Il medico sapendo che sono un soggetto ansioso ha attribuito questo all'ansia

Gentili dottori sono ancora io.

Da un po' di tempo mi capita di sentire un forte nodo in gola con conseguente difficoltà respiratoria (come se avessi l'esigenza di fare ogni tanto dei profondi respiri) a riposo che non nè subisce particolari variazioni con il moto. Il medico sapendo che sono un soggetto ansioso ha attribuito questo all'ansia: auscultandomi il cuore non ha notato niente, la pressione era nella norma e le analisi non hanno mai rilevato niente di significativo (tiroide compresa). Questo succedeva qualche giorno al mese e se ne andava così com'era venuto. Ultimamente però la cosa sta peggiorando, mi sento sempre soffocare e mentre prima nella notte trovavo rifugio dormendo senza problemi ora nemmeno quello: mi sveglio angosciata, mi sento il cuore in gola, ho le palpitazioni (ma il polso non supera mai i 90 battiti al minuto), in preda ad una tensione indescrivibile. Impiego tempo ad addormentarmi e mi addormento con la paura che mi succederà qualcosa nel sonno. L'ansia c'è ed è generalizzata per tutto (e intendo davvero tutto), però non so fino a che punto possa farmi stare così male. Può essere che tutto questo sia causato solo dall'ansia? So di dover andare dal mio medico ma vorrei andar da lui in uno stato di lucidità e serenità, non in preda a questa angoscia.
Sono obesa e so che il mio peso influisce ma ho pesato anche parecchio di più e non stavo così male, specialmente perchè non avverto il problema dopo una rampa di scale ma stando semplicemente seduta. Questo mio stato mi impedisce anche di affrontare una minima attività fisica che prima facevo (cyclette e passeggiate) perchè ho paura di star male, di non reggere allo "sforzo".

Grazie come sempre per qualsiasi parere.
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Dr. Vincenzo Martino Cardiologo 6.6k 209 2
Gentile utente, molto probabilmente i suoi disturbi sono solo somatizzazioni di un soggetto che non accetta il suo stato di forma. Forse è solo perdita della sua autostima. Posterò il suo scritto nell'area di psicologia.
Saluti

Dr. Vincenzo MARTINO

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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
non è infrequente trovare associati ansia e sovrappeso, anzi.

E l'ansia, per definizione, stimola sintomi molto "spaventosi" come quelli cardiaci, come può leggere in questo articolo https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html

Un secondo problema del disturbo d'ansia è l'insicurezza: chi ne soffre tende a preoccuparsi di tantissime cose, soprattutto della propria salute, al punto da evitare addirittura gli accertamenti medici.

I disturbi d'ansia rispondono benissimo alla terapia cognitivo comportamentale, per questo le consiglio di prenotare il prima possibile una consulenza di questo tipo.

E le ricordo di non preoccuparsi anche di questa cosa, altrimenti sta facendo un favore, purtroppo, alla sua ansia

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

[#3]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 122
Gentile ragazza, non possiamo far altro che essere d'accordo con il collega cardiologo nell'ipotizzare che i suoi malanni siano la conseguenza di uno stato ansioso,inoltre il suo modo di pensare che la induce a discorsi del tipo:
(...)So di dover andare dal mio medico ma vorrei andar da lui in uno stato di lucidità e serenità, non in preda a questa angoscia(...)
evidenzia una forma di elaborazione mentale che sicuramente necessita di un confronto psicoterapeutico. Se non avesse questo stato di angoscia non sentirebbe nemmeno l'esigenza del medico. é come se lei in preda ad una malattia fisica dicesse: "bene quando guarirò andrò a farmi curare"
Si rivolga tranquillamente ad uno psicoterapeuta.
cordialmente

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr.ssa Mirella Caruso Psicologo, Psicoterapeuta 52 1
Gentile Utente, non si meravigli, gli stati ansiosi e le crisi di panico possono provocare modificazioni variabili, ma abbastanza preoccupanti in tutti gli organi e apparati; pensi che una mia paziente ebbe la sua prima crisi di panico in un grande magazzino, mentre provava un cappotto nero: ebbe un forte abbassamento della vista. Leggendo il suo post, mi ha colpito l'attenzione con cui ascolta e misura i respiri e i battiti del suo cuore: un'attenzione che, come le hanno suggerito i medici e i colleghi nelle precedenti risposte,richiede uno spostamento ed un cambio di direzione. Le consiglierei di iniziare a prendere in considerazione l'ipotesi che i suoi distubi possano essere dovuti ad un momento difficile della sua vita e siano somatizzazioni ansiose. Provi a pensare che il suo corpo le stia inviando dei segnali, dei campanelli di allarme che, se tenuti nella giusta considerazione, potranno sostenerla e indicarle una via, magari con l'aiuto di uno psicoterapeuta, in direzione di un cambiamento di prospettiva nel modo in cui lei costruisce oggi la sua vita. E'un momento difficile ma che, se ben indirizzato, potrà non solo farle superare i sintomi, ma arricchire la sua personalità. Saluti.
Dott.ssa M. Caruso

www.mirellacaruso.it

Dr.ssa Mirella Caruso www.mirellacaruso.it
Milano: via A. Stradivari, 6.
Bologna: via Malvolta, 3.

