Consulto medico

Buongiorno, sono disperato, il problema riguarda mia moglie. Ha 57 anni soffre da 30 anni di artrite reumatoide e sindrome di syogren, inoltre 15 anni fa è stata operata per un tumore al seno ( quadr) senza secondarismi. Circa 45 giorni fa lamentava forti dolori alle gambe, ed il reumatologo e successivamente un ortopedico, hanno riscontrato un riacutizzarsi della artrite, la formazione di una spina calcanea che portava a camminare malissimo, il consiglio è stato di utilizzare del calzari ortopedici ed assumere cortisone ,epreparasi al fatto di dovere subire un trapianto del ginocchio. Nel frattempo sono apparsi dei segni rossi sulle gambe e sugli avambracci, ed ha così deciso di farsi visitare dalla sua oncologa ( Is.Tum.Milano) la quale le ha suggerito di rivolgersi ad un immunologo e nel frattempo le ha prescritto degli esami del sangue. I risultati sono : cea 28,03/c125 800/linfociti 19,3/alfa 1 globuline 5,27/Yglumenil Ygt 65. Gli esami sono stati rifatti 3 volte in 2 giorni con i medesimi risultati, l'oncologa ha detto di non preoccuparsi eccessivamente per i marcatori tumorali, poichè gli esami di controllo a carattere generale fatti a dicembre erano tranquillizzanti, però nel frattempo ha prescritto una visita ginecologica con ecografia che è risultata perfetta. A questo punto si è deciso una pet, la quale ha dato esito drammatico: lesioni sospette a carico dei 2 lobi del fegato, una sopsetta lesione nella coda del pancreas ( di natura necrotica ) ed un aulteriore lesione sospetta al femore dx. L'oncologa a questo punto ha prescritto una tac ( x martedì pross) ed ha anticipato ina possibile biopsia, comunque ha richiesto gli esami istologici risalenti all'intervento. La diagnosi verrà fatta martedì prossimo, anche se l'oncologa mi ha dato poche speranze di errore, anticipandomi che si tratta di una cosa estremamente grave, dove l'aspettativa di vita è strettamente legata all'esito delle prime cure ( chemio+abbinata ad una altra cura ) Mi ha detto che la casistica deve indurre a ritenere che motivo di successo potrebbe essere: l'arresto della diffusione e la riduzione almeno parziale delle lesioni, dopodichè con cure sempre mirate e proseguite si può convivere con questa patologia , fino a quando? mi ha fatto presente che alcuni pazienti nelle medesime situazioni sono sopravvisuuti anche 15 e 17 anni ( certo molti altri non ce l'hanno fatta ) ho sentito parlare di ipertemia o bruciature della cellule, non è possibile? certo mi è stato fatto presente che la situazione generale di mia moglie non è ancora in una fase terminale, poichè la funzionalità degli organi principali è buona ed inoltre grazie alla vascolarizzazione degli organi coinvolti , la cura potrebbe aggredire in tempi brevi le cellule coinvolte. Ma mi chiedo quando sarà possibile iniziare? e secondo lei vista la biopsia richiesta è possibile che il tutto avvenga anche in forma di ricovero? La prego mi dia un parere ( ed anche una speranza )Grazie
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

innanzitutto appunto sarà certamente necessario tipizzare la patologia dal punto di vista istologico con una biopsia. Solo conoscendo la natura della malattia e le sue caratteristiche molecolari è possibile impiegare una cura adeguata. L'ipertermia può trovare senza dubbio spazio in abbinamento a qualunque altro trattamento venga intrapreso (per ulteriori e dettagliate informazioni è possibile visitare il sito www.ipertermiaroma.it ). Certamente vi è anche la possibilità di tenere a bada la patologia ed intanto... più si tiene a bada maggiori sono le possibilità di avvantaggiarsi delle nuove cure che alacremente vengono testate in tutto il mondo.

Resto a disposizione, un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

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dopo
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
La ringrazio, per la sollecita risposta, spero che lei abbia ragione, e che vi sia qualche speranza.