Un evento piuttosto raro, poco frequente

Gentili dottori, scrivo per esporvi il mio problema. Ho 33 anni e a partire dal 2006, tra alti e bassi, ho avuto un sensibile calo della libido, ma la cosa più frustrante è che non ho più sensibilità ai genitali: ho una normale erezione ed una normale eiaculazione, tuttavia non percepisco piacere durante la stimolazione e non avverto l'orgasmo. In questo lungo arco di tempo come ho detto ci sono stati alti e bassi: in sintesi, a volte, la sintomatologia descritta è più attenuata e riesco ad avere orgasmi di lievissima intensità; durante questi anni episodicamente la sintomatologia descritta è regredita del tutto riuscendo ad avvertire in pieno sia la stimolazione sia gli orgasmi soddisfacenti a cui ero abituato. Non ho malattie metaboliche, non ho danni vertebrali a parte una discopatia, gli esami ormonali sono in ordine ma sono in sovrappeso. In internet ho letto che l'anorgasmia maschile è un evento piuttosto raro, poco frequente e di difficile trattamento. In effetti in Internet urologi ed andrologi di solito sono chiamati a curare ed hanno maggiore esperienza per quanto riguarda le patologie prostatiche ed i deficit erettili: per questo mi chiedo c'è qualcuno tra voi che si è imbattuto in un problema analogo riuscendo a risolverlo? In seconda istanza, e qui mi rivolgo ai colleghi psichiatri, vorrei fare una domanda: la sintomatologia descritta è compatibile con uno stato depressivo? So che tra i sintomi della depressione c'è anche il calo della libido: ma può uno stato depressivo compromettere la SENSIBILITA' del pene fino all'ANORGASMIA?
Vi ringrazio per qualsiasi chiarimento potete darmi in merito.
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Dr. Edoardo Pescatori Urologo, Andrologo 4.8k 111 12
Gentile lettore,
la situazione che ci pone ha un aspetto qualificante: la variabilità nel tempo della diminuzione del piacere orgasmico, con alternanza di periodi di accentuazione e di remissione.
Questo aspetto suggerisce una causa non organica del disturbo, ma più probabilmente psicogena, cui certo non può dirsi estranea la depressione (al riguardo: sta utilizzando farmaci antidepressivi? Se si, quali?). E' comunque suggeribile in prima istanza una valutazione andrologica per escludere (poco probabili) cause fisiche e cause farmacologiche. L'Andrologo che lei valuterà saprà poi avviarla a iter ulteriori.

Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it

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dopo
Attivo dal 2009 al 2013
Ex utente
Gentile Dr. Pescatori, la ringrazio innanzitutto per la sua celere risposta. Non ho mai usato farmaci antidepressivi in vita mia (di cui peraltro conosco gli effetti collaterali che, ironia della sorte, coincidono con la mia sintomatologia!). L'unico farmaco che uso con una certa frequenza è un inibitore di pompa per il mio mal di stomaco (Nexium 40): molto più raramente uso un analgesico (voltaren) per il mal di schiena o l'emicrania.
Non so se la causa sia psicogena: ricordo infatti che quando avevo "piena sensibilità" avvertivo anche le sensazione piacevoli dell'attrito del pene col pigiama durante le erezioni spontanee mattutine al risveglio. Ora, pur continuando a avere erezioni spontanee mattutine, anche queste sono per così dire "anestetiche"!
Cito questo per sottolineare che se fosse un disturbo psicogeno di natura ansiosa non potrebbe esercitare gli effetti nel dormiveglia mattutino...almeno credo.
Pur avendo un assetto ormonale normale, il mio testosterone è nei limiti bassi (probabilmente influenzato dalla mia obesità): non so quanto questo possa influenzare la cosa. Sono curioso di sapere a quali (poco probabili) cause fisiche si riferisce: ritiene possibile (ancorchè poco probabile) che abbia dei danni nervosi? O cos'altro è ipotizzabile?
Riguardo alla possibilità di una depressione: non sono la persona che ama fare autodiagnosi...in ogni caso posso riscontrare in me alcuni sintomi depressivi certamente...tuttavia la mia difficoltà sta proprio nel ravvisare e comprendere cosa ha la precedenza, ovvero: sono depresso perchè sono anorgasmico, o sono anorgasmico perchè depresso?
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Dr. Edoardo Pescatori Urologo, Andrologo 4.8k 111 12
Gentile lettore,
un testosterone entro i limiti di norma non giustifica la sua sintomatologia.
Poco probabili cause fisiche potrebbero essere ad esempio costituite da un diabete misconosciuto.
Cosa ha la precedenza? Anche per questo motivo consiglio una valutazione andrologica.
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dopo
Attivo dal 2009 al 2013
Ex utente
Gentili dottori, a complemento di quanto già esposto vi sottopongo gli esami ormonali effettuati più di recente: come punto di riferimento ho messo gli esami ormonali di quando ero normopeso nel 2002 ed in piena forma e alcuni esami ormonali successivi al 2006 quando si è mostrata per la prima volta la sintomatologia descritta:

DATA: 24/09/2002: ALL'EPOCA ERO NORMOPESO
FSH: 7,60 mUL/ml; LH: 4,35 mUL/ml; PROLATTINA: 8,1 ng/ml; 17-BETA ESTRADIOLO: 41,6 pg/ml; TESTOSTERONE: 9,03 ng/ml

DATA: 21/09/2006: ALL'EPOCA GIA' OBESO
FSH: 5,3 mUL/ml; LH: 3,8 mUL/ml; PROLATTINA: 7,2 ng/ml; E2-ESTRADIOLO: 35,0 pg/ml; TESTOSTERONE: 245 ng/dl (DHEAS 196 mg/dl)

