L'hiv porta necessariamente all'aids

Salve, mi chiamo Stefano ho 25 anni, ieri ho avuto un rapporto sessuale non protetto, sia orale che penetrazione con una donna a dir poco sconosciuta se non prostituta. Non è da me ma in quel caso avevo bevuto e mi sono lasciato andare. Martedì andrò a parlare col mio medico. In molti casi o letto di medici che cercano di tranquillizzare il paziente, ma credo che in questa situazione c'è poco da stare tranquilli. Non conosco molto questo virus, ho cercato un po' di argomenti in rete e volevo fare alcune domande:
Qual'è la percentuale di contagio con un solo rapporto?
L'HIV porta necessariamente all'AIDS?
A che distanza di tempo devo fare l'ultimo test per poter stabilire con certezza se sono stato contagiato oppure no?
Grazie
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Attivo dal 2007 al 2009
Infettivologo, Anestesista
Gentile paziente un periodo finestra adeguato per considerare il test HIV definitivo è 100 giorni. Riguardo I pazienti che hanno contratto l'HIV se non trattati vanno invariabilmente verso l'AIDS. Sul sito non diamo informazioni statistiche poichè le consideriamo fuorvianti e di esclusivo interesse epidemiologico.
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dopo
Utente
Utente
Ottimo, grazie per la risposta.
Un'ultima cosa vorrei chiedere se è possibile, forse la domanda più importante e logica che vorrebbero fare tutti ma che non ho ancora trovato in giro: dopo il test risultato positivo quanto si campa?
Quanto tempo mi rimane da vivere?
E come si vive?

Grazie

Stefano
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Attivo dal 2007 al 2009
Infettivologo, Anestesista
Gentile paziente lei innannzitutto non ha nemmeno fatto il test, quindi fino a prova contraria è sieronegativo. I pazienti sieropositivi che seguono le terapie fanno una vita assolutamente normale e piena.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Non ho ancora fatto il test ma sò quello che ho fatto e credo di avere buone probabilità, comunque non mi è chiara una cosa: lei ha scritto che i sieropositivi fanno una vita normale e piena, si ma per quanto tempo?

Non ho capito se si guarisce dal contagio dell'hiv non arrivando all'aids che è mortale o è la stessa cosa?
Mi scusi ancora ma se sono stato contaggiato e posso fare una vita normale come lo era prima ma qual'è allora il problema?

Grazie
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Attivo dal 2007 al 2009
Infettivologo, Anestesista
Gentile paziente le terapie attuali permettono che le condizioni di sieropositività rimangano tali e non evolvano in Aids, cioè in quel decremento drammatico del numero dei linfociti CD4 che rendono sensibili a disastrose infezioni o neoplasie che possono portare alla morte questi pazienti. Un soggetto sieropositivo sottoponendosi alla terapia non evolve verso l'aids conlamata e può continuare a lavorare, essere un padre o una madre di famiglia, fare sport etc. Questo non significa che sia tutto facile, perchè certamente in questi soggetti c'è un grosso tributo di sofferenza fisica e psicologica per la consizione di Hiv positività. Le mediane di sopravivenza sono molto elevate grazie all'enorme progresso scientifico di questi ultimi anni. I farmaci però non portano mai il soggetto a guarigione allo stato attuale.
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dopo
Utente
Utente
Grazie, si sa che in questi casi ci si attacca a tutto, io ho 25 anni, a dire la verità sono stato un po' "pigro" nella vita fino ad ora, se ne verrò fuori felicemente da questa situazione credo sarà l'esperienza più positiva che abbia mai vissuto.

Un concetto ho intuito ed elaborato in questi giorni di preoccupazione ed è il seguente:
Se noi esseri umani non riconoscessimo il male non riusciremo a percepire il bene, se non riconoscessimo la morte la vita non avrebbe senso.
Chissà se in fin dei conti non fosse un bene(per me)...

Grazie a tutti.

Stefano
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