Infezione urinaria cronica

Inizio con il ringraziare i dottori che avranno la pazienza di leggere queste mie righe e di darmi qualche consiglio.
Inizio col dire che vivo negli Stati Uniti e non tutte le medicine che in seguito nominero' sono in vendita in Italia e pertanto dove possibile cerchero' di riportare anche i componenti delle stesse. Ovviamente questo vale anche nel caso contrario... cioe' se vorrete consigliarmi delle medicine (.. ma sappiate che non riesco piu' a sopportarle..) indicatemi i componenti.
Il mio problema e' iniziato qualche mese fa (parliamo di dicembre 2005) con una classica infezione urinaria che ho curato " da sola" con il consiglio delle amiche prendendo per tre giorni due pillole di UTI Relief (comp: phenazopyridine hydrochloride 97.2 mg). Il risultato e' stato fulminante... nessun problema!

Dopo qualche tempo mi becco una infiammazione all'occhio destro che viene scambiata per un comune "pink eye" o all'italiana "congiuntivite", fino a quando non mi viene fatto un tampone faringeo che rivela la presenza dello streptococco che mi infetta anche l'occhio.
Per combatterlo mi prescrivono i seguenti antibiotici:
Erythromicin oph 0.5 % (che non ha sortito alcun effetto)in pomata due volte al giorno per l'occhio,
Zimar (comp: gatifloxazin 0.3%) in goccie (due gocce per quattro volte al giorno) per l'occhio,
Omnicef 2 pasticche al giorno per 10 giorni per lo streptococco.
Ovviamente eseguo anche una visita dall'oculista che non trova assolutamente nulla.

Curata questa, ecco che ritorna il forte bruciore subito dopo aver urinato, un forte sensazione di pesantezza sulla vescica e una costante sensazione di spossatezza.
Ricorro nuovamente alla cura in proprio... funziona .. ma per poco... e infatti dopo qualche giorno..
Vado dal medico che dopo il test delle urine risultato positivo mi inizia a prescrivere l'antibiotico:
- Cipro xr 500 mg (una pasticca al giorno per 7 giorni): arrivata al 5 giorno i problemi non passano e quindi sono ritornata dal dottore che mi prescrive un nuovo antibiotico:
- nitrofurantoin mnhydrte (macrobid) due pasticche al giorno per sette giorni. Il fastidio sparisce e nel frattempo prenoto una visita ginecologica, perche' non si sa mai.
I risultati della visita ginecologica sono:
Pap smear, Thin Prep, w/HPV reflex/ CPT:88142
FLAG: N
Results: NL

Urine culture and sensivity /cpt:87086
Flag: N
Results: Negative

La ginecologa non mi prescrive assolutamente niente.
Dopo due giorni i dolori ritornano ed il medico curante (dopo un test delle urine risultato positivo) mi prescrive subito un antibiotico:
Avelox 400 mg (1 compressa al giorno).
I risultati si fanno attendere e presa dalla disperazione il 10 agosto corro al pronto soccorso dove mi fanno di nuovo l'esame delle urine (negativo) e la coltura delle urine (negativo) ed una visita ginecologica (dove escludono la candida) mi suggeriscono la visita di un urologo e per alleviare i dolori fino a tre pasticche al giorno di Phenazopyrid 200mg.

La visita di un urologo non puo' essere prenotata se non con il consenso del medico curante ... che l'11 agosto ha la buona idea di prescrivermi invece della visita dall'urologo due pasticche contro la candida (fluconazole 1 pasticca al giorno).
Il 12 agosto presa di nuovo dallo sconforto torno dal medico che mi prescrive:
- Septra dx (comp: sulfamethoxazole/tmp) due pasticche al giorno per 10 giorni.
Lo prendo per due giorni ... al terzo inizio a vomitare e mi tornano le mestruazioni.
Ritorno dal medico che mi interrompe il Septra DX e mi prescrive tre iniezioni (una al giorno di Gentamycin 60mg) ma fatta la seconda puntura e visto che nulla cambiava mi mandano a fare una ecografia.
L'ecografia e' assolutamente normale con una piccola cisti nell'ovaio destro (che tra l'altro era anche presente dopo la nascita del mio secondo figlio 3 anni fa).
Dopo di cio' mi consigliano una nuova visita dal ginecologo e una visita dall'urologo.
Ovviamente mi prescrivono ancora un nuovo antibiotico: Nitrofurantn 100 mg c (due pasticche al giorno per sette giorni).

