Displasia esofagea

Egr. staff. MEDICITALIA, vi contatto perchè travolto dalla notizia di un grosso problema occorso ad un mio congiunto.
Cerco ora, dopo aver sentito un paio di Vs. illustri colleghi, se tra gli iscritti ci sia qualcuno in grado di aprire uno spiraglio di speranza in questa triste storia.

PREMESSA
Il paziente (40 anni!) era solito avere problemi di reflussi gastro-esofagei per cui 3 anni fa era arrivato ad eseguire una gastroscopia che non metteva in luce nulla di preoccupante.

CRONISTORIA
A metà Gennaio avverte un fastidio allo stomaco con dell’amaro in bocca e nell’ordine esegue:
- Ecografia addome (vista splenomegalia) 15/01
- Esami del sangue (markers specifici alti) 17/01
- TAC 20/01
- Gastroscopia 21/01
- Biopsia 22/01
- Scintigrafia corpo intero 22/01
- Visita specialistica 27/01

ESITO
“Carcinoma del cardias scarsamente differenziato a cellule ad anello con castone, con metastasi ossee e linfonodali sincrone”

CURA
Protocollo chemioterapico: EOX (Epirubicina, Oxaliplatino, Xeloda) iniziato 30/01

RISULTATI
Al termine del 3° ciclo i risultati sono stati (esame del sangue + TAC di controllo del 06/04):
C19.9 passato da oltre 2.000.000 U/ml a circa 50.000 U/ml
CEA passato da oltre 200 ug/L a circa 100 ug/L
Riduzione del volume dei linfonodi
Pressoché stessa dimensione del tumore primario
Aumento del numero delle metastasi ossee (di tipo addensante)

PROGRAMMA
Visita di controllo specialistica in data 24 p.v.
Al momento il 4° ciclo che doveva iniziare il 09/04 è stato rimandato prima al 15/04 perché il paziente era molto molto giù (il 3° ciclo è stato devastante con vomito e diarrea) poi rimandato ancora al 21/04 per piastrine basse.
Dove sta eseguendo le cure spare vogliano aggiungere in infusione un medicinale specifico per le ossa

SITUAZIONE ODIERNA
Il paziente ha perso circa 20 kg, qualcuno dei quali viene ripreso quando non è sotto chemio.
In questo momento sta “bene” dopo aver superato i momenti di cui sopra (fine 3° ciclo faceva fatica a deambulare)

DOMANDA
Non è che in giro c'è qualche nuovo medicinale "in prova" non ancora "totalmente riconosciuto" che possa dare delle speranze?
Grazie e complimenti per il servizio
[#1]
Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

mi rendo conto della drammaticità della situazione anche in relazione alla giovanissima età. Cerchiamo di fare ordine nelle idee così da poter trarre il massimo giovamento dalle potenzialità della medicina moderna. Purtroppo debbo premettere che allo stato dell'arte una guarigione è assai assai difficoltosa. Il protocollo chemioterapico che è stato impiegato in prima battuta è valido ma esistono anche altre opportunità se il male dovesse progredire. Mi trovo in accordo con la flebo per le metastasi ossee che immagino essere Zometa (acido zoledronico). Esso è specifico per inibire il riassorbimento osseo e combatte le cellule tumorali che lì si trovano. Per quanto riguarda altre possibilità farmacologiche, ottimo farmaco è il docetaxel (nome commerciale Taxotere). In abbinamento al cisplatino può costituire una linea terapeutica ulteriore. Anche il "vecchio" 5-Fu può sortire effetto nonchè in modernissimo bevacizumab (Avastin) in via di sperimentazione per tale patologia. L'ipertermia (vedi sito www.ipertermiaroma.it ) può essere impiegata nell'ottica di un potenziamento locale dell'attività dei farmaci. Doserei anche la cromogranina A plasmatica per verificare se si può abbinare alla chemioterapia in atto l'octreotide. Non bisogna poi dimenticare la miglior terapia di supporto possibile sostenendo l'organismo del paziente anche dal punto di vista nutrizionale.

Resto a disposizione, un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Ill.mo dott. Pastore,
innanzitutto La ringrazio con il cuore in mano per la Sua celere risposta...
Nel frattempo, ahimè, le cose sono però cambiate (e non poco)...
Il paziente di cui sopra, in data 16 u.s. ha avuto un leggero episodio ischemico.
Ricoverato in reparto di neurologia (stendiamo un velo pietoso su "intuitività" dei medici e "velocità di diagnosi"), il mattino seguente (venerdì 17!) ha avuto un ictus... la prognosi parlava di alcuni giorni critici per la sua sopravvivenza, al momento in cui scrivo ne sono passati tre ed è ancora tra noi, nonostante una paresi del lato destro (guancia + braccio + arto inferiore) con interessamento della voce (non emette suoni) ma comunica con la testa (si o no)
Ovviamente l'oncologa di turno (non la stessa dott.ssa che lo ha in cura) ha scritto che il paziente, se anche dovesse sopravvivere, non potrà più fare la chemio...

