Tumefazione retromalleolare

Buongiorno,
sono un individuo di sesso maschile di 46 anni, volevo richiedervi un parere su una tumefazione di cui mi sono recentemente accorto in sede retromalleolare nella caviglia destra. Si tratta di un rigonfiamento abbastanza duro,assolutamente indolore, del quale mi sono accorto incidentalmente. Faccio presente che pratico regolarmente jogging, una due volte la settimana.
Per indagare sulla cosa mi sono sottoposto a visita ortopedica. Mi è stata fatta fare una ecografia, il cui referto è sinteticamente riassunto:
“tumefazione in sede retromalleolare sul versante mediale della caviglia destra. Si è messa in evidenza neoformazione tondeggiante , ecogena con modesto alone ipoecogeno, delle dimensioni massime di mm 11,7x13,9x12,7.
La neoformazione non presenta cono d’ombra, presenta un leggerissimo rinforzo posteriore, e sembra avere delimitazione netta rispetto al tessuto circostante senza immagini infiltrative. Non essendo di univoca interpretazione, si ritiene utile un approfondimento diagnostico mediante RMN e/o Tc.”
L’ortopedico mi ha prescritto, per formulare una diagnosi, una radiografia tibio-tarsica ed una risonanza magnetica alla caviglia destra.
Volevo gentilmente chiedervi se potevate fornirmi un Vostro parere e se si tratta di una patologia grave.
Vi ringrazio per la gentilezza e disponibilità
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
Non è possibile con i soli elementi disponibili dare una risposta efficace. Le posso dire che vi sono numerose patologie in quella sede che possono dare un quadro come quello che descrive: si va dalla cisti articolare, al lipoma, fino a patologie della guaina sinoviale dei tendini. Ritengo che la RM sarà altamente indicativa per poter porre una diagnosi e decidere il trattamento.
Probabilmente Le verrà proposto un intervento di asportazione della formazione: questo consentirà di effettuare con certezza la diagnosi anche grazie all'esame istologico, ove occorra. Penso che comunque Lei possa stare tranquillo e affrontare serenamente questo problema: per lo più si tratta di lesioni assolutamente benigne che si risolvono con la semplice asportazione, anche se talvolta il nome non è proprio rassicurante alle orecchie del profano. Può darsi infatti che nel percorso che farà per giungere alla diagnosi senta parlare di TCG (ossia Tumore a cellule giganti) della guaina sinoviale: la parola tumore potrebbe essere sostituita con la dicitura tumefazione e farebbe meno paura, in quanto non si tratta di un vero e proprio tumore.
Spero di essere stato abbastanza chiaro.
Ci faccia sapere gli sviluppi.
Cordiali saluti

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it

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Utente
Utente
Gentile Dottore
la ringrazio molto per la tempestiva risposta, vi terrò informati sugli esiti delle successive indagini.

Cordiali Saluti
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Utente
Utente
Buongiorno,
A seguito del consulto che vi avevo richiesto, ed al quale gentilmente mi avete risposto, allego altri due referti eseguiti per una precisazione della diagnosi relativa al problema, relativo alla tumefazione retromalleolare, che vi avevo precedentemente esposto.

Radiografia tibio tarsica:
- rapporti articolari conservati;
- non sicure ossificazioni tessuti molli periarticolari;
- tenore calcico nei limiti di norma;
- non alterazioni morfostrutturali ossee a focolaio in atto.

