Febbricola da circa 1 mese

Prima di tutto vorrei ringraziare anticipatamente coloro che pubblicheranno e che risponderanno a questo mio consulto: grazie per questo servizio che offrite gratuitamente.
Sono un ragazzo normalissimo di 19 anni e, da circa un mese, ho una febbricola che varia da 37.0 a 37.5 (pochissime volte raggiunge i 37.5); comunque la media è di 37.2 . Dico che la ho da circa un mese, perché me ne sono accorto per caso un giorno che avevo mal di gola e mi sentivo un po' caldo. Essendo molto ansioso, quel giorno mi sono misurato la temperatura e da allora ho scoperto di avere la febbricola, circa un mese fa. Ora la febbricola compare alle 11:00 di mattina, con 37.0, e va via alle 23:00 circa, con 36.7-36.8 . Inizia a scendere alle 22:00 circa di sera, con 37.0 . Diciamo che ho la febbricola per circa 12 ore al giorno, infatti la notte la temperatura è normale, con variazioni che vanno da 36.5 a 36.7 . Diciamo che il picco massimo è quasi sempre intorno alle 17:00 circa, con 37.4-37.5 (fino ad ora ha raggiunto i 37.5 solo pochissime volte).
Vi faccio presente che a fine Aprile ho fatto, come faccio di solito ogni tanto (non so se ad Aprile avevo la febbricola oppure no), degli esami di routine normalissimi di sangue ed urine, e non è risultato nulla, perché era tutto nella norma. Ad inizio Maggio invece, sempre come faccio ogni tanto, ho fatto una visita cardiologica, con relativi elettrocardiogramma ed ecocardiogramma, ed anche in questo caso tutto nella norma, tranne per un piccolo soffietto che il cardiologo ha detto essere normale per un ragazzo della mia età. Il mio medico di base, per la febbricola e la gola arrossata, mi ha dato prima il Ribotrex (le tre pillole per tre giorni), e poi, visto che la gola era ancora un po' arrossata e che la febbricola c'è ancora, mi ha dato il Macladin (2 pillole al giorno per una settimana, che sto ancora prendendo). Però la febbricola rimane. Dimenticavo: due settimane fa ho fatto pure un RX del torace, in due proiezioni, ed è tutto nella norma. Però la febbricola rimane. Mi sono fatto visitare anche dal mio vecchio medico di famiglia, andato in pensione da pochi mesi: lui mi ha visitato per bene e mi ha detto che la mia febbricola dipenderebbe da uno sfasamento di origine neurologica, perché da circa due anni soffro di ansia e un po' di depressione.
Io sono molto preoccupato per questa febbricola e non so più cosa fare. Così mi rivolgo anche a voi: quale idea vi siete fatti della mia situazione? E quali esami devo fare per diagnosticare da cosa dipende questa febbricola? Può essere uno sfasamento di origine neurologica, visto che nei mesi scorsi ho avuto pure forti ansie e fobie? Ed un’ultima cosa: ho notato che se misuro la temperatura anche in bocca risulta normale, a volte anche meno dei 37.0 che dovrebbe essere in bocca. Cosa può significare quest'altra cosa?
Grazie ancora anticipatamente, aspetto con ansia i vostri pareri, perché sono molto preoccupato.
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Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Ha pienamente ragione, una febbre così, non deriva sicuramente da una causa “neurologica”, ma “ansia e un po' di depressione.” di due anni fa, può dipendere dalla stessa causa che attualmente sta provocando la febbre.Mi spiego, l’organismo manda sempre segnali, per comunicare il suo disagio, questi vanno raccolti attentamente e studiati, anche se non conducono ad una diagnosi precisa, s chiamano sintomi vaghi e aspecifici, che sono espressione di una infiammazione persistente, asintomatica, che dura da diverso tempo, anche anni. Per intercettarla,bisogna avere esami strumentali adeguati, come la tomografia elettrolitica extracellulare, la composizione corporea, che indicano esattamente le zone con una infiammazione minima, dove si raccolgono gli elettroliti e la reazione acida.Gli esami del sangue possono risultare negativi, per questo vanno eseguiti quelli più specifici, dopo aver eseguito la tomografia, che indica esattamente quelli da eseguire. Infatti avere gli esami negativi vuol dire che non abbiamo eseguito quelli giusti per rilevare la problematica. Lei ha una infezione virale, questi non rispondono assolutamente agli antibiotici, questa può aver provocato la sua ansia molti anni fa, anche l’eccessiva sua preoccupazione e attualmente la febbre, esiste una progressione di gravità.Pertanto necessta di accertamenti più incisivi e mirati.