Io stanca di provare antibiotici e di non riuscire mai ad avere un confronto chiaro con i medici statunitensi ho telefonato al mio medico curante in Italia che mi ha consigliato di tornare al vecchio Bactrim forte (due pasticche al giorno) per dieci giorni ... cosa che ho fatto .. speranzosa di un miracolo tutto italiano... ma ancora non vedo nessun miglioramento (questo e' il secondo giorno).

La visita dell'urologo e' prevista per domani mattina (11 ora USA quindi verso le 17 ore italiane del 21 agosto) mi chiedevo (e questa e' la mia domanda a tutti voi...) cosa devo chiedere all'urologo? Quali sono le domande da fare in questi casi? Quali sono e se esistono degli ulteriori accertamenti da fare? posso nutrire speranze o sono destinata a convivere con questa irritante irritazione senza contare che nei momenti peggiori e' assolutamente invalidante)?
Avete una idea se questa catena di eventi e medicine potra' avere un termine?
Ho letto in un sito che dovro assumere per circa sei mesi antibiotici per ridurre la possibilita' di avere ulteriori cistiti o infezioni urinarie ... ma il mio problema e' di risolvere questa infezione.. perche'a tuttoggi nulla mi ha dato sollievo o anche solo la gioia di conoscere per nome il maledetto batterio responsabile di tutti i miei problemi.
Grazie per il vostro aiuto e i vostri consigli.
Tiziana

Volevo anche segnalare che sto prendendo vitamine (per cercare di avere un po' di energia), Nexium (comp: esomeprazolo magnesium) per ridurre i danni degli antibiotici allo stomaco, succo di mirtillo (per l'acidificazione del ph delle urne)e quasi due litri di acqua al giorno... con questi splendidi risultati!
[#1]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 465 2
cara lettrice,

non è facile rispondere ai suoi quesiti
Da un punto di vista colturale tutto sembrerre in ordine, si dovrebbe capire come mai lei abbia tali frequenti disturbi.
Una visita urologica per capire se ci sono problemi muretrali o vescicali e, qualche volta una cistoscopia possono far capire il perchè di tanti disturbi ma, mi creda, è praticamente impossibile darle pareri concreti
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la cortese risposta.
Questa mattina ho sostenuto la visita dall'urologo.
L'esame delle urine e' risultato ancora una volta negativo.
Il suo commento a tutti gli antibiotici utilizzati senza successo e' stato un grande stupore.
Mi ha prescitto di terminare la mia serie di Bactrim Forte, e di seguito per un mese ogni lunedi , mercoledi e venerdi il seguente antibiotico: Nitrofurantin 100 mg per un mese.
Visita di controllo il prossimo mese con eventuale rientro nel caso in cui i test delle urine da fare a casa risultassero positivi. In caso di bruciore tre pillole al giorno per due giorni di phenazopyrid 200 mg (che mi ha spiegato essere una sorta di antisettico delle urine).
Quello che mi spaventa un po' e' la cui antibiotica per un mese... corro qualche rischio? Ho anche avuto il sentore che questa cura possa andare avanti per molto piu' tempo... i dottori qui non si fanno scrupoli a prescrivere cure mediche un po' troppo aggressive! Voi cosa ne pensate, e rivolgersi alla medicina alternativa una volta (e se!!!) riuscita ad uscire da questa infezione?

Grazie ancora per il vostro supporto e esperienza.
Tiziana
E
[#3]
Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Egregia Tiziana, due sintomi appaiono fondamentali nella sua anamnesi: “infezione urinaria che....... ; una infiammazione all'occhio destro”, questa è la caratteristica delle infezioni da Adenovirus, o altri virus, infezione delle vie urinarie e congiuntivite, più altri disturbi accessori a cui forse lei non ha dato importanza, presa dalla cistite recidivante. Questo è il motivo per cui tutti gli antibiotici usati, non hanno avuto effetto, hanno semplicemente e forse nemmeno completamente, tolto le infezioni intercorrenti, ma nello stesso tempo hanno disturbato il di MALT, cioè di Tessuto Linfatico Associato alle Mucose; con accentuazione dei disturbi e il conseguente attecchimento maggiore del virus.

