Occhi rossi e allergia

Buon giorno,
da diversi anni soffro di rossore agli occhi, nello specifico il rossore é una specie di cerchio intorno all´iride, gli occhi lacrimano e ho la sensazione di avere qualcosa nell´occhio, inoltre la cosa peggiora con la luce solare o forti neon. Sono miope e porto prevalentemente gli occhiali. Dalla visita oculistica hanno riscontrato una leggera alterazione della pressione oculare, ho effettuato il GDX ma mi e stato detto che non ha dato risultato soddisfacenti, in ogni caso sembra non ci siano problemi di glaucoma. Piu volte ho chiesto se puo essere un problema di allergia ma gli oculisti (ne ho cambiati 3) non mi hanno fatto fare nessun accertamento. In un caso ho effettuato la visita in un momento di fase acuta, dove era stato riscontrato un maggior abbassamento della vista e mi era stato prescritto l´esame del sangue per la clamidia (negativo) e un collirio cortisonico (che un po aveva migliorato l´occhio). Questo problema é comunque peggiorato tre anni dopo che si e verificata una forte reazione allergica alla tinta per capelli (che da allora non uso piu), inoltre se prendo fenistil o zirtex per qualche giorno gli occhi migliorano. Purtroppo l´allergologo mi ha detto che dovrei "capire" io l´agente che eventualmente provoca l´allergia e finora non ho trovato delle circostanze ricorrenti che siano d´aiuto. Pertanto vorrei chiedere esistono degli esami "generici" che indicano un´allergia in corso? e ci sono agenti incrociati con l´allergia alla para fenilendiammina? Ed eventualmente quali sono i farmaci consigliati per evitare l´uso ricorrente di antistaminici. Per questo caso é meglio ricorrere all´oculista o all´allergologo?ringrazio in anticipo
[#1]
Attivo dal 2007 al 2010
Oculista
Carissima,
ovviamente in questo caso sono l'oculista e l'allergologo che insieme possono agire!
Ovviamente siamo in presenza di una congiuntivite disreattivo-iperergica.
La congiuntivite allergica è una malattia che colpisce
approssimativamente il 15% della popolazione generale e rappresenta uno dei problemi più comuni con cui i medici oftalmologi e gli allergologi si trovano giornalmente di fronte nella pratica clinica.
Come in altre forme di infiammazione allergica, un
ruolo chiave nello scatenare la reazione alla base della sintomatologia spetta alle mastcellule che sono cellule del nostro organismo deputate alla risposta anti-infiammatoria. Gli anticorpi del tipo IgE, che
si trovano nel sangue dei soggetti allergici in quantità
maggior rispetto al normale,sono in grado di interagire con queste cellule.
Quando arriva un fattore scatenante (allergene) a
contatto con il nostro organismo, noi iniziamo a
produrre anticorpi di differenti tipi (IgA, IgE,…).
I soggetti allergici producono pricipalmente IgE,che si legano come tutti gli anticorpi al proprio allergene
e si innesca un meccanismo che porta all'attivazione
(degranulazione)delle mastcellule, con il conseguente rilascio dei mediatori vasoattivi in esse contenuti, ed allo scatenarsi della reazione allergica.
Il processo avviene in soggetti che presentano una
tendenza allergica ereditaria,elevati livelli sierici di
anticorpi IgE e l’esposizione agli allergeni specifici a
cui tali individui risultano sensibili.
Si possono distinguere due tipi di congiuntivite allergica:
-1)la forma stagionale
-2)forma perenne.
La congiuntivite allergica stagionale è caratterizzata
da prurito, iperemia congiuntivale,spesso con ipertrofia
papillare, lacrimazione ed eventualmente edema palpebrale. Si verifica in uno specifico periodo
dell’anno, con maggior frequenza in primavera-estate,
ed è molte volte associata con una rinite allergica.
Gli allergeni più frequentemente implicati nei mesi di
maggio-giugno e settembre sono i pollini delle graminacee. Forme più prolungate possono essere
dovute alla parietaria,forme più precoci al polline
di piante arboree.
La congiuntivite allergica perenne non presenta un
tipico andamento stagionale.
È solitamente dovuta ad allergeni sempre presenti,
quali gli acari della polvere,gli epiteli animali, le
spore fungine o altri elementi presenti negli
ambienti domestici o lavorativi.
Nelle forme perenni la sintomatologia è meno pronunciata;
è comunque caratterizzata da prurito,lieve iperemia congiuntivale,bruciore, sensazione di corpo estraneo.
La diagnosi si basa sull’evidenza clinica (eritema,
iperemia congiuntivale,ipertrofia papillare, edema
palpebrale), sulla sintomatologia riferita (in particolare
il prurito) e sugli eventuali reperti di laboratorio
(aumento di eosinofili e neutrofili nel sangue oltre
alla presenza di alti livelli di IgE).
Esiste la possibilità di un trattamento farmacologico
sia a livello locale che sistemico.
In entrambi i casi si può ricorrere all’uso di antiistaminici,di sostanze stabilizzanti la membrana delle
mastcellule ed eventualmente,per le forme più
importanti, di cortisonici.
A livello oculare si può inoltre far ricorso a vasocostrittori e sostituti lacrimali per ridurre il grado di iperemia congiuntivale ed alleviare la sintomatologia.
È inoltre importante cercare di identificare l’allergene
o gli allergeni responsabili,con specifici esami allergologici,con l’intento di allontanarli dall’ambiente
di vita e di lavoro quotidiano del paziente, quando
ciò sia possibile.
SPESSO QUESTO E' IMPOSSIBILE E QUINDI RISULTA ESSERE PRIVO DI SIGNIFICATO!!
L'uso degli antistaminici orali non è deleterio anche se protratto(specialmente le utime generazioni);è il cortisone che deve essere usato solamente epifenomenicamente per non incorrere nelle sue possibili complicanze iatrogene(cataratta e glaucoma negli individui responders);anche i vasocostrittori devono essere usati non in maniera continua perchè possono creare fenomeni di iperemia cronica da rebound!!!
Un caro saluto
[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo ed esaustivo, grazie mille
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