Asma, broncodilatatori e possibili terapie di supporto

A mia figlia è stata diagnosticata l'asma all'età di cinque anni,
dopo un anno di tosse ricorrente e persistente,perenne ostruzione nasale,
adenoiditi e tonsilliti ricorrenti che l'hanno costretta ad adenotonsillectomia.
Dai prik test era emersa l'allergia alle graminacee, al cane e al gatto,
ma Il primo vero attacco d'asma (con ricovero di un paio di giorni in ospedale)è accaduto a fine giugno dello scorso anno,dopo un paio di mesi di trattamento continuativo con antistaminici (xyzall), antibiotici (azitromicina per 6 settimane dopo una prima somministrazione di otreon con eruzione morbilliforme)e singulair e un soggiorno al mare che avrebbe dovuto darle beneficio, ma che invece l'ha fatta peggiorare.
Il mio sospetto è che il carico dei farmaci sia stato forse eccessivo o che forse abbia avuto qualcosa come una reazione da accumulo:
dopo le prime settimane infatti aveva iniziato a grattarsi insistentemente la notte (era particolarmente agitata) e la stessa cosa le è successa di recente alla terza settimana di azitromicina, quando ho notato anche una sorta di marezzatura o vasodilatazione sulle gambe. E' possibile che, accanto alla matrice allergica, ci possa essere anche una concausa legata all'uso abbondante di farmaci ?
Attualmente assume - continuativamente da otto mesi - Seretide 25/50 2 puff al mattino e 2 puff alla sera (escluso un periodo di un paio di mesi di relativo benessere quando assumeva solo i due puff del mattino). Speravo in uno "svezzamento" graduale dal Seretide, ma questi ultimi mesi sono stati ancora caratterizzati da tossi ricorrenti, bronchiti e sinusiti. Mi è capitato di leggere cose non confortanti sull'utilizzo del salmeterolo, mi riferisco al warning della FDA e ad altri articoli da fonti attendibili, oltre al rischio di assuefazione di cui mi ha parlato la pediatra di base.
Le sarei davvero grata se potesse darmi un parere sulla sicurezza di questi farmaci e su eventuali terapie alternative di supporto che possano essere efficaci.
Può essere un valido supporto (non mi sognerei mai di sostituirla ai farmaci prescritti dall'allergologo) l'omeopatia o può rivelarsi dannosa ?
Esiste una "ginnastica respiratoria" che possa aiutare ?
Quanto può incidere una componente psicosomatica e quale aiuto si può avere in questo senso?
Gradirei davvero un suo consiglio sulla strada da seguire, perchè non riesco a rassegnarmi all'idea che mia figlia sia schiava dei farmaci, non almeno senza aver provato anche altre soluzioni.
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Dr. Jan Walter Schroeder Allergologo 1.3k 39
Posso tranquillizarlo per quanto riguarda l'uso dei broncodilatatori in quanto non esiste un reale rischio. Importante è invece capire bene se sua figlia ha un asma allergico o meno. Mi sembra di capire che non sia di origine allergica e quindi ci possono essere altri fattori in gioco.
Il prurito cutaneo potrebbe essere causato anche da un'allergia al antibiotico.
Non userei in questa fase terapie alternative, credo che sia più importante fare chiarezza e rassicurare la ragazza di quello che ha.
Cordiali saluti

Dr. Jan Walter Schroeder

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