Gennaio che mi è stata diagnosticata una prostatite

Buongiorno , è ormai da Gennaio che mi è stata diagnosticata una prostatite (effettuata visita urologica con massaggio prostatico ed eco transrettale)leggerissima,e una epididimite , logicamente testicolo dx , visti i precedenti.
Effettuata cura antibiotica per dieci giorni con intramuscolo (non ricordo quale antibiotico.L'urinocoltura a abg avevano evidenziato il germe PROTEUS che agli esami successsivi alla cura antibiotica non è più stato evidenziato.Ora però ho sempre un dolore nella zona compresa tra l'ano e i testicoli, tale dolore non è costatnte alcuni giorni sparisce mentre altri rimane anche per dieci venti gg consecutivi.Non so più cosa fare mi è stato detto che l'unica cosa da fare è non pensarci e di evitare alcol e peporoncino.POSSIBILE? Devo stare tutta la vita con questo disturbo?Certo visti i precedenti sono già oltremodo felice di avere una vita ma se potessi viverle senza questi disturbi sarebbe meglio.
Andare i moto peggiora la situazione?Posso provare altre soluzioni?Ho letto da qualche parte che esistono le infiltrazioni di antibiotico direttamente in prostata cosa ne pensate?
Grazie per l'attenzione .
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 465 2
caro lettore,

la prostatite è una patologia che richiede terapie corrette e che può determinare sintomi antipatici e sconfortanti per lungo tempo.
Segua il consiglio di chi la sta curando
Le infiltrazioni locali di antibiotici vennero proposte parecchi anni fa e la pratica non ha avuto una "convalida" scientifica,
Esistono alcuni urologi che continuano a proporla ed effettuarla ( a costi molto elevati) Le complicanze indotte da tale procedura sono molto frequenti
Lasci perdere!!!
Cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

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Dr. Domenico Battaglia Andrologo, Urologo 254
Carissimo Paziente (Io preferisco ancora questo termine)
Proprio per la struttura anatomica della prostata cioeuna sorta di "spugna" i batteri son difficili da raggiungere dai farmaci per cui in casi come il suo le terapie antibiotiche devono essere prolungate e con molecole corrette.
Riguardo agli antibiotici iniettati direttamente in prostata, non solo non c'eè nulla di dimostrato ma ce da riflettere sul fatto che molte molecole antibiotiche raggiungono la loro efficacia quando subiscono delle "attivazioni metaboliche" che possono avvenire solo nel circolo ematico, tragga Lei le semplici conclusioni..
Cordiali Saluti
Dr. Domenico Battaglia

Dr. D. Battaglia

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Dr. Giuseppe Benedetto Urologo, Andrologo 2.7k 15
condivido le risposte precedenti

dr Giuseppe Benedetto
www.giuseppebenedetto.netfirms.com

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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore,
condivido anch'io le considerazioni fatte precedentemente dai colleghi. La pratica non è "sicura" ed è utilizzata da un numero veramente "esiguo" di specialisti nonostante sia stata proposta diversi anni fà.
Cordiali saluti.

Giovanni Beretta M.D.
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[#5]
Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
non credo che il Collega specialista che La segue cliniacamente volesse debellare una prostatite cronica con un semplice unico ciclo di terapia antibiotica!
Se non peggio, quantomeno ottimista!!!
Conosco chi a Roma effettua la terapia antimicrobica iniettiva endoprostatica. Non entro nelle motivazioni scientifiche e ..."non scientifiche"...ma chi è senza peccato scagli la prima pietra!
Io semplicemente non la condivido, come non la condivide parte della letteratura scientifica mondiale sull'argomento.
Provi a risentire il Suo Specialista di fiducia, rinnmovandogli i Suoi disagi.
Affettuosi auguri per la veloce risoluzione del Suo problema e cordialsissimi saluti.
Proif. Giovanni MARTINO

Prof. Giovanni MARTINO
giovanni.martino@uniroma1.it

[#6]
Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Analizzando dall’inizio le sue domande, ho ricostruito la sua anamnesi, infatti esami posti senza alcuna sintomatologia, hanno pochissimo senso, invece ricostruendo dall’inizio, ottengo chiarezza e spiegazione della patologia che lei presenta e della sua progressione.

Chiaramente, lei ha una tiroidite, dimostrata dalla ecografia: “Nel terzo medio lobo tiroideo di sx si rileva una formazione nodulare ipoecogena del diametro max di 6mm (già cosi in settembre), avascolare al power doppler.” con i linfonodi reattivi: “alcuni linfonodi,con morfologia conservata del diametro max inferiore al cm. piccolo linfonodo con morfologia conservata "
I suoi dolori derivano dalla infiammazione subita dalla ghiandola per la produzione di autoanticorpi che stanno distruggendo le cellule; esame che non ha eseguito, perché tutti hanno cercato motivazioni odontoiatriche, ma sotto la mandibola, anatomicamente si trova anche la tiroide; ghiandola analizzata dall’ecografista, di cui nessuno ha tenuto conto.
In cui linfonodi, è presente il virus di Epstein-Barr, che ha stimolato la produzione di anticorpi contro la tiroide attraverso il mimetismo molecolare, errore effettuato dal sistema immunitario; pertanto non ha avuto effetto la terapia antibiotica e cortisonica, soprattutto, perché il virus è ancora presente nell’organismo.
Il virus di Epstein-Barr ha la proprietà di vivere in forma latente nelle cellule, soprattutto del sistema linfatico, per lungo tempo e cominciare a produrre guai, fra cui possibilmente anche quel K formato da seminoma con 10-15% di carcinoma, infatti crea una lieve immunodeficienza.
Così la terapia con il bite, non poteva avere effetto.
Gli esami che lei ha effettuato, dimostrano la immunodeficienza, con una variazione dei linfociti CD4 e CD8, CD16/56, variazione del rapporto neutrofili-linfociti. Questa ha permesso l’ingresso di molti virus e batteri che hanno ulteriormente creato problematiche ed acuito l’infiammazione: Adenovirus, Chlamydia, Mycoplasma, Herpes eVaricella Zoster, premonitore della infezione da Herpes Zoster, virus che ha la capacità di annidarsi a livello dei nervi, anche quelli del collo; tutto questo stimola il sistema a produrre la febbre.

Lei il scritto sabato 2 settembre 2006 - ore: 10.33.33, pone una domanda inerente alla prostatite, di cui non aveva fatto menzione nella domanda precedente del 31 Agosto, con “ho sempre un dolore nella zona compresa tra l'ano e i testicoli,” la quale ha difficoltà di guarigione, menziona il proteus, che è andato via con la cura antibiotica, ma lei ha gli anticorpi anti Chlamydia e Mycoplasma, positivi, che indicano la probabile presenza di questi batteri intracellulari nella sua prostata, che per questa caratteristica, difficilmente sono eradicabili, anche con iniezioni dirette nell’organo. Consideri che lei ha una immunodeficienza creata dal virus di Epstein-Barr, per cui difficilmente avrà la possibilità di eradicare questi batteri, se prima non interviene sull’EBV. Infatti quelle bolle sulla lingua, sono l’espressione del tentativo del sistema immunitario di eliminare quegli agenti patogeni che lo stanno disturbando, con la risposta immunitaria immediata.

Come vede, una analisi degli esami eseguiti, conduce alla risposta, da cui deriva la terapia: il virus di Epstein-Barr, che è stato il primo a entrare e a provocare tutta la progressione patologica.
Saluti

moschinialberto@medicitalia.it

alberto.moschini@fastwebnet.it



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