Decorso post intervento a cuore aperto.

Buongiorno,
scrivo per un consulto che non riguarda me, bensì mio marito, attualmente ancora ricoverato in ospedale.
Martedì 17 marzo ha subito un intervento di ricostruzione della valvola aortica (bicuspide fin dalla nascita e associata a coartazione aortica operata a 2 settimane di vita)che è stato molto complesso (E' durato quasi 7 ore)in quanto i medici avevano previsto ci fossero pochissime probabilità di poter efettuare una plastica sulla valvola esistente, ma avendo mio marito solo 28 anni hanno fatto di tutto pur di evitare protesi meccaniche.
L'intervento è riuscito, compreso il trapianto del tratto di aorta ascendente che, ci hanno detto, era lacerata (e lui non aveva mai avvertito alcun sintomo) e mio marito è restato in terapia intensiva per sole 14 ore.
Domani 27 marzo verrà dimesso e secondo i medici non è il caso che vada presso una struttura per la riabilitazione, ma io sono molto preoccupata del suo rientro a casa precoce per i seguenti motivi:
1. Subito dopo l'intervento gli si è alzata la temperatura oltre i 38° e per i primi giorni non è mai scesa. Fin qui tutto normale visto l'intervento... ma oggi, dopo 9 giorni, ha la temperatura a 37.5° costanti e senso di malessere correlato.
2. In seguito ad un cateterismo eseguito prima dell'intervento, da subito si è visto un livido a sinistra della zona inguinale, che aveva un diametro di circa 6 cm (così ad occhio) e ora il livido si è espanso fin sopra al ginocchio. Anche questo è normale dicono, ma siamo sicuri?
3. Secondo il Vs. parere andrebbe praticata la riabilitazione? A casa noi abbiamo da fare 4 rampe di scale e senza ascensore, non credo proprio che potrà fare uno sforzo simile domani, o sbaglio?
4. Per le normali attività lavorative, quotidiane e anche per l'attività sessuale, quanto dovrà aspettare?

Ringrazio fin da ora per la Vs. professionalità e attenzione con la quale regalate tempo prezioso a noi utenti.

Saluti
[#1]
Dr. Vincenzo Martino Cardiologo 6.6k 209 2
Gentile utente, in genere i centri di cardiochirurgia se non provvisti in loco di una riabilitazione post-chirurgica, hanno centri di riferimento ove inviano i casi più indicati. Evidentemente i colleghi che hanno trattato il caso di suo marito, ritengono, forse basandosi ancche sulla giovane età, che il post-operatorio possa avvenire domiciliarmente senza particolari problemi clinici. Non conoscendo la situazione clinica attuale di suo marito, non posso esprimermi al merito, ma se i suoi dubbi sono leggittimi, li esponga con chiarezza ai colleghi cardiochirurghi facendosi indicare un centro di fisioterapia post-intensiva.
Saluti

Dr. Vincenzo MARTINO