Scarlattina e streptococco resistente

Il 5 aprile scorso mio figlio di 2 anni e mezzo ha contratto la scarlattina (confermata dal tampone faringeo che ha evidenziato la presenza dello streptocco). Per 10 giorni è stato trattato con AMOXICILLINA (3 pro die ogni 8 ore). Il giorno successivo al termine della terapia si è ripresentata febbre alta (39.3)ed esantema perciò è stato eseguito un nuovo tampone che ha dato esito positivo. Il 17 aprile ha iniziato una nuova terapia antibiotica con ISOCEF, somministrato per 10 giorni 1 volta al giorno. Su consiglio del pediatra, nonostante il bimbo stia bene, a distanza di circa due settimane abbiamo eseguito un nuovo tampone che è risultato ancora chiaramente positivo allo streptococco. E' necessario ripetere subito una nuova terapia antibiotica? Sottolineo il fatto che il mio pediatra (di cui mi fido) non aveva richiesto l'antibiogramma, sarà il caso di farlo? Sono molto in ansia per le gravi conseguenze che può avere lo streptococco non trattato adeguatamente. Grazie, spero in una rapida risposta.
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Pediatra attivo dal 2007 al 2010
Pediatra


Gentile signora, la presenza dello streptococco beta-emolitico gruppo/A nel faringe non ha alcuna importanza,in assenza di malattia(febbre, mal di gola, ecc.).Quindi è inutile ricercarlo con il tampone faringeo.
Nè si riesce ad eliminarlo del tutto dal faringe con i soliti Antibiotici( Amoxicillina,Cefalosporine,Macrolidi,
ecc.)Solo l'associazione di Amoxicillina+ Rifampicina può eliminarlo del tutto. Ma a che serve se poi, dopo poco tempo, il faringe può nuovamente essere colonizzato dallo streptococco? E se la sua presenza non rappresenta alcun problema, in assenza di malattia, come ho affermato prima? Aggiungo che tutte queste affermazioni non sono ovviamente personali, ma si trovano scritte su tutti i testi di Medicina. Cordiali saluti