Ssri e ossessività

Dopo 2 anni di cura con farmaci serotoninergici, devo dire che la mia capacità di sopportazione degli stessi è ormai esaurita. Passi per i disturbi sulla funzione intestinale, diarrea e stimolo a defecare che compare molte volte al giorno, ma l'appannamento della funzione sessuale, in particolare la difficoltà ad eiaculare, è veramente troppo frustrante e mortificante per un uomo.
Gli SSRI mi sono stati consigliati in relazione ad un quadro di ossessività; non ho sintomi grossolani tipo coazioni a compiere determinate azioni, ma piuttosto tendenze ad una ideazione di tipo ossessivo.

La psicoterapia la stò già facendo da diversi anni.

A questo punto mi chiedo che cosa posso ancora tentare.

Cordiali saluti
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
il suo sconforto direi che è comprensibile, ma appunto per questo io non mollerei.

Quindi, per prima cosa contatterei lo specialista (mi auguro che sia uno psichiatra) che le ha prescritto i farmaci, esponendo il problema relativo alla vita sessuale.

In secondo luogo, si ricordi che lo psicologo/a a cui lei si è rivolto serve proprio per "depositare" questo tipo di angoscie, è lì che lei dovrebbe chiedere aiuto così come ha fatto con noi (altrimenti cosa lo paga a fare mi chiedo). Questo dovrebbe essere argomento della vostra prossima seduta: si stampi la Sua richiesta d'aiuto mandataci e le nostre risposte, e le porti al suo terapeuta, e discutetene insieme.

Aggiungo che il DOC (Disturbo Ossessivo Compulsivo), soprattutto quando si manifesta attraverso idee ricorrenti e disturbanti, è un disturbo molto impegnativo, in tutti i sensi, non semplice da smantellare.

La psicoterapia maggiormente indicata in questi casi è quella cognitivo-comportamentale, che appunto si basa su un duplice lavoro sui pensieri e su strategie comportamentali da applicare per la gestione delle idee ricorrenti.

Quindi, coraggio, e speriamo che il nuovo anno possa rappresentare per lei occasione per ripartire nel suo processo di cura.

Cordialmente

Daniel Bulla
dbulla@libero.it

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

[#2]
dopo
Utente
Utente
Aggiungo qualche chiarimento.
Lo specialista che mi ha precritto gli SSRI è uno psichiatra e allo psicologo degli effetti che tali farmaci mi provocano ne ho parlato ampiamente, ma, in poche parole, non sà cosa farci.
Aggiungo che oltre a non avere coazioni ad azioni, non ho nemmeno idee bizzarre ricorrenti, ma piuttosto una tendenza all'introversione, a "pensare troppo" come si dice comunemente,e ad un certo isolamento rispetto alle relazioni sociali.

Mi chiedo se ci puo' essere qualcosa di piu' adatto degi SSRI.
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Dr.ssa Chiara Cimbro Psicologo, Psicoterapeuta 124 3
Gentile utente,
a livello di psicoterapia ha provato con della "ristrutturazione cognitiva" per l'aspetto ossessivo?
Ha provato delle tecniche immaginative?
Oppure delle tecniche di rilassamento a matrice corporea?

Certamente lo specialista che la sta seguendo è molto preparato, ma può essere che anche lei, come cliente, possa fare delle richieste specifiche, per lavorare meglio sul proprio problema.

Cordialmente,
Dr. Chiara Cimbro.

Dott.ssa Chiara Cimbro
Psicologa Psicoterapeuta

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

come le e' stato indicato nel precedente consulto, e' possibile utilizzare altri SSRI che possano avere una minore incidenza degli effetti dal lei lamentati. Deve parlarne con il suo psichiatra. Non ha senso parlare con lo psicologo dei farmaci prescritti dallo psichiatra.
Inoltre, per il suo tipo di disturbo e' indicato il trattamento cognitivo-comportamentale che si caratterizza anche per la sua brevità piuttosto che gli anni di cui parla.
Probabilmente sarebbe il caso di rivalutare anche la psicoterapia intraprendendo un trattamento cognitivo.


Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero

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https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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Dr.ssa Flavia Ilaria Passoni Psicologo, Psicoterapeuta 163 1
Gentile utente,
per quanto sia utile e ammirevole affifarsi in toto all'esperienza altrui non dimentichi di essere una persona (prima che un paziente) con bisogni ed esigenze specifich).
Ho l'impresione che non sia soddisfatto nè della terapia farmacologica che del percorso psicoterapeutico, e nulla le vieta di corregere il tiro.
Esponga con chiarezza al suo psichiatra le sue perplessità e i suoi disagi circa la cura farmacologica e concordate una revisione della terapia, senz'altro possibile. Per quanto riguarda la psicoterpia si può fare molto e in tempi decisamente più brevi, utilizzando tecniche specifiche cognitive-comportamentali e ipnotiche. Faccia con il suo terapeuta il punto della situazione e consideri ulteriori opzioni.

Con i migliori auguri
F.i.Passoni
studiopsicologia@hotmail.com

F.I.Passoni
Dir. di SYNESIS, Centro di Consulenza Psicologica, Psicoterapia & Ipnosi Clinica

studiopsicologia@hotmail.it