo il vago posteriore,non sarebbe stata necessaria la piloroplastica. La riduzione della secrezione acida della stomaco indotta dalla vagotomia popsteriore è di entità meno marcata rispetto alla vagotomia tronculare bilaterale e non vi sono gli effetti collaterali gastrointestinali tipici di quella (perdita di peso, diarrea, crampi).

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dopo
Attivo dal 2005 al 2009
Ex utente
Grazie dottore per la Sua risposta.
Sulla cartella clinica si parla solo di vago posteriore che è stato solo parzialmente interrotto: solo i chirurghi che mi hanno operato conoscono la verità.
Vorrei chiederLe se la plastica del piloro consiste nell'allargamento dello sfintere pilorico o nella sua totale eliminazione e se quei disturbi gastrointestinali ai quali Lei fa riferimento dipendono dalla ridotta secrezione acida...allora si hanno gli stessi disturbi quando si assumono IPP???
Grazie.
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Dr. Luciano Zardo Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Oncologo 6
Provo ad essere sintetico, e spero di farmi capire. Il nervo vago posteriore continua in addome quello che, in torace, è il nervo vago destro. Le differenze tra destro-posteriore e sinistro-anteriore sono che il n. vago posteriore non ha branche piloriche ed ha meno branche epatiche. L'interruzione di entrambi (anteriore e posteriore) determina: 1) sulla secrezione di acido cloridrico una riduzione attorno al 75-80% 2) sulla motilità gastrica, spasmo pilorico e stasi gastrica (con aumento della secrezione acida di origine ormonale). L'interruzione del solo n. posteriore non altera la trasmissione dell'onda dal corpo all'antro gastrico, fenomeno tipico invece della sezione del n. anteriore; da qui, nel caso di sola vagotomia posteriore, la inutilità della piloroplastica che, sezionando completamente lo sfintere pilorico, ne abolisce la funzione facilitando, sì, la svuotamento gastrico, ma anche il reflusso duodeno-gastrico.
La sezione dei rami vagali a destinazione intestinale (tenue e colon destro) provoca la perdita del tono muscolare dell'intestino, rallentamento del transito, stasi e conseguente diarrea. Questi disturbi non derivano dalla ridotta acidità (tipo IPP), ma dall'alterazione del tono muscolare intestinale.
Cordialità
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