Risonanza magnetica caviglia dx:
l’esame mostra in corrispondenza della tumefazione rilevabile clinicamente in regione retromalleolare interna, una formazione rotondeggiante caratterizzata da diametro > 1,8 cm, che entra posteriormente in contatto con il tendine del muscolo flessore proprio del primo dito ed anteriormente con il tendine del muscolo flessore comune delle dita.
Strutture tendinee continue, omogenee, e non si rileva distensione liquida nella guaina. E’ presente lieve distensione liquida nella guaina di scorrimento del tendine del muscolo tibiale posteriore, anch’esso continuo.
La formazione descritta non presenta caratteristiche di cisti “semplice” mostrando segnale ipointenso sia nelle acquisizioni T1 dipendenti che in quelle T2 pesate. Per tale motivo si consiglia ulteriore approfondimento diagnostico con il completamento dell’indagine odierna con la fase contrastografica intravenosa, per un giudizio sulla sua vascolarizzazione.
Anche all’esame RM la formazione presenta contorni netti, non infiltrativi. Mediamente l’alterazione entra in contatto con il profilo postero-mediale dell’astragalo, che non presenta significative alterazioni di segnale.
Si riconsoce piccola falda di versamento intrarticolare a sede tibio-astragalica posteriore.

Nel corso della successiva visita, il dott. Ortopedico mi ha confermato l’ulteriore acquisizione sopra menzionata (contrastografia) per vedere eventuali rapporti con le emo-arterie, aggiungendo anche una TC (credo per vedere come entra in profondità la neoformazione).
Mi ha comunque detto che tutte le evidenze sono quelle di una patologia benigna, proponendomi l’intervento per la sua rimozione.
Volevo gentilmente chiedervi il significato degli ulteriori esami richiesti, ed eventuali implicazioni sulla diagnostica della patologia,

Scusandomi per essermi dilungato, vi ringrazio anticipatamente, cordiali saluti.
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
Concordo con l'iter diagnostico che sta seguendo e con la proposta dell'asportazione. Confermo quanto già scritto. Il Suo ortopedico, che ha sotto mano e soprattutto sotto gli occhi tutti gli accertamenti che ha fatto e non i soli referti, può rispondere a qualsiasi Suo dubbio con maggiore competenza di quanto possa fare io online.
Una volta asportata la masserella ci faccia sapere di cosa si trattava.
Cordiali saluti
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Utente
Utente
Buongiorno, ho ritirato oggi gli ultimi referti inerenti la TAC e la RM con contrastografia intravenosa. Mentre la TAC non evidenzia nulla di anomalo, la RM con contrastografia intravenosa evidenzia una risposta al mezzo contrastografico disomogenea e diffusa. Per tale motivo si raccomanda esame istologico.
Volevo gentilmente chiedervi se per esame istologico si intende semplicemente l'asporazione della massa, o se preventivamente devo eseguire un prelievo dell'alterazione prima di procedere alla sua asportazione.
Vi ringrazio, cordialmente
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
La richiesta di esame istologico da Lei riferita è un suggerimento del Radiologo. L'esame istologico si può fare sia con un prelievo (biopsia) sia asportando l'intera massa e poi eseguendo su di essa l'esame istologico.
Per sapere questo deve consultare l'Ortopedico che La segue, che deciderà insieme a Lei il tipo di trattamento, in base a tutti gli elementi di cui è/sarà in possesso. Io, con gli elementi che ho, non ho i mezzi né per sospettare una diagnosi né, di conseguenza, per proporre un trattamento.
Cordiali saluti
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Utente
Utente
Gentile Dottore,
Mi faccio vivo dopo un lungo periodo di tempo per informarla che è stato eseguito l'intervento di asportazione della neoformazione alla caviglia dx.
L'esito dell'esame istologico è il seguente: "Tumore a cellule giganti, ovvero tenosinovite villonodulare".
Il medico che mi segue mi ha confermato che si tratta di una patologia benigna, che richiede solamente controlli periodici legati alle possibilità di recidiva locale, ed eventualmente un intervento di asportazione più radicale.

Noterà che questa era una delle possibilità che avevate ipotizzato la prima volta che vi avevo sottoposto il referto ecografico. Sin da allora la vostra risposta aveva contribuito a tranquillizzare me e soprattutto i miei familiari.

Colgo l'occasione per ringraziarvi della Vs. serietà, disponibilità e professionalità.

Cordiali saluti