Ritorno di un idrocele

Utente 39300
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Riferimento:

Intervento ad ernia inguinale ed idrocele del 06/07/2007



Gentili Dottori,
mi riferisco al precedente messaggio del 06/07/2007 u.s. ( con risposta del Gentile Dott. Favara) in quanto ci sono delle novità non proprio positive. L’operazione di ernia inguinale sinistra ed idrocele (sinistro) si risolse abbastanza bene. Esattamente un anno dopo (Giugno 2008) mi sono sottoposto ad un altro intervento di ernia inguinale destra (molto più piccola ma dolorosissima anche per il prosieguo della convalescenza) anch’esso risolto nei limiti ottimali. Il problema che adesso Vi sottopongo è dovuto ad una ricomparsa dell’ Idrocele sinistro. Voglio premettere che sono stato in visita di controllo per entrambi gli interventi citati nel mese di Ottobre scorso e non vi era nessuna traccia dell’ Idrocele menzionato (credo si sia riformato a partire dall’ anno nuovo, presumibilmente). Essendomi accorto del lieve rigonfiamento (per il momento è un Idrocele piuttosto limitato) sono ritornato in settimana dal chirurgo che mi ha confermato quanto esposto poc’anzi e mi ha detto di ritornare fra sei mesi per controllare una “situazione al momento limitata che potrebbe, speriamo, rimanere come si presenta attualmente. Il motivo principale, comunque, che mi ha spinto ad indirizzarVi quest’ informativa, deriva principalmente dal dubbio mio personale che questa riformazione dell’ Idrocele in oggetto sia stata causata in quanto effettuata non “convenzionalmente dal basso” ma dall’ alto dovendo intervenire, appunto, sull’ernia inguinale. Pertanto la mia perplessità è la seguente: si è potuto con questo intervento asportare parte della “membrana o tunica vaginale?” Il chirurgo mi ha risposto affermativamente addossando la causa ad un impossibile momentaneo “filtraggio” della medesima. A Voi la parola definitiva. Da parte mia rimane la delusione di dover ricominciare a stare in stato di allerta! Grazie infinite, come sempre e cordiali saluti.
Roberto
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 661 233
L' intervento di eversione della vaginale per idrocele si puo' eseguire indifferentemente per via transscrotale o transinguinale.
La recidiva in effetti è rara, a volte possono persistere o formarsi nuove sacche oppure puo' formarsi una cisti dell' epididimo che alla visita puo' simulare un odrocele.Auguri!

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dott. Favara,
La ringrazio molto per la Sua rapida risposta. Le volevo tuttavia, se me lo consente, chiedere alcune precisazioni. Per “recidiva” penso si intenda una riformazione dell’ idrocele. Per quanto poi riguarda una eventuale cisti dell’ epididimo vorrei precisarLe che, prima della visita, ho fatto la prova al buio con la “torcia elettrica” ed ho notato il ben noto gonfiore di colore rosso. Le sembra sufficiente ciò per escludere la comparsa della cisti da Lei menzionata? Trattandosi di un nuovo idrocele ritiene valida la possibilità che detta emissione di liquido non assorbito rimanga inalterata? Di nuovo grazie e cordiali saluti.

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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 661 233
La transilluminazione non è un esame con alta specificità, qualora si tratti in effetti di un idrocele recidivo, in genere non scompare senza intervenire chirurgicamente.
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio di nuovo. Volevo soltanto aggiungere per concludere, transilluminazione a parte, che sono sempre stato consapevole cheil problema và risolto solo chirurgicamente ma Le chiedo:secondo Lei è auspicabile che detto liquido rimanga inalterato per un buon lasso di tempo?
Sentiti ringraziamenti con i miei migliori saluti.