Le infezioni presenti nell’organismo, non solo sono provocate anche da virus, ma l’uso indiscriminato degli antibiotici, ne ha permesso una diffusione esponenziale. Pensare di risolvere sempre tutto con terapie invasive, prima di aver eseguito una diagnosi esatta, non mi è sembrato mai opportuno; questo è il motivo per cui integro la letteratura internazionale, la medicina convenzionale, l’immunologia, l’ormesi, con la medicina biologica, ho una apertura di orizzonti maggiore, riuscendo ad ottenere spiegazioni, altrimenti impossibili, come lei ha potuto constatare.
Ha perfettamente ragione, la medicina biologica ha la possibilità di una azione maggiore, non solo in diagnosi, ma soprattutto in terapia.
Purtroppo, le prescrizioni di farmaci biologici, non sono come quelle di medicina convenzionale, in ipotesi vanno bene per tutti, ma necessitano di un attento studio della persona, e di una diagnosi precisa, sia allopatica che biologica.
Come vede, ha la spiegazione dei suoi disturbi, e il motivo della prosecuzione, ma ha anche la soluzione.

Saluti

[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore,
a seguito di quello che mi ha detto ho provato a cercare su internet spiegazioni sul Adenovirus, e devo dire chi mi ha lasciata abbastanza in sconforto leggere che non ci sono interpretazioni su una eventuale cura ... al momento solo il riposo. Come Lei potra' immaginare non mi posso permettere di lasciare una terapia antibiotica (variegata e di notevole lunghezza) solo per mettermi a riposo. Capisco che risulta difficile dare indicazioni o anche solo proporre una cura a distanza... ma Le chiederei se fosse possibile accennare ad una possibile sequenza di medicine (naturali o meno) che possano fornirmi un aiuto o , se esistono, degli esami che possano confermare la presenza di questo virus.

Ritornando indietro con la memoria non mi vengono ala mente altri disturbi accessori di notevole portata.
Distinti saluti
Tiziana
[#5]
Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Egregia Tiziana, gli adenovirus vanno portati via con la terapia biologica, come le dicevo, il riposo non ha nessun effetto, se non porta via i virus.
Sui virus, gli antibiotici non hanno effetto.
Non gradisco assolutamente dare terapie per internet, troppo personali.
Portare via i virus responsabili delle patologie, è il lavoro che eseguo da venti anni.
Purtroppo, come ha constatato lei, la medicina convenzionale sottovaluta la presenza dei virus, per cui non ha esami specifici, solamente la ricerca indiretta della loro presenza con gli anticorpi e la PCR (Polymerase Chain Reaction) è un metodo attraverso cui una sequenza di acido nucleico più essere amplificata esponenzialmente in vitro, serve ad identificare il Dna o RNA virale, ma ha una sua sensibilità. Successivamente, quando ha individuato i virus, li deve sempre portare via.
Per maggiori spiegazioni mi può inviare una posta elettronica.
Saluti



[#6]
Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Egregia Tiziana, se lei è preoccupata di abbandonare una terapia antibiotica, deve sapere che le terapie biologiche, possono essere effettuate integrate con le terapie di medicina convenzionale, non si interferiscono. Viaggiano su due binari diversi.
Inoltre la terapia degli adenovirus, non è certamente il riposo, ma altri farmaci.
Saluti
[#7]
Dr. Luca Pizzol Urologo 19
Gentile Signora,