Approfitto ora della Sua gentilezza (o di quella di qualche Suo collega che scrive coem Lei in maniera encomiabile) per potLe alcune domande:
1. può essere che la lesione in testa (escluso con gli esami che si possa riferire a metastasi) sia stata indotta dalla chemio? (EOX)
2. è vero che dopo questo episodio non si può far altro che attendere... senza cura?
3. ma l'Ipertermia (ho visitato il sito) è come la Radioterapia applicabile "solo" a pochissime metastasi? ...nel caso di quelle alle ossa sono tendenzialmente "molte" mi pare di capire....

DOMANDA PER NEUROLOGO:
Può una risonanza mettere in evidenza un "focolaio" di ischemia? e se si, in qualche modo può una risonanza PREVENIRE un ictus?

Grazie mille per le risposte che vorrete darmi.
La solidarietà e la carità cristiana sono doti che molti di Voi medici dimenticano in fretta... per non parlare del giuramento che effettuate prima di esercitare...
Scusate per lo sfogo ma in questi giorni di estremo dolore, vengono amplificati tanti comportamenti a dir poco "sconcertanti" di DIRIGENTI MEDICI e PRIMARI...

Lunga vita ai siti "socialmente utili" come questo e lunghe carriere ai medici che ne sposano la mission...

Cordialità
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Caro Amico,

mi spiace molto per la situazione che mi pare da quanto leggo si sia ulteriormente aggravata e non poco. Purtroppo episodi di sofferenza vascolare con ischemie ed ictus sono assai frequenti in pazienti portatori di una patologia neoplastica. Il tumore di per se porta delle alterazioni dei vasi sanguigni a livello endoteliale nonchè dei problemi di alterazione della coagulazione. Certamente i chemioterapici sono farmaci energici, citotossici e non migliorano la situazione. D'altra parte è nell'accettazione di un bilancio rischio/beneficio che si eseguono trattamenti antitumorali specifici. Una malattia come quella descritta ha dei percorsi obbligati ed in questo caso è la chemioterapia sistemica. E' in effetti vero che un paziente in queste condizioni critiche di equilibrio assai instabile di salute difficilmente può tollerare ulteriore chemioterapia. Per quanto riguarda l'ipertermia essa agisce su aree corporee vaste (si dispone di sonde di diametro variabile a seconda del segmento corporeo da trattare).

Resto a disposizione, un caro saluto con un grande in bocca al lupo

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
[#4]
dopo
Utente
Utente
Buona sera dr. Pastore,
oggi il primario (Neurologo) ci ha detto che tutto procede per il verso giusto e che fra 8/10 giorni il paziente potrebbe passare alla fase rieducativa...
...ma nessuno è in grado di prendersi la responsabilità di spiegarci che senso ha iniziare la rieducazione in relazione allo stato di fondo del paziente!!!

Mi rivolgo a Lei perchè per Vs. figura non siete personalemte coinvolti dal singolo episodio, ma non c'è una qualche forma di chemio leggera da somministrare per dare al paziente la possibilità di allungare le sue speranze di vita?
E l'ipertermia da sola non può configurarsi come un qualche "disagio" da causare alla malattia?
...mi hanno detto che forse viene applicata anche a Lecce... me lo può confermare?

1000 grazie

PS: ATTENDO ANCHE LA RISPOSTA DEL NEUROLOGO... O DEVO FORMULARE LA DOMANDA NELL?APPOSITA AREA TEMATICA?
[#5]
Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Caro Amico,

i dubbi sono più che legittimi. D'altra parte l'iter neurologico prevede un processo riabilitativo dopo il risolversi della fase acuta dell'ictus. Il collega neurologo si sta occupando dell'area di sua pertinenza al fine di far stare il paziente il meglio possibile per tutto il tempo di vita che resta. Dal punto di vista dei trattamenti specifici nessun chemioterapico è sufficientemente esente da rischi cardiovascolari per potersi somministrare in un paziente che abbia avuto una lesione vascolare così seria. Per quanto riguarda l'ipertermia certamente anche da sola può aiutare, seppur siamo in presenza di una malattia piuttosto resistente. I vari Centri di Ipertermia Oncologica italiani sono censiti dallo staff del sito www.assie.it. Puoi telefonare anche a mio nome e chiedere del Sig. Rolando; saprà dirti qual'è il Centro più vicino alla sede di residenza dell'ammalato. Per un quesito specifico neurologico ti conviene postarlo nell'apposita area tematica.

Resto a disposizione, un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
[#6]
dopo
Utente
Utente
Grazie infinite.
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Di nulla, figurati... Resto comunque a disposizione.

un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it