La mia perplessità sull'eventualità

Gentile professore,
sono una donna di 37 anni e chiedo la sua consulenza per esporre la mia perplessità sull'eventualità di poter effettuare senza nessun rischio per me il vaccino antiepatite B “ENGERIX B” considerando che sono una paziente immunodepressa affetta da connettivite del tipo: sindrome di Sjogren secondaria con coinvolgimento extraghiandolare quindi con problemi che si diffondono al di là delle ghiandole salivari e di quelle lacrimali (quindi anche laringe, polmoni, stomaco, intestino, muscoli e connettivo in generale). Sono in trattamento con steroidi (CORTONE ACETATO) ed ho un sistema immunitario che non reagisce come dovrebbe, ho difficoltà nel difendermi da attacchi esterni di qualsiasi tipo, anche combattere una banale influenza nel mio caso è drammatico. Cosa mi consiglia? Distinti saluti katia
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Attivo dal 2006 al 2010
Allergologo, Biochimico clinico, Medico di laboratorio
Vaccinare (provocare una reazione immune) una persona in terapia cortisonica cronica (= immunosoppressa) non e' una grande idea, ma non e' neanche proibito. Dipende dalla dose del cortisonico che prende e da quanto e' giustificata la vaccinazione, che di per se' e' sicura, in quanto non contiene virus vivi ma solo apteni di sintesi.