il suo caso personale sembra tipico di una gestione delle infezioni urinarie femminili che spesso si vede, negli stessi termini, pure qui in Italia.
E sono percorse le tipiche tappe che portano al rischio di cronicizzazione dell'infezione..dall'insorgenza del problema sino alla presa in carico dallo Specialista..che peraltro manifesta uno "stupore" che a mio giudizio non è ben giustificato, poichè era altamente probabile che si finisse per non avere ragione di una infezione urinaria dopo un vero e proprio melt-in-pot di farmaci e posologie quanto meno discutibili.
Mi spiego ripercorrendo passo passo gli eventi e i presidi di volta in volta utilizzati segnalando le relative incongruenze di metodo :
1) all'esordio assunzione tout-court di un sintomatico senza peraltro eseguire una semplice urocoltura per identificare subito il germe responsabile e allo stesso tempo testarne la sensibilità alle molecole antibiotiche > conseguenze : temporanea risoluzione del sintomo senza eliminare la causa; richio che le colonie infettanti nel frattempo aumentino di numero
2) rieterazione dello stesso metodo anche dopo palese fallimento (alla recidiva si è assunto di nuovo il sintomatico)
3) inizio di terapia antibiotica con criterio "razionale" (ovvero usando una molecola ad ampio spettro antibatterico) ma con posologia non adeguata sia per la farmacocinetica (ciprofloxacina ha un'emivita di 12ore e la terapia va quindi impostata con posologia di 2 volte al giorno) e sia perchè usata "in razionale", ovvero senza la verifica della sensibilità del germe alla molecola stessa...quindi offrendo il fianco alla possibilità di sottodosare la concentrazione minima di farmaco necessaria alla eliminazione del germe soprtattutto se poco sensibile se non addirittura già in partenza resistente. Attenzione, in questa fase si attua terapia d'attacco a dosaggio pieno...ciprofloxacina a metà dosaggio può essere utile nella profilassi, non nell'attacco.
4) ...infatti...inefficacia del presidio...ma prevedibile ineffiacia anche del secondo presidio :
infatti, non si esegue ancora urocoltura con antibiogramma e si usa una molecola (nitrofurantonia) dai dubbi caratteri di ampio spettro e soprattutto dopo un fallimento precedente che potrebbe già aver indotto lo sviluppo di resistenze nel ceppo batterico non ancora debellato e non da ultimo nemmeno prolungando la posologia ad almeno 12-15giorni (nel fondato sospetto che il germe non sia del tutto sensibile)
5) la visita e gli accertamenti microbiologici vaginali hanno avuto il corretto razionale di ecludere una delle prime fonti di origine di infezione urinaria nella donna, ovvero una vaginite batterica o fungina...quindi non sono state indicati ed eseguiti "perchè non si sa mai" ;-)
6) fallimento anche della terapia con nitrofurantoina e conferma di persistenza dell'infezione alla urocoltura (presumo..) o all'urostick; sarebbe stato interessante sapere quale germe fosse stato riscontrato
7) prescrizione di un terzo ciclo di antibiotico :
questioni : non è chiaro se in base all'antibiogramma o se di nuovo con criterio razionale; se è vera la seconda ipotesi, la scelta può essere discutibile..poichè appartiene alla stessa classe (chinolinici) della ciprofloxacina..arma "già spuntata" sia per probabile scarsa sensibilità originaria del germe sia per forse ancor più probabile induzione di resistenza a causa di posologia poco adeguata
8)...infatti...scarsa efficacia e risultato falsamente negativo (urocoltura negativa durante terapia antibiotica in corso): l'antibiotico, se pur non efficace ad eliminare del tutto tutte le colonie batteriche, ne "decapita" comunque un numero sufficiente a non dare un risultato positivo sulla crescita nel terreno di coltura...a maggior ragione se il laboratorio non ha ricevuto la segnalazione della terapia antibiotica in atto
9)...e quindi...si ricircola...di nuovo il sintomatico!
10) ...e per di più si sospetta la candida...mah!...e "coerentemente" si prescrive l'antifungino...e per due giorni! ...mah-x2!!!...difficile che una candida...passi con due pastiglie di fluconazolo..e basta