DATA: 06/04/2007: OBESO
FSH: 6,6 mUL/ml; LH: 2,5 mUL/ml; PROLATTINA 4,6 ng/ml; ESTRADIOLO: 49,0 pg/ml; TESTOSTERONE: 4,4 ng/ml

DATA: 03/09/2007: OBESO
FSH: 7,0 mlU/ml; LH: 3,4 mlU/ml; PROLATTINA 6,9ng/ml; E2-ESTRADIOLO: 45,0 ng/ml; TESTOSTERONE: 195 ng/dl; TESTOSTERONE LIBERO: 14,60 pg/ml

DATA: 10/12/2007: OBESO
TESTOSTERONE BASALE: 265 ng/dl 265 (dopo decadron 159 ng/dl); DHEAS: 164,0 mg/dl (dopo decadron 144 mg/dl)

Dicembre 2007 è l'ultima volta che ho effettuato esami ormonali: verso febbraio 2008 c'è stata qualche remissione che ha avuto alternanze per tutto l'anno. Dicembre scorso è stata l'ultima volta che ho assistito ad una lieve remissione ed ora sono circa tre mesi di completa anorgasmia. Non so se può essere utile e se questo ha un SENSO per voi ma ricordo che un episodio di remissione l'ho avuto in concomitanza dell'assunzione di una bevanda (latte di mandorle) addizionato a vitamina E.
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Dr. Pierluigi Izzo Andrologo, Sessuologo 28.9k 642 1
Caro Utente,credo che,a questo punto,sia indispensabile una tutela psicosessuologica,visto che esclude la pertinenza di un andrologo nella diagnosi e terapia del Suo disagio.Ho la sensazione,comunque,che vi sia un po' di confusione e considero che non possono in alcun modo essere dirimenti i continui ricorsi alla diagnostica ormonale.Credo che un approfondimento sulla discopatia possa avere un'importanza sicuramente piu' oggettiva rispetto al benessere ricevuto dall'aver coniugato un latte di mandorla con la vitamina E...Cordialita'.

Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it

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dopo
Attivo dal 2009 al 2013
Ex utente
Gentile dottor Izzo, credo che lei abbia equivocato, probabilmente perchè mi sono espresso male. Nella maniera più assoluta io non escludo che il mio disagio sia di pertinenza di un andrologo: tutt'altro! Come ho scritto all'inizio la mia preoccupazione non è tanto se sia un problema di pertinenza andrologica ma se, essendo un evento raro, gli andrologi in generale possano trattarlo con successo. Inoltre quello che lei scambia, forse legittimamente alla luce di quanto ho scritto, per "confusione" è in realtà ansia e paura, più che giustificati vista la situazione! Io sono un convinto assertore della validità della medicina convenzionale ed aborro in maniera categorica le pseudoscienze tanto in voga: omeopatia, medicina cinese, agopuntura etc. figuriamoci se io possa credere che del latte di mandorle possa avere effetti terapeutci: ho raccontato l'aneddoto perchè coincidentalmente sono stato relativamente bene dopo l'assunzione di dosi massicce di vitamina e. Mi hanno sempre spiegato che è meglio non tacere la ben che minima informazione anche se apparentemente ridicola in sede anamnestica.
Gli esami ormonali, tranne una volta, mi sono stati richiesti da medici in diverse occasioni e non fatti di mia iniziativa. Io mi sono rivolto pure ad un andrologo, il quale dopo la visita (esame "a vista" dei genitali e palpazione della prostata) leggendo gli esami ormonali (da lui richiesti) mi ha inviato dall'endocrinologo...che me li ha fatti ripetere...senza comunque cavarne un ragno da un buco! Ricordo ancora "la folla" nella sala d'attesa dell'endocrinologa: la maggior parte dei pazienti avevano problemi di tiroide, ed io ero l'unico con problematiche sessuali! Questo per dire che probabilmente l'endocrinologa in questione poteva essere anche una luminare della scienza ma se non si era mai imbattuta in problemi come i miei come avrebbe potuto aiutarmi. Intanto dopo questo "palleggiamento" io sono rimasto con lo stesso problema e senza risposta...o meglio con un "proviamo una terapia sostitutiva con testosterone" e vediamo che succede da parte dell'endocrinologa!
Ora io vorrei farmi visitare da un andrologo...ma in tutta sincerità le domando: crede che un andrologo che non abbia mai curato un caso analogo al mio in tutta una carriera possa davvero aiutarmi? Le scrivo questo per descriverle il mio stato d'animo che non è invaso dalla confusione...ma dall'ansia di ricevere risposte dalla persona giusta!
Apprezzo molto il suo suggerimento di approfondire la discopatia e nello stesso tempo ciò mi preoccupa: venire a scoprire che sono uno dei pochi ad avere una volgare lombosciatalgia che ha compromesso invece di una gamba o di un piede proprio la sensibilità del pene è sconfortante! In effetti la mia lombosciatalgia mi provoca un certo torpore alla gamba destra...come a molti che conosco...ma non il pene!
Mi creda dottore che quanto ho scritto non è scritto in tono polemico: sono solo un paziente alla ricerca di una risposta e al tempo stesso timoroso di scoprire che tale situazione sia irreversibile (nell'ipotesi di un danno nervoso)!
Buona domenica!
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Dr. Pierluigi Izzo Andrologo, Sessuologo 28.9k 642 1
...non capisco come un androlologo dedicato abbia consigliato una visita endocrinologica...Quanto alla sintomatologia riferita,in trenta anni di professione,Le assicuro,casi come il Suo se ne sono presentati,a me come ad altri androsauri (andrologi a tutto tondo),parecchi.
Non si fasci la testa e segua i consigli ricevuti senza timori giustificati.Cordialità.