Le è stata diagnosticata una metastasi al fegato ed i medici della villa igea

Egregio Dottore,
Le rivolgo un accorato appello di risposta in merito ad un problema che mi assilla.
Mia sorella di 63 anni, già 25 anni fa colpita da tumore al seno, è guarita in quella occasione dopo un intervento di quadrectomia effettuata dal Prof. Veronesi all'Istituto dei tumori di Milano,
nel 2006 nuovamente è stata colpito allo stesso seno da un altro tumore.
Successivamente le sono state diagnosticate varie metastasi che dopo numerose sedute di chemioterapie sono scomparse dopo due anni.
Purtroppo, ed è notizia di questi giorni, le è stata diagnosticata una metastasi al fegato ed i medici della Villa Igea di Milano, dove è stata mandata dall'Istituto dei tumori di Milano per mancanza di posti letto, ci hanno comunicato che non ci sono più cure per la sua patologia e che le rimangono tre mesi di vita, in quanto ha assunto anche un colore giallo.
Ora ho letto su internet dell'esistenza di un farmaco efficace per il cancro avanzato al fegato, di nome Sorafenib (Nexavar).
Vorrei sapere se è consigliabile in questo caso estremo tentare l'ultima carta possibile con questo farmaco dopo che il farmaco che le è stato somministrato negli ultimi 4 mesi (Herceptin e pastiglia ormonale Femara) non ha dato risultati positivi, anzi ha comportato un peggioramento generale della patologia del fegato in particolare. Inoltre gradirei sapere come devo in caso affermativo comportarmi per il reperimento e la somministrazione o se risulta utile o necessario un ricovero presso altro Istituto specializzato nel merito.
Grati in un Suo cortese e se possibile rapido riscontro e per Suoi eventuali suggerimenti, considerata la gravità e l'urgenza della situazione, Le porgo distinti saluti ed anticipati ringraziamenti.
Licia.

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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Cara Licia,

purtroppo il farmaco indicato non è efficace nella patologia metastatica al fegato ma nei tumori nati nel fegato (in primis negli epatocarcinomi e successivamente recentemente anche nei tumori delle vie biliari). Occorrerebbe a mio avviso valutare se vi sono farmaci che non sono stati ancora impiegati (le neoplasie della mammella hanno un armamentario terapeutico assai vario) e le condizioni ematochimiche (se consentono la somministrazione di chemioterapia). Si potrebbe tentare anche di abbinare al trattamento prescelto delle applicazioni di ipertermia (per maggiori informazioni puoi visitare il sito www.ipertermiaroma.it ). Se ti va puoi fare un saltino a Roma con tutta la documentazione in tuo possesso...

Resto a disposizione, un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/