[#5]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille a tutti anche per lo spostamento di area.

Volevo chiedervi anche altre due cose.

1. Domani andrò dal mio medico curante, non sono tranquilla e ne approfitto per parlare di questa cosa anche con lui; pensavo anche di chiedergli un aiuto per dormire perchè davvero non riesco ad andare avanti così, di giorno vorrei mantenere uno stile di vita il più attivo possibile per cercare di pensare meno, ma se la notte non dormo è un po' improbabile. Faccio bene o dovrei evitare di prendere farmaci?

2. Riguardo alla psicoterapia, mi ero informata e per motivi economici e familiari (affronterei questa cosa da sola e non ho molta autonomia) avevo pensato alla Psicoterapia Breve Strategica. Può essere utile nel mio caso? E' efficace anche per una persona che bene o male deve gestire più fonti di malessere (peso + ansia generalizzata + ipocondria...) oppure è meglio qualcosa di più "classico"?

Grazie.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 122
(...)Faccio bene o dovrei evitare di prendere farmaci?....
questa è una decisione che spetta al suo medico,se ci sarà una prescrizione allora vuol dire che necessiterà di quest'ultima.
Per quel che riguarda la scelta terapeutica anche la terapia breve strategica può fare al caso suo.
Cordiali saluti
[#7]
Dr.ssa Mirella Caruso Psicologo, Psicoterapeuta 52 1
Gentile ragazza, fa benissimo a richiedere un aiuto farmacologico: le permetterà di poter pensare al suo desiderio di cambiamento con maggiore serenità. Riguardo alla scelta della psicoterapia, il discorso si fa piu' complesso: un percorso "breve" necessariamente si focalizza solo su alcune tematiche (un focus), lasciando tutto il resto da parte. Sta a lei decidere che tipo di impegno vuole dedicare per comprendere la natura del suo malessere.
Cordiali saluti.
[#8]
dopo
Utente
Utente
Allora sono andata dal medico che oltre ad avermi prescritto delle gocce ansiolitiche, dopo un colloquio, mi ha anche prescritto un SSRI dicendo che o si fa qualcosa di completo oppure da sole le gocce non risolvono nulla. Io mi rendo conto di non stare bene, di non vivere, di aver perso interesse in tutto quello che mi piaceva (ho smesso di leggere e di andare al cinema, le mie due più grandi passioni), però sono particolarmente spaventata dall'utilizzo di un antidepressivo, ho paura del farmaco in sè e degli effetti collaterali (il mio medico, pur non essendo uno specialista, mi ha spiegato tutto molto bene e si è detto molto disponibile per qualsiasi cosa e non ho davvero modo di non credergli). Il fatto di tenerlo nascosto a mio padre incrementa sicuramente questo mio stato di rifiuto nei confronti del farmaco.
La prossima settimana probabilmente tornerò da lui e gli comunicherò la mia decisione, sempre se sono ancora in grado di prendere decisioni.

Grazie ancora a tutti.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 122
Cara ragazza, viste le sue condizioni il vero effetto collaterale sta nel non prendere le medicine che i medici le danno. Non c'è assolutamente nulla di spaventoso nel prendere un antidepressivo inoltre non c'è nemmeno motivo di nasconderlo in famiglia visto che è stato il suo medico a prescriverlo. inoltre quando tornerà dal medico parli della possibilità di una psicoterapia e si faccia consigliare.

cordialmente
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Dr.ssa Mirella Caruso Psicologo, Psicoterapeuta 52 1
Gentile Ragazza, l'assunzione dei farmaci potrà portarle, se è seguita dal suo medico, solo benefici e aiutarla ad affrontare questo momento delicato. Se decide di iniziare un percorso psicoterapeutico avrà modo di capire e reagire a quel senso di colpa che condiziona cosi' pesantemente la sua vita ed anche sostenerla nel definire quali siano i suoi obblighi di figlia nei confronti del genitore.
Sono tutte domande che potrà cercare in se stessa; i farmaci, su questi argomenti,non potranno darle nessuna risposta.

Dott.ssa M.Caruso
www.mirellacaruso.it
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