Protesi d'anca con tecnica mini-invasiva?

Egr. dottore mia zia di 73 anni soffre da tempo di artrosi e osteoporosi gravi che l'hanno portata alla quasi immobilizzazione di una gamba. Dopo vari esami e visite i medici le hanno consigliato di fare quanto prima una protesi d'anca.
Mia zia soffre di aritmia cardiaca, di ipertensione, di leggero sovrappeso, ed è stata operata pochi anni fa di ernia ombellicale.
Io ho sentito parlare su internet <a href="http://www.gpini.it/divisioni/divisione3">http://www.gpini.it/divisioni/divisione3</a> di un nuovo tipo di intervento di protesi all'anca con "Tecnica mini-invasiva" e chirurgia computer-assistita.
Desidererei sapere se queste nuova tecnica è applicabile a mia zia e se del caso offre minori rischi operatori e uguali garanzie di successo rispetto ad un intervento tradizionale.
Grazie e cordiali saluti.
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Dr. Fabio Mariottini Ortopedico, Medico aeronautico 21
Gent.le Utente 1474, avendo solo ora visionato la sua richiesta di consulenza, le rispondo con non poco ritardo: le tecniche di protesizzazione d'anca godono di aggiornamenti continui, seguendo, tra glia altri, il principio che deve essere la protesi ad adattarsi all'individuo, e non il contrario!
Per quanto riguarda le protesi d'anca "mini-invasive", ce ne sono di diversi modelli, ma tutte badano alla conservazione del collo femorale, per preservare quello che noi chiamiamo il "bone-stock" ma che altro non è se non la riserva di osso proprio...
per quanto riguarda sua zia, sarà solo sulla base della visita medica e della visione dei radiogrammi che si potrà porre l'indicazione al giusto tipo di protesi da impiantarle. cordiali saluti

Dr. Fabio Mariottini

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