Problema all'adduttore che non vuole andarsene....

Salve a tutti. Ringrazio anticipatamente tutti coloro che troveranno un minuto per poter rispondere alla mia domanda.

Maschio, 24 anni, sportivo (palestra)

Riassumo brevemente quello che mi è successo:
i primi di Marzo (3 mesi e mezzo fa) mi sono infortunato in palestra alla pressa orizzontale. Dopo ecografia e risonanza magnetica la diagnosi è stata: modesta distrazione del terzo medio dell'adduttore sinistro. Immediatamente ho seguito una terapia antiinfiammatoria e dopo 2-3 settimane dall'incidente ho fatto 10 sedute con TECAR terapia.
Sono stato ovviamente fermo per un mese con gli allenamenti e solamente più tardi ho cominciato di nuovo a fare qualcosa in piscina per riabilitare la gamba. I movimenti erano molto limitati e lenti.
Con il tempo la gamba migliorava e ho potuto riprendere a camminare con passo veloce come prima. Continuo tuttora a fare pliometria in piscina, propriocettività in palestra, stretching e da 1 mese circa ho reinserito alcune serie alla pressa per riabituare il muscolo e le articolaizoni al movimento; il tutto con un peso bassissimo si intende.
Alcuni giorni fa ho eseguito un ulteriore ecografia di controllo per monitorare la situazione e il medico ha detto che non c'è niente; il tendine è a posto e il muscolo pure. Io però avverto ancora un fastidio al terzo medio dell'adduttore quando adduco la coscia a gamba estesa, come una specie di "durone"...che immagino sia tessuto cicatriziale.

Vorrei sapere se il fastidio prima o poi se ne andrà definitivamente oppure dovrò rassegnarmi a conviverci per sempre. C'è qualcosa che posso fare per poter eliminarlo? Massaggi decontratturanti, laser, onde d'urto, tecar.....
Mi rammaricherebbe non poter tornare ad allenarmi come prima; lo sport per me è tutto!!

Grazie di nuovo
[#1]
Dr. Mirko Parabita Medico fisiatra 296 4 1
Egregio signore,
i muscoli interessati nei movimenti di adduzione della coscia sono diversi e la sensazione di "durone" che lei avverte, potrebbe essere imputabile sia ad una retrazione cicatriziale post-traumatica, trattabile mediante massoterapia connettivale profonda e per risoluzione manuale di aderenze cicatriziali, sia ad una riduzione del quadro stenotrofico degli adduttori d'anca, legato alla riduzione della regolare attività fisica che svolgeva, in relazione al trauma subito.
Nel primo caso dovrebbe rivolgersi ad un Fisioterapista, nel secondo ad un laureato in Scienze Motorie che potrebbe suggerirle gli adeguati esercizi di potenziamento dei muscoli gracile, ileo-psoas, grande gluteo, etc; in entrambi i casi la decisione spetta al Collega competente che la visiterà (Fisiatra o Medico dello Sport, secondo me)
In conclusione, rispondo alla sua domanda: si, il fastidio le passerà

Cordiali saluti

Dr. Mirko Parabita

[#2]
dopo
Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente
La ringrazio dottore per la rapida risposta. La TECAR terapia potrebbe essere altrettanto utile come la massoterapia connettivale profonda per trattare le aderenze cicatriziali?

Volevo chiederle anche perchè il male si accentua se adduco le cosce con la gamba estesa mentre invece se lo faccio a ginocchia flesse il male non c'è?
[#3]
Dr. Mirko Parabita Medico fisiatra 296 4 1
Per quanto riguarda la Tecarterapia, immagino che il Collega possa averle cosnigliato la duplice indicazione (capacitiva e resistiva) al fine di trattare il segmento interessato, sia dal punto di vista muscolare, che tendineo; il trattamento viene effettuato mediante l'uso del manipolo con sostanziale e contestuale massoterapia, pertanto avrebbe già dovuto trarne beneficio; permanendo però i sintomi, come da Lei riferito, allora trova spazio la massoterapia connettivale profonda, che è diversa dal semplice trattamento tecar (sempre che vi siano le indicazioni, in questo caso, con controllo ecografico negativo, direi di no)

D'altro canto, però, la comparsa di dolori solo per alcuni movimenti, sembra suggestiva dell'interessamento di alcuni gruppi muscolari, in particolare quelli prossimali che vengono particolarmente sollecitati, insieme agli addominali inferiori, proprio per i movimenti di elevazione adduzione dell'anca a ginocchio esteso. Le ripeto che i muscoli attivatori d'anca sono diversi (su due piedi me ne vengono in mente almeno una quindicina); potrebbe provare ad effettuare alcune sedute di ipertermia per l'ileopsoas, ma siamo nell'ambito della filosofia; dovrebbe farsi visitare affinchè il Collega possa sottoprla a dei test funzionali e fugare, così, i suoi dubbi

Cordiali saluti