11) ...si arriva al cotrimossazolo (il "vecchio Bactrim Forte...come Le avrebbe detto poi il Collega Italiano)...ma con lo stesso non-metodo..anche se con un iniziale timido tentativo di adeguare almeno un minimo la posologia ad un quadro clinico ormai suggestivo per un germe resistente (dosaggio pieno -x2 die-...ma forse 10giorni sarebbero stati insuffcienti...sarebbe stato da proporre 15giorni d'emblee)
...personalmente avrei continuato a indicarle l'assunzione...sul vomito si può discutere se effettivamente ne era responsabile il cotrimossazolo...sull'induzione del ciclo mestruale, ne escluderei proprio la responsabilità
in ogni caso si interrompe un ciclo di antibiotico appena iniziato (metodologia scorretta sempre ai fini di non pregiudicare la sensibilità batterica e scongiurare resistenze e cronicizzazioni)
12) gentamicina....mi permetta l'espressione poco ortodossa e magari poco rispettosa....ma siamo proprio alla frutta! ...della serie.."sparo col cannone, ma dalla parte opposta a dove c'e' il nemico, e manco so è lì allo scoperto a prendere i colpi oppure bello tranquillo a bere un the nel suo bunker dotato di tutti i comfort".
aminoglicoside...nefro ed ototossico...si usa in caso di cistite evoluta in pielonefrite (infezione renale) e con certezza che il germe sia sensibile...altimenti meglio l'amikacina o la netilmicina sicuramente sia a più ampio spettro sia meno nefrotossiche...ma forse costano di più.
Tranquilla Signora,...le stesse cose accadono anche qui...nella sanità pubblica italiana
e poi 60mg al giorno...mah...sarebbe interessante chiedere il razionale di tale posologia...e per tre giorni soli...ancora più curioso
13)...si persevera sempre nello stesso metodo...e per di più con la seconda classe di molecola ormai "già spuntata"...la cara vecchia nitrofurantoina...e sempre "al risparmio"...7gg...come fosse una cistite all'esordio e mai trattata prima
14) si ricircola col cotrimossazolo...ma i miracoli, italiani o usa, non capitano più una volta discesi agli inferi (ps :...infatti vomito e cilco mestruale..stavolta nulla...ma la molecola è la stessa....ergo andava continuata quando ancora poteva fare effetto)
15) finalmente arriva "il 7° Cavallegeri"...permetta la metafora americana per indicare lo Specialista Urologo
...se il Collega Americano ha ripercorso bene tutte le tappe esperite sino alla sua osservazione...c'era ben poco da stupirsi...bensì riscontrare che anzi si erano proprio percorsi tutti i passi per fare proprio in modo che il germe si facesse resistente alla terapia antibiotica e cronicizzasse l'infezione...come da pratica clinica usuale nonchè da manuali di microbiologia, farmacologia...
comunque almeno alla fine si è consigliata la prosecuzione del minimo della terapia antibiotica d'attacco già iniziata (10 giorni) e passando poi alla profilassi con nitrofurantoina per 30giorni
...sarebbe ancora poco...perchè con una storia di miscele antibiotiche...iniziate..sospese..riprese...il germe si è fatto più difficile da debellare;
sarebbe stato forse più precauzionale proseguire con Bactrim F a dosaggio pieno per almeno 15giorni, poi non sospenderlo del tutto ma proseguire con la profilassi a metà dosaggio (una compressa alla sera) per almeno 2 mesi...
questo è il metodo di extrema ratio che non trova molte alternative nella cistite (resa) cronica.
vanno anche suggeriti degli adiuvanti ancillari ma efficaci:
- regolarizzare l'alvo intestinale (grande serbatoio di germi patogeni per il basso tratto urinario, spt nella femmina)
- fermento lattici (dal comune yogurth -200, 250ml die- a quelli liofilizzati in bustine o fialoidi da prendere 2-3 volte al giorno) : potenziano la difesa immuniataria, competono con i patogeni a livello intestinale
- disinfettanti naturali delle vie urinarie : es. l'arbustina, contenuta nelle foglie di uva ursina (che si trovano come tali nelle erboristerie e con cui preparare una tisana 2-3 volte al giorno...ma dicono che sia digusto amaro...oppure nelle farmacie come estratto alcolico in gocce o liofilizzato in tablets da assumere sempre 2-3 vlte al giorno)
- molecole naturali fitoderivate con proprietà anti-adesivia batterica per la parete vescicale (es. Cistonorm, Uticran, Acidif...)