Saluti
[#2]
dopo
Attivo dal 2006 al 2010
Ex utente
Prima di tutto, Dr. Moschini, la ringrazio per avermi risposto prontamente. Però scusi la mia ignoranza, ma non ho capito bene in cosa consistono gli esami che mi ha consigliato, cioè la "tomografia elettrolitica extracellulare" (è una specie di TAC?), e dove dovrei rivolgermi per poter fare questi esami? Poi, scusi sempre la mia ignoranza, ma sono troppo preoccupato, vorrei sapere se secondo lei la mia situazione è grave, cioè questa presunta infezione virale può essere molto grave? So che non ha molti elementi a disposizione per potermi rispondere a quest'ultima domanda, ma capisce che sono molto preoccupato. E perché in bocca risulta normale la temperatura, anche al di sotto di 37.0 che dovrebbe essere in bocca? Grazie ancora.
[#3]
Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Egregio, sono esami che pratico in studio, per giungere, in tempo reale ad una diagnosi. La febbre è sempre espressione di un disagio interno dell'organismo, che va sempre accertato, la prosecuzione di questo, porta senza dubbio ad alterazioni più gravi. La febbre è sempre febbre, dovunque la misuri, anche la sola sensazione di febbre, va considerata come tale.
L'importante è accertare chi provoca il disagio e portarlo via.
saluri
[#4]
Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali



Egregio, le avevo già scritto, occorrono esami strumentali adeguati per poter indirizzare la ricerca sulle reali cause dei sintomi vaghi e aspecifici, come quelli che lei presenta.
Sicuramente il ragionamento che viene applicato, è quello importante, che conduce verso la diagnosi e la terapia. Non si può liquidare tutto con ha avuto l’infezione, ora non ha niente.
La letteratura internazionale, indica nel virus di Epstein-Barr uno dei più pericolosi che aggrediscono l’organismo, poiché non solo è capace di innescare patologie importanti, ma anche una lieve immunodeficienza. Questo virus ha la capacità di rimanere latente nell’organismo, soprattutto nelle cellule linfatiche, per un tempo indefinito, finché non si eradica con la terapia specifica, come si può fare con tutti gli altri agenti patogeni.
Vive indisturbato nelle cellule, producendo proteine idonee per nascondersi al sistema immunitario che non lo vede. Addirittura produce una proteina simile alla interleuchina 10, che serve al sistema immunitario, per comunicare a tutto il sistema, che l’infezione è cessata e l’agente infettante è stato espulso e che tutto deve essere riportato alla normalità.
Pensi quanto è fetente, trascurare tutto questo, come vede, purtroppo crea confusione e non conduce ad una diagnosi e tanto meno ad una diagnosi. Alla fine la persona interessata, si crede affetto da una malattia psicologica, a cui contribuiscono anche tutte le persone che lo circondano, poiché non si rendono conto che effettivamente sta male. Ha tutti gli esami “normali” “non si trova niente”, ma come ho potuto constatare dagli esami che lei ha eseguito, non sono assolutamente completi, mancano molti esami, soprattutto quelli inerenti al virus di Epstein-Barr, la tipizzazione linfocitaria, e la tipizzazione HLA.
Lei domanda come mai sussiste una variazione negli anticorpi EBV, infatti mancano i VCA e gli EA. Fare gli esami a pezzetti, non completi, come vede, crea confusione, impedendo di arrivare ad una diagnosi. Per ovviare a tutto questo, come le dicevo precedentemente in studio ho esami di medicina convenzionale e biologica, che in tempo reale, mi permettono di verificare in ogni momento il ragionamento diagnostico e terapeutico, per cui in una-due ore, ho la possibilità di rispondere a tutte le domande che vuole porre.
Tutto questo proprio per poter seguire ed applicare le più recenti scoperte scientifiche e poter integrare la medicina convenzionale, immunologia, dormesi, con la medicina biologica.
Come vede, ora ha la spiegazione di quello che deve essere eseguito, poiché la medicina, nel suo complesso, ci indica la strada per giungere ad una soluzione.
Il virus di Epstein-Barr, va eradicato completamente e bisogna esserne sicuri. La terapia deve essere molto profonda, agendo, non solo sull’organismo, sul sistema immunitario per aiutarlo a portare via il virus, ma anche sulla malattia che lo ha fatto entrare, la mononucleosi, che praticamente, non è ancora passata, lei ancora non è guarito dalla mononucleosi, questa va trattata insieme alle terapie che le ho descritto.
Al termine, gli esami strumentali, mi indicano che il virus è stato eliminato. Ma la terapia non è finita, si deve agire sulla malattia cronica di base, che ha permesso tutto questo aggravamento.
E’ questa che va debellata, per non avere ricadute. Sauti
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