Aggressività, allucinazioni e depressione

Mia madre, 88 anni, affetta da: aneurisma dell'aorta di 5 cm e vasculopatia cronica con piccoli episodi ischemici cerebrali che negli ultimi 5 anni le hanno causato problemi alla memoria. 3 mesi fà un attacco ischemico più importante le ha ridotto la capacità di deambulazione. Oltre ai farmaci per le sue patologie le era stato prescritto anche un ansiolitico (lyrica, 2 capsule al dì) per il subentrare di uno stato ansioso. 20 giorni fà nuovo ricovero per un grave scompenso cardiaco e crisi respiratorie, le viene di colpo sospeso il lyrica, che sembra fosse la causa dei suoi problemi, dopodicchè mia madre inizia ad avere crisi di sdoppiamento della personalità con attacchi di aggressività fisici e verbali nei confronti di tutti compresi noi figli per i quali ha sempre avuto dedizione e dolcezza, attacchi che un giorno hanno richiesto addirittura la sedazione, per la quale son dovuti intervenire tre corpulenti infermieri per immobilizarla. All'inizio i medici davano la colpa alla sospensione del lyrica, fra l'altro rimpiazzato con "serenase", poi non riuscendo a capire il protrarsi delle crisi hanno richiesto l'intervento di uno psichiatra. Nell'attesa dello specialista, le crisi hanno iniziato a diminuire fino a scomparire quasi del tutto. Lo psichiatra ha valutato (non sò con quale criterio essendosi fermato per non più di tre minuti ad osservare mia madre, questo è quanto mi è stato riferito dagli altri pazienti in camera con lei) che le crisi di mia madre non erano di origine psichiatrica bensì in parte dovute alla sospensione del lyrica in parte al suo scompenso che aveva provocato una grave ipoossigenazione del sangue, e prescriveva due bustine al dì di depavin più 10/15 gocce di talofen. Il giorno dopo mia madre veniva dimessa con la seguente terapia: 2 lasix al mattino e 1 al pomeriggio. Enapren 1 al mattino. Lanoxin 1 al pomeriggio. Il medico del reparto mi sconsigliava la terapia prescritta dallo psichiatra, eventualmente darle solo le gocce di talofen la sera per aiutarla a riposare. Il risultato è che mia madre da quando è a casa è in uno stato di depressione spaventoso passa le sue giornate e le notti a invocare i suoi defunti e i Santi che la facciano morire, nonostante le gocce non dorme. a volte sembra in uno stato di dormiveglia, che dura al massimo 1 ora,e continua la sua litania invocando la morte. Per piacere, qualcuno mi aiuti cosa posso fare? vederla così è uno strazio. Lei è sempre stata una donna combattiva, prima d'ora non aveva mai fatto così. Ha avuto una vita difficile e con tanti dispiaceri, tra i quali il suicidio di mio padre 13 anni fà, ma lei ha sempre avuto tanta forza, da aiutare anche noi a superare i momenti difficili. Esiste un farmaco che possa darle un pò di serenità? Ringrazio fin da ora chi potrà darmi un consiglio.
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
la situazione di sua madre sembraq molto complessa. Da quello che lei descrive sembrerebbero esserci sintomi riferibili a una demenza su base vascolare. Tuttavia a distanza non è possibile azzardare diagnosi, nè tantomeno terapie. Pertanto il consiglio è di affidarsi ad uno specialista in psichiatria con particolare competenza nel trattamento degli anziani.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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dopo
Attivo dal 2008 al 2013
Ex utente
Gentile dottore La ringrazio calorosamente per la sua celere risposta. Sicuramente mia madre è affetta da una demenza senile su base vascolare. Quello che Le chiedo cortesemente è se questo farmaco "depavin bustine" che le era stato prescritto dallo psichiatra in ospedale, può esserle d'aiuto? Grazie
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 996 63
forse depakin?

Comunque la prescrizione fatta dopo una visita diretta va eventualmente discussa con il prescrittore.
Da qui non e' possibile dire nulla in merito.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Se si tratta di depakin, allora parliamo di uno stabilizzante del tono dell'umore. Potrebbe essere una terapia utile, ma azzardare risposte alla cieca non è corretto nei confronti di sua madre e suoi. I suoi dubbi dovrebbero essere discussi con chi ha prescritto tali terapie, oppure con uno specialista consultato direttamente.
cordiali saluti