perdoni la prolissità..ma volevo fosse chiaro che la vicenda è stata caratterizzata, fin dall'inizio e in tutti i soggetti attivi in essa, da un problema di metodo clinico-farmacologico che peraltro si è reiterato a lungo...e l'esito non poteva che essere quello che proprio lei stessa ha sperimentato...e qundi prevedibile

...di sicuro non la conforterà...ma anche qui in italia, spesso (anzi, quasi all'ordine del giono) arrivano agli urologi, casi come il suo...che più che esser causati da germi difficili o altro...spesso sono prolungati e di fatto cronicizzati (con le conseguenze del caso...vedi terapie antibiotiche prolungate..ricadute...candidosi secondarie...) proprio da vizi diagnostico-terapeutici iniziali.

e per parafrasare la fine del suo interevnto iniziale...spesso in realtà all'origine è mancata la giusta e adeguata "aggressività" terapeutica all'esordio dell'infezione...non facendo altro che iniziare un percorso in cui al germe (di sicuro sensibilissimo ai comuni antibatterici ad ampio spettro come avviene nelle persone normalmente residenti nel territorio e che non abbiano problemi immunologici o degenti in reparti ospedalieri -le fucine migliori delle resistenze antibiotiche-) sono state date tutte le possibilità non solo di sopravvivere fin da subito ma anche di selezionare ceppi via via resistenti ai presidi, o inadeguati o insufficienti, messi in campo.

Cordiali saluti

[#8]
dopo
Utente
Utente
Egregi Dottori,
il mio problema non e' diminuito dopo la visita all'urologo, anzi.
Dopo un giorno di relativa tranquillita' il dolore si e' acuito, ed il fastidio non si e' calmato neppure prendendo le tre pasticche al giorno di antidolorifico prescritto dall'urologo (phenazopyrid 200 mg), ho provato a contattarlo oggi dopo i due giorni passati veramente d'inferno ... ma mi ha risposto la segretaria dicendomi che mi avrebbe richiamato domattina.
Allora ho preso una decisione un po' controcorrente, in un mondo dove il mito degli USA e' ancora radicato ... io domani mattina riprendo l'aereo per tornare a casa, nella mia bella Italia, dove i dottori sono Dottori, degli uomini che si scusano per la lunghezza di una qualcosa che ti fa bene all'anima (qualcuno che finalmente si interessa ai tuoi problemi e non ti fa dire ti richiamo domattina!). Torno in Italia conscia di tutti i suoi limiti, senza passare, o meglio, ripassare per tutte le tappe del mio "calvario", dritta dritta dal "7 cavalleggeri" (che questa volta mi parla in Italiano e che mi parla da specialista, senza rigirarsi nelle mani la mia tessera assicurativa).
Scusatemi questo sfogo.
Terro' i consigli del Dr. Pizzol e del Dr. Moschini ben presenti quando andro' a parlare con il mio dottore e faro' in modo che vengano anche da Lui presi in considerazione, non voglio di nuovo qualcuno che rimane "stupito".
Lascio in America mio marito e mio figlio di 9 anni sperando di poterli rivedere il prima possibile... e soprattutto guarita.
Un caro saluto e un grande GRAZIE a voi che mi avete dato un po' di speranza.
Cerchero' per quanto possibile di mantenervi aggiornati sulle mie "piccole" disgrazie.
Tiziana
[#9]
Dr. Luca Pizzol Urologo 19
Gentile Sig.ra Tiziana,

La ringrazio innanzitutto anche a nome dei Colleghi per gli elogi e la stima nella classe medica italiana!

Tenga comunque presente, come Le ho sottolineato in vari punti della precedente risposta, che il filo conduttore della sua vicenda è stato fondamentalmente un problema di metodo.
E questo affligge, e può affliggere, qualsiasi operatore sanitario a qualsiasi latitudine a prescindere da assicurazioni private eo da provider sanitari pubblici. Infatti Le scrivevo che gli urologi, pure qui da noi, molto spesso si trovano a gestire situazioni identiche alle sua e gestite proprio allo stesso modo.
...tornare in Italia..."solo" per curare una cistite recidivante...percarità, nella vita si può fare tutto e il contrario di tutto...però va messa in campo anche ragionevolezza e adeguatezza nelle risoluzioni.
...lì dove abita in questo momento, mica ci saran solo quel medico di base e quell'urologo che ha consultato sino ad oggi...ci saranno ben anche altri professionisti e specialisti.
...magari un secodo consulto urologico...

Veda Lei, Signora...
in ogni caso Le rinnovo i ringraziamenti per i pubblici attestati di stima nei confronti della Sanità Italiana.

Cordiali saluti.
[#10]
Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Egregia Tiziana, ci tenga informati della evoluzione,
Grazie
Saluti alberto3691@